fbpx Lo squalo non è poi così cattivo | Scienza in rete

Lo squalo non è poi così cattivo

Read time: 3 mins

Per il secondo anno consecutivo il numero di squali bianchi al largo di Cape Cod sembra essere in aumento; la Massachusetts Division of Marine Fisheries potrebbe presto avere a disposizione un nuovo strumento tecnologico di monitoraggio.

Nuovi giovani esemplari

Uno studio condotto dal Massachusetts Department of Fish & Game, con il sostegno dell'associazione no profit Atlantic White Shark Conservancy, rivela che la popolazione di Carcharodon carcharias (grande squalo bianco), specie vulnerabile secondo la International Union for Conservation of Nature, è in continuo aumento nelle acque storicamente fredde del Massachusetts. L'indagine ha avuto inizio nel 2014, quando i ricercatori, utilizzando un aereo per l'avvistamento e apposite imbarcazioni per la catalogazione, avevano registrato, al largo di Cape Cod, circa 80 grandi squali bianchi nel periodo da giugno a ottobre; nella stessa area, nel 2015, il team segnalava un lieve aumento di esemplari; nel 2016, invece, il numero di squali classificati è stato di 142 grandi bianchi, 101 dei quali non era stato visto nell'anno precedente. "L'estate scorsa (2016) abbiamo riscontrato un maggior numero di squali più piccoli, tra cui giovani esemplari, il che ci fa supporre che la popolazione stia aumentando" afferma Greg Skomal, biologo marino e project leader del Massachusetts Shark Research Program, in una dichiarazione alla Associated Press. “L'incremento della popolazione di squali sembra essere legato all'aumento delle foche presenti nella stessa regione: dopo essersi pericolosamente avvicinato all'orlo dell'estinzione, il numero di questi mammiferi marini è infatti rapidamente cresciuto grazie allo U.S. Marine Mammal Protection Act (MMPA). Alla migrazione delle foche più a nord sulla costa orientale, è seguita di conseguenza quella degli squali”.

Attacchi in calo

I turisti che affollano la penisola a sud-est di Boston possono stare tranquilli: il rischio per un essere umano di essere attaccato da un grande squalo bianco è pressoché nullo. Secondo le rilevazioni dell'International Shark Attack File (ISAF), nel 2016, nel mondo, sarebbero state registrate solo 81 aggressioni non provocate dall’uomo, cifra in netto calo rispetto all’anno precedente in cui era stato raggiunto il livello record di 98 attacchi. Diminuiscono anche le vittime di questi attacchi: 4, contro le 6 del 2015. La maggior parte degli incidenti è avvenuta negli Stati Uniti (53), nessuno mortale. In Massachusetts l'ultimo attacco fatale si è verificato nel 1936. Nessuna segnalazione fino al 2012 con un incontro uomo/grande bianco non-fatale; episodio ripetutosi nel 2014.

Altametry Smart Balloon

Ricercatori e funzionari di pubblica sicurezza potrebbero presto avere a disposizione un nuovo strumento per monitorare le crescenti popolazioni di grandi squali bianchi al largo della costa di Cape Cod. Lo stesso Greg Skomal e la Division of Marine Fisheries stanno valutando il lancio di un programma che prevede l'utilizzo di un pallone aerostatico ad alta tecnologia per individuare gli squali nelle acque vicino a Chatham. La Altametry Smart Balloon, una società con sede a Miami, ha infatti sviluppato un palloncino con telecamere ad alta definizione, funzionalità di video streaming e filtri specializzati per curiosare sotto la superficie e avvertire, in caso dei bisogno, il vicino litorale. Una vedetta a costi ridotti e senza la necessità di un pilota: infatti, mentre un aereo risulta costoso e può monitorare una sola spiaggia per un breve periodo di tempo e i droni hanno batteria limitata e richiedono condizioni meteo quasi perfette per volare, un pallone risulta la soluzione più funzionale ed efficiente nonostante la sua (solo) apparente semplicità.

Nessuna minaccia, quindi, per i bagnanti statunitensi: il temibile predatore di Jaws, famosa pellicola del 1975, si trova nella zona balneare del Massachusetts solo per cibarsi di foche, non di turisti. La sua presenza è un buon indicatore di un ecosistema che si sta ripopolando e, anche qualora un esemplare dovesse avvicinarsi troppo alla costa, la tecnologia ci spedirebbe subito un segnale di allerta. Nessun pericolo.

 

 

 

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Trump ora è un serio problema per il clima

persona con maschera di trump

Cosa succede con il ritorno di Trump per le azioni contro il cambiamento climatico? Abbiamo qui cercato di raccogliere dati, analisi e osservazioni - tra giornali e think tank internazionali - per capire cosa ci aspetta, sulla base di quanto il neopresidente ha già fatto o detto. Iniziamo a rimboccarci le maniche.

Foto di Darren Halstead su Unsplash

Donald Trump, da gennaio 2025, sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America (e il primo che lo farà da pregiudicato). Il Senato passa a maggioranza repubblicana così come, probabilmente, lo sarà la Camera. I risultati sono perfettamente in linea con i sondaggi, secondo i quali, soprattutto nelle ultime settimane, era evidente il sostanziale pareggio negli stati in bilico tra i due candidati.