fbpx Grant individuali per ricercatori italiani | Scienza in rete

Un programma per finanziare i ricercatori italiani con grant individuali

Oltre 80 ricercatori che operano nel campo delle Life Sciences e che appartengono all'European Molecular Biology Organization hanno formulato una proposta per il governo che riguarda la possibilità di utilizzare parte dei fondi disponibili per l'attivazione di un programma di finanziamento di progetti di ricerca individuali e pluriennali, e valutati con un sistema che si ispira a quello messo in atto dall'European Research Council. Che sia la volta buona? Immagine: Pixabay.

Tempo di lettura: 6 mins

Oltre 80 ricercatori che operano nel campo delle scienze della vita e che appartengono all'European Molecular Biology Organization hanno formulato una proposta per il governo che riguarda la possibilità di utilizzare parte dei fondi disponibili con il prossimo PNRR per l'attivazione di un programma di finanziamento di progetti di ricerca curiosity driven, guidati da un singolo principal investigator, e valutati con un sistema che si ispira a quello messo in atto dall'European Research Council.

È sorprendente che in Italia non esista uno schema di finanziamento per singoli ricercatori mentre è prassi consolidata nella maggior parte dei paesi avanzati. Questo programma si prefigge di riconoscere le migliori idee e i migliori talenti da un ampio pool che esiste a livello nazionale e intende stimolare le organizzazioni di ricerca italiane a investire di più nel sostegno alle nuove e più promettenti eccellenze, contribuendo a formare la prossima generazione di leader nel campo della ricerca in Italia. 

Questo programma, che abbiamo chiamato “Italian Individual Grant Program” (denominato iScience, per "individual Science"), propone l’istituzione nel nostro paese di bandi annuali finalizzati al finanziamento di progetti di ricerca guidati da un singolo principal investigator (PI), basato su bandi a cadenza regolare aperti a tutte le branche del sapere, con tempistiche di finanziamento certe, e un sistema di valutazione trasparente e affidabile.

L’assenza di questo strumento, in vigore in tutti i paesi leader nella ricerca scientifica, costituisce il più grave ostacolo allo sviluppo delle idee migliori e mina l’attrattività e la competitività del nostro sistema scientifico. Sia ben chiaro che iScience non intende sostituirsi ai programmi di finanziamento esistenti che sono destinati a reti di ricercatori, come i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN). Mentre i PRIN sono finalizzati allo sviluppo di progetti collaborativi che comprendono più gruppi di ricercatori, la finalità di iScience è sostenere la creatività individuale e l’indipendenza scientifica.

Assieme alla istituzione di iScience diventa necessario rivedere il sistema di peer-review italiano che al momento presenta notevoli limiti, non garantendo il finanziamento della ricerca migliore e più competitiva sia per l’assenza di una organizzazione adeguata ma anche, e soprattutto, per una scarsa qualità del processo di revisione scientifica. Una profonda revisione del sistema di peer-review sarebbe di beneficio anche per tutti gli altri programmi di finanziamento della ricerca scientifica.

Il lancio di iScience dovrebbe rispondere alle seguenti caratteristiche principali:

  • Finanziamenti individuali a lungo termine (triennale) per ricerche innovative e di alta qualità.
  • Nessuna priorità tematica: ogni campo della ricerca è ammesso (scienze fisiche e ingegneria, scienze della vita, scienze sociali e umane) con un approccio bottom-up, guidato dalla curiosità scientifica.
  • Unici criteri di selezione: eccellenza scientifica sia del progetto che del PI.
  • Selezione fondata su una peer-review di alta qualità.
  • Bandi annuali con cadenza regolare.

Questo programma permetterebbe di riconoscere le migliori idee e i migliori talenti da un ampio gruppo che esiste a livello nazionale e stimolerà le organizzazioni di ricerca italiane a investire di più nel sostegno ai nuovi e più promettenti scienziati, contribuendo a formare la prossima generazione di leader nel campo della ricerca in Italia.

Ci sembra opportuno fornire dunque le indicazioni su due aspetti principali: (i) un nuovo schema di finanziamento (iScience) progettato per sostenere i singoli ricercatori e (ii) principi generali sul processo di revisione per garantire una valutazione rigorosa, indipendente ed equa delle domande di finanziamento a iScience.

Schema di finanziamento

iScience è destinato a sostenere la ricerca nei tre macrosettori dell’European Research Council (ERC), ovvero Life Sciences (LS), Physical Sciences and Engineering (PE) e Social Sciences and Humanities (SH) . I bandi dovranno essere su base annuale e i finanziamenti assegnati per ogni bando copriranno un periodo di tre anni.

I progetti approvati dovranno essere svolti in istituti e organizzazioni di ricerca situati sul territorio italiano, qualsiasi sia la loro natura giuridica.

Si propongono due schemi di finanziamento: per i ricercatori junior (all'inizio della loro carriera con 2-10 anni di esperienza dopo il dottorato) il budget dovrebbe essere di 100 000 euro all’anno per tre anni. Per i ricercatori senior (con più di 10 anni di esperienza dopo il dottorato) il budget dovrebbe essere di 150 000 euro all’anno per tre anni.

I fondi da stanziare per attuare questo programma, finanziando 1000 progetti all'anno, sarebbero, a regime, 750 milioni di euro all’anno.

Procedura di selezione

L'eccellenza scientifica dovrà essere il solo criterio per selezionare le domande vincenti. La valutazione delle domande a iScience sarà effettuata da tre commissioni, una per ogni macro settore dell’ERC. La numerosità dei componenti delle commissioni dipenderà dal numero di settori ERC per ogni macro settore (9 per LS, 11 per PE e 7 per SH). Con almeno due ricercatori per settore, quindi, la commissione LS sarebbe composta da 18 commissari, quella PE da 22 commissari e la commissione SH da 14 commissari.

Per fornire un criterio applicabile a tutte le aree scientifiche che garantisca la qualità dei commissari, si propone che le commissioni siano composte da ricercatori che hanno precedentemente ottenuto un finanziamento ERC nel settore di riferimento o che hanno partecipato come panelist alla selezione di progetti ERC negli ultimi dieci anni. Le commissioni avranno scadenza annuale e potranno essere rinnovate per anni alterni fino a un massimo di tre cicli.

L’attuazione di iScience prevederà la presenza in ogni commissione di un officer, senza diritto di voto, che sovraintenderà l’intero processo per assicurarne l'aderenza ai principi ispiratori del progetto, incluso un controllo rigoroso del conflitto d’interessi. Le domande saranno interamente in inglese; solo l'abstract dovrà essere fornito anche in italiano. Ogni domanda comprenderà una lettera di intenti di massimo cinque pagine e la domanda completa di massimo 15 pagine.

Il processo di revisione dovrebbe svolgersi in due fasi. Nella prima fase (triage), la commissione corrispondente al settore della domanda valuterà solo le lettere di intenti e selezionerà un numero triplo di domande rispetto al numero dei progetti finanziabili, tenendo conto del budget disponibile. Saranno ammessi direttamente alla seconda fase i ricercatori che avessero superato, nei due anni precedenti, il triage dell’ERC.

Ciascuna domanda completa ammessa alla seconda fase verrà inviata a tre diversi revisori selezionati dalla commissione, dei quali almeno due dovranno essere ricercatori che lavorano in istituti al di fuori dell'Italia. I candidati potranno chiedere di escludere fino a due revisori. L'assegnazione dei revisori sarà fatta nel rispetto delle regole sul conflitto di interessi al fine di garantire una revisione libera da influenze inappropriate. Nell’accettare di valutare una domanda, i revisori si impegneranno a mantenere la riservatezza della domanda e dei materiali associati che hanno ricevuto. Per i ricercatori junior sarà prevista anche un’intervista da parte della commissione.

Sulla base dei commenti dei revisori, e dell’intervista nel caso dei ricercatori junior, ogni commissione, in seduta plenaria, formerà due graduatorie di merito, una per i junior e la seconda per i senior, mediante una valutazione comparativa tra tutte le proposte di ogni gruppo. Il finanziamento sarà assegnato scorrendo la graduatoria di merito fino ad esaurimento fondi.

Per evitare conflitti d'interesse, i membri delle commissioni non potranno presentare domande nell’anno in cui partecipano al processo di revisione. Il processo complessivo di revisione non deve durare più di sei mesi.

La ricerca sostenuta dal programma iScience sarà interamente sotto la direzione scientifica del ricercatore finanziato, senza alcuna interferenza da parte dell'istituto ospitante, che tuttavia riceverà i costi di gestione per un massimo del 20% del finanziamento.

La proposta ha già ricevuto il pieno consenso dell’EMBO. Hanno inoltre, per il momento, già aderito la Federazione Italiana di Scienze della vita (FISV) e la Società Italiana di Fisica (SIF). Per scaricare la proposta vai a https://www.emboit.org
Per adesione, invia una mail a [email protected] con Subject “Aderisco” e nella mail Nome, Cognome e Ruolo

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La COP29 delude. Ma quanti soldi servono per fermare il cambiamento climatico?

Il presidente della COP 29 di Baku, Mukhtar Babayev, chiude i lavori con applausi più di sollievo che di entusiasmo. Per fortuna è finita. Il tradizionale tour de force che come d'abitudine è terminato in ritardo, disegna un compromesso che scontenta molti. Promette 300 miliardi di dollari all'anno per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare la transizione, rimandando al 2035 la "promessa" di 1.300 miliardi annui richiesti. Passi avanti si sono fatti sull'articolo 6 dell'Accordo di Parigi, che regola il mercato del carbonio, e sul tema della trasparenza. Quella di Baku si conferma come la COP della finanza. Che ha comunque un ruolo importante da giocare, come spiega un report di cui parla questo articolo.

La COP 29 di Baku si è chiusa un giorno in ritardo con un testo variamente criticato, soprattutto dai paesi in via di sviluppo che hanno poca responsabilità ma molti danni derivanti dai cambiamenti climatici in corso. I 300 miliardi di dollari all'anno invece dei 1.300 miliardi considerati necessari per affrontare la transizione sono stati commentati così da Tina Stege, inviata delle Isole Marshall per il clima: «Ce ne andiamo con una piccola parte dei finanziamenti di cui i paesi vulnerabili al clima hanno urgentemente bisogno. Non è neanche lontanamente sufficiente.