fbpx Ricercatori scesi dal tetto | Scienza in rete

Ricercatori scesi dal tetto

Read time: 1 min

Hanno resistito sul tetto quasi due mesi, incuranti della neve e del gelo. Ma finalmente i ricercatori dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale hanno vinto la loro battaglia e hanno interrotto la loro spettacolare protesta. Nella notte infatti è stato firmato un accordo tra il ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, il commissario dell’Istituto e le sigle sindacali: tutti i contratti a tempo determinato saranno rinnovati senza soluzione di continuità, nell'ambito della disponibilità economica, grazie all'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo; ci si impegna a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti; si attiveranno ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca oltre a concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012.

http://www.rassegna.it/articoli/2010/01/21/57269/ispra-hanno-vinto-i-precari-firmato-laccordo

 

 

Autori: 
Sezioni: 
Luoghi: 
ISPRA

prossimo articolo

L’Università è sotto attacco: bisogna battersi per garantirle un futuro

Immagine di un uomo arancione che galleggia in aria contro uno sfondo blu e la scritta "Il futuro dell'Università in Italia"

A Firenze martedì 18 marzo un workshop organizzato dalla Scuola Normale Superiore punta un faro sulla necessità di difendere il futuro dell’università in Italia, in un contesto nazionale e internazionale di attacchi espliciti – a partire da quelli di esponenti della nuova amministrazione USA –, ma anche di minacce concrete alla libertà di ricerca e di espressione, di calo delle risorse, di cambiamenti istituzionali. Al centro delle preoccupazioni il ruolo dell’università in Italia, i rischi connessi alla crescente fuga di cervelli, l'insufficienza dei finanziamenti, l’aumento del precariato tra ricercatori e docenti, l’incremento di studenti delle università telematiche private.

Proprio mentre sui media si celebrano i risultati delle università italiane nella ennesima classifica delle migliori università al mondo, le università sono in realtà soggette a un duro attacco.