Editing epigenetico: modificare l'espressione genica senza alterare il DNA
Un articolo pubblicato su Nature e firmato dai ricercatori del San Raffaele TIGET descrive una nuova forma di editing del genoma, che non agisce sulla sequenza di DNA ma sfrutta i meccanismi epigenetici per silenziare i geni d'interesse. La tecnica, testata su modelli animali, ha il vantaggio di non modificare in modo permanente il genoma, e apre la strada a nuove prospettive di ricerca e, in futuro, applicazioni cliniche.
Silenziare un gene. Perché? E come farlo in pratica? Il perché è abbastanza semplice: se si trova il modo di spegnere un gene, se ne può esplorare la funzione. E poi, almeno in teoria, un gene difettoso che finirebbe per codificare per una proteina anomala può farci ammalare; e allora, togliamolo di mezzo. Tutto risolto dunque. Un po’, ma solo un po’. Per adesso le due tecniche impiegate per silenziare stabilmente un gene (l’interferenza a RNA e l’uso di nucleasi artificiali) funzionano bene, ma hanno grandi limiti.