fbpx I suoni del supersolido | Scienza in rete

I suoni del supersolido

Primary tabs

 --

Tempo di lettura: 4 mins

Luca Tanzi ha vinto il Premio giovani ricercatori edizione 2020 categoria Fisica, Matematica, Informatica per il paper:  "Supersolid symmetry breaking from compressional oscillations in a dipolar quantum gas", pubblicato su Nature nel 2019. 

Motivazione: il Premio è assegnato a Luca Tanzi per la misura sperimentale degli effetti di superfluidità  in un sistema supersolido realizzato con atomi interagenti tramite forze dipolari a bassissime temperature.


L’esperienza quotidiana insegna che la materia può presentarsi in molteplici stati: può essere solida, liquida o gassosa a seconda dell’intensità delle forze che legano i suoi costituenti elementari. In uno stesso materiale possono coesistere miscelandosi diversi stati della materia: per esempio, acqua in forma liquida e solida (ghiaccio) coesistono a temperature prossime a 0° Celsius. Negli anni ’60 del secolo scorso, alcuni celebri scienziati ipotizzarono l’esistenza di un nuovo stato della materia, chiamato supersolido. Questo materiale combina paradossalmente le proprietà di due diversi stati, il solido e il superfluido (un particolare liquido quantistico capace di scorrere senza attrito). A differenza di una semplice miscela classica, nella quale solido e liquido coesistono in forma distinta, nel supersolido ogni atomo è sia solido che liquido, in un particolare stato detto di sovrapposizione quantistica. In altre parole, ogni atomo del supersolido ha una probabilità finita di formare la struttura rigida (solida) del materiale e contemporaneamente di scorrere da un sito reticolare all’altro. 

Il supersolido è stato cercato per circa cinquant’anni in diversi sistemi fisici, in particolare nell’elio solido, senza successo. Soltanto recentemente, nel laboratorio “Disprosio” presso il CNR-INO di Pisa, abbiamo potuto osservare proprietà supersolide in un sistema reale, raffreddando un campione di atomi fortemente magnetici a temperature prossime allo zero assoluto (circa -273° Celsius). A queste temperature gli atomi condensano in un unico stato quantistico chiamato condensato di Bose-Einstein (BEC), un oggetto coerente con proprietà superfluide. La forza magnetica intrinseca tra gli atomi favorisce lo svilupparsi di una struttura periodica. Per minimizzare l’energia gli atomi si riorganizzano in piccole gocce interconnesse e regolarmente distanziate, senza perdere le proprietà di coerenza quantistica tipiche di una BEC. Gli atomi che compongono queste gocce possono “saltare” da una goccia all’altra, mantenendo così un flusso finito tra le gocce. Il sistema è globalmente rigido, come un solido, in quanto tende a mantenere una spaziatura fissa tra le gocce, mentre il fluido che le avvolge scorre tra le gocce senza resistenza, come in un superfluido, realizzando così un supersolido. 

Per dimostrare l’esistenza del supersolido, abbiamo studiato la propagazione del suono in questo sistema fisico. In generale, quando un sistema si trasforma rompendo spontaneamente una propria simmetria, emergono eccitazioni di lunga durata e bassa energia. Questo meccanismo, introdotto nell’ambito della fisica delle alte energie nei primi anni ’60, è alla base di gran parte della fisica moderna; per esempio, nel modello standard della fisica delle particelle le eccitazioni prodotte da una rottura di simmetria sono vere e proprie particelle, tra cui la celebre particella di Higgs. Il supersolido rompe contemporaneamente due simmetrie: la simmetria traslazionale, in quanto gli atomi si ordinano nello spazio in una struttura regolare, come avviene nei solidi, e una particolare simmetria detta invarianza di fase, poiché gli atomi sviluppano coerenza di fase, come nei superfluidi. Le eccitazioni previste teoricamente per il supersolido corrispondono a onde sonore a bassa frequenza. 

Nell’esperimento, dopo aver “toccato” il supersolido comprimendolo leggermente come una piccola molla, abbiamo studiato le sue oscillazioni periodiche, ascoltandone – figurativamente – il suono. Mentre il solido ed il superfluido ordinari oscillano ognuno con una sola frequenza, il supersolido oscilla contemporaneamente con due frequenze diverse, in un bicordo. Queste due frequenze di oscillazione corrispondono a due diverse onde sonore, e rivelano la rottura contemporanea delle due simmetrie del supersolido. Sperimentalmente è possibile distinguere il suono del solido, dovuto all’oscillazione della struttura cristallina, dal suono del superfluido, dovuto al flusso atomico tra una goccia e l’altra. Le nostre osservazioni sono state confermate dalle previsioni teoriche di uno dei principali gruppi di ricerca italiani.

Il nostro studio dimostra che il supersolido può combinare proprietà generali dei solidi e dei fluidi ritenute finora incompatibili. Ad esempio, un materiale supersolido potrebbe contemporaneamente sopportare un carico, come fanno i solidi, e scorrere senza attrito come un superfluido. Anche se per ora il supersolido esiste solo in laboratorio, ciò che ci insegna può portare allo sviluppo di nuovi materiali e di nuove tecnologie. Questa ricerca rappresenta pertanto un passo importante nella ricerca di materiali quantistici esotici, con proprietà sorprendenti rispetto alla materia ordinaria.

Figura 1. Osservazione sperimentale della supersolidità in un condensato dipolare di Bose-Einstein (BEC). All’aumentare dell’interazione magnetica tra gli atomi, la BEC sviluppa una modulazione periodica mantenendo però proprietà superfluide: entra così nella fase supersolida. Per interazioni magnetici molto grandi, gli atomi perdono coerenza di fase: il supersolido diventa un solido “normale”.

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Generazione ansiosa perché troppo online?

bambini e bambine con smartphone in mano

La Generazione ansiosa. Come i social hanno rovinato i nostri figli (Rizzoli, 2024), di Jonathan Haidt, è un saggio dal titolo esplicativo. Dedicato alla Gen Z, la prima ad aver sperimentato pubertà e adolescenza completamente sullo smartphone, indaga su una solida base scientifica i danni che questi strumenti possono portare a ragazzi e ragazze. Ma sul tema altre voci si sono espresse con pareri discordi.

TikTok e Instagram sono sempre più popolati da persone giovanissime, questo è ormai un dato di fatto. Sebbene la legge Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) del 1998 stabilisca i tredici anni come età minima per accettare le condizioni delle aziende, fornire i propri dati e creare un account personale, risulta comunque molto semplice eludere questi controlli, poiché non è prevista alcuna verifica effettiva.