fbpx La lezione di Jeremiah Stamler, padre della cardiologia preventiva | Scienza in rete

Poco sale, niente fumo, esercizio fisico quotidiano: la lezione di Jeremiah Stamler

Jeremiah Stamler

Tempo di lettura: 10 mins

Il 27 gennaio 2022 Jeremiah Stamler, professore emerito della Fleinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago ci ha lasciato. Aveva 102 anni.

Ho incontrato la prima volta il Prof Jeremiah Stamler di passaggio a Roma insieme alla moglie Rose nel 1985. Avevo ottenuto l’autorizzazione a recarmi, come visiting scholar, presso il Department of Community Health and Preventive Medicine della NorthWestern University Fleinberg School of Medicine in Chicago, da lui diretto. Ero molto emozionata per quell’incontro, sognavo di trascorrere un periodo di studio con Jeremiah e Rose di cui conoscevo le pubblicazioni, caratterizzate da uno stile semplice, che non dava nulla per scontato, sempre accompagnate da messaggi di prevenzione chiari, applicabili in salute pubblica. Mi ero preparata un breve saluto in inglese, e continuavo nell’attesa a ripeterlo nella mia mente. Gli Stamler mi vennero incontro sorridenti e, parlando in italiano, mi dettero il benvenuto. Avevano intuito le mie difficoltà. Erano abituati a seguire nella formazione studenti e dottorandi provenienti da ogni parte del mondo e sapevano, dallo sguardo, coglierne il disagio. Nella sua lunga carriera Jerry ha seguito numerosi ricercatori di tutto il mondo che a loro volta sono diventati promotori e divulgatori della sua stessa missione formando una “family” di epidemiologi cardiovascolari.

Figlio di immigrati russi Jeremiah Stamler frequenta la Columbia University, si laurea in medicina alla Long Island College nel 1943. Alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946 si trasferisce a Chicago dove lavora, assieme alla moglie Rose in laboratorio con il ricercatore cardiologo Luis Katz; i primi studi riguardano gli effetti drammatici nei polli determinati dalla dieta ricca di lipidi e colesterolo. A questa fase sperimentale segue la ricerca clinica, l’insegnamento e la divulgazione dei risultati attraverso l’American Heart Association e il governo statunitense: nel 1958 si unisce al Chicago Board of Health per lanciare il primo Heart Disease Control Program. In quegli anni lavora per la prevenzione della febbre reumatica nei bambini e nella divulgazione della prevenzione su stile di vita e sana alimentazione.

Nel 1962 a Città del Messico al World Congress of Cardiology, viene cooptato da Ancel Keys e Paul Dubley White, cardiologo personale di Eisenhower, nel World Heart Federation. Quattro anni più tardi  fonda  insieme ad Ancel Keys il Council of Epidemiology  and Prevention. Da questo momento i due ricercatori condividono interessi nella ricerca dei benefici dovuti alla Dieta Mediterranea e nel 1966 stabiliscono in Pioppi cittadina nel Cilento, nella collina Minnellea (da Minneapolis ed Elea) il posto privilegiato per le loro vacanze. Pioppi diventerà grazie ad Ancel Keys capitale della Dieta Mediterranea, che magistralmente descrive nel 1975 nel suo libro “How to eat well and stay well. The Mediterranean way”. Stamler, nel 2013, aggiorna tale descrizione al XXI secolo enfatizzando l’attenzione sui nutrienti da privilegiare per mantenere i benefici della dieta mediterranea.

Nel 1963 pubblica il volume Your heart has nine lives: Nine steps to heart health, scritto in collaborazione con Alton L. Blakeslee, divulgatore scientifico della Associated Press, in cui vengono presentati al grande pubblico i risultati delle ricerche sulla concomitanza dei fattori di rischio cardiovascolare, la dieta e lo stile di vita. Nel 1972 viene chiamato a fondare e dirigere il Department of Public Health and Preventive Medicine alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago, che trasforma in un efficace centro di ricerca e prevenzione. È fra i responsabili di grandi studi di coorte - Chicago People Gas Company, Chicago Heart Association Detection Project e ideatore di grandi trial preventivi - Hypertension Detection and Follow up Program (HDFP) e del Multiple Risk Factor Intervention Trial (MRFIT). Nel 1967 pubblica il primo testo di prevenzione cardiovascolare, Lectures on Preventive Cardiology.

Quello che conosciamo oggi per mantenere la salute del cuore lo dobbiamo in gran parte alle ricerche che ha fatto Stamler: ha identificato i fattori di rischio - ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, diabete, abitudine al fumo e obesità, strettamente legati agli stili di vita e all’ambiente, e valutato la loro riduzione attraverso lo stile di vita: misure come una sana alimentazione modello dieta mediterranea e astensione dal fumo possono ridurre in modo significativo la probabilità di avere un infarto e ictus. Oggi queste evidenze scientifiche sono ben conosciute e accettate, ma negli anni ‘60 e ‘70 erano controverse.

Jerry mi ha insegnato che dietro ai numeri ci sono le persone, che gli animali sono classificati in maschi e femmine, gli umani sono uomini e donne, a capire e interpretare i risultati, stando “in guardia” dagli interessi commerciali, di potere e ad evitare di dimostrare ciò che anni di ricerca hanno già dimostrato attraverso gli studi longitudinali: in questo caso meglio concentrare le risorse per promuovere politiche sociali dirette a mantenere la salute e non solo a curare la malattia. Ogni studio va documentato con serietà e i risultati pubblicati sia in inglese sia in italiano altrimenti gli operatori sanitari non ne vengono a conoscenza. Con lo stesso impegno revisionava i nostri manoscritti sia che fossero destinati ad una rivista internazionale sia che fossero destinati ad una rivista locale. Chi frequentava il dipartimento non doveva fumare: per Jerry i comportamenti dovevano essere coerenti con i risultati della ricerca. L’esempio era ed è fondamentale: insegna a capire come è difficile modificare le proprie abitudini di vita e scegliere il modello della salute. Abolizione del fumo, attività fisica regolare, alimentazione sana sono scelte per mantenere la salute il più a lungo possibile. Stamler era sempre presente nei seminari e nelle riunioni con gli studenti, seduto in prima fila ad ascoltare gli interventi, nelle sessioni poster era pronto a dare un suggerimento o una raccomandazione, sempre con tono di grande rispetto e umiltà verso il lavoro svolto, si accorgeva subito se una tabella era frutto di un lavoro approssimativo o approfondito. Le sue tabelle, negli articoli, nelle letture, o nelle riunioni di lavoro erano un concentrato di informazione, usualmente contenevano pochi numeri derivati da anni di osservazione. Ogni lavoro da lui approvato (e questo lo sanno bene i suoi studenti) veniva revisionato molte volte, non importa se in italiano o in inglese, con la sua minuscola scrittura, utilizzando nei numerosi giri di bozze esclusivamente il fax. Con mio marito Franco abbiamo avuto il piacere di scrivere e illustrare assieme a lui un libretto, Basta poco per mantenersi in forma, edito dal Pensiero Scientifico, che ripropone fra l’altro gli esercizi sulla attività fisica quotidiana; lui ha revisionato perfino i disegni: coloro che fanno attività fisica, esercizio dopo esercizio, diventano man mano più snelli!

Nel 1968, Jerry Stamler con la moglie Rose, con Geofrey Rose e Richard Remington organizzano il primo 10-Day International Seminar in Cardiovascular Epidemiology e condotto ogni anno in un paese diverso (l’ultimo, il 51° si è svolto a Chicago nel 2020) con l’obiettivo di iniziare ricercatori a nuovi studi epidemiologici e diffondere nel mondo le attività di prevenzione cardiovascolare. Il clima di collegialità, amicizia e passione per le attività di epidemiologia e prevenzione caratterizza ancora oggi i gruppi di coloro che vi hanno preso parte. Da questi seminari sono uscite proposte di progetti importanti, come lo studio INTERSALT - International Study on salt and blood pressure - lo studio internazionale più importante che ha evidenziato l’associazione fra consumo di sale e livelli della pressione arteriosa. I risultati pubblicati nel 1997 generarono numerose controversie nell’industria alimentare. Famosa è quella con l’azienda produttrice delle zuppe Campbell in lattina che aveva iniziato la produzione di zuppe, “salutari per il cuore” per il basso contenuto di grassi, come riportato nell’etichetta. Queste zuppe però erano ricche di sale; ciò contraddiceva con la dichiarazione riportata sull’etichetta, producendo una falsa percezione del prodotto sulla salute. Alcune associazioni di consumatori protestarono con l’Associazione Federale per il Commercio degli USA chiedendo la revoca della dicitura sulle etichette della lattina. La Commissione convocò Stamler per un parere. Sulla base degli studi da lui condotti e pubblicati, Stamler documentò la stretta relazione tra consumo di sale e ipertensione arteriosa. Di fronte alle solide argomentazioni la Campbell decise autonomamente di cambiare l’etichetta e mettere in commercio zuppe con ridotto contenuto di sale.

Nel 1988 per i suoi contributi all’epidemiologia viene insignito della Ronald Reid Medal, conferita dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine. In quegli anni l’interesse di Stamler si allarga al beneficio ottenuto dal mantenere basso il livello dei fattori di rischio nel corso della vita attraverso lo stile di vita, in termini di anni di vita guadagnati, qualità di vita e costo per le cure.

Alla fine degli anni ’90 inizia lo studio INTERMAP - International Study on Macro-micro nutrients and blood pressure, che include studi di metabolomica. I risultati ottenuti da elaborazioni statistiche raffinate confermano la relazione tra pressione arteriosa e consumo di sodio nella dieta, il ruolo favorevole del potassio e sfavorevole del sodio nei confronti della pressione arteriosa e hanno permesso di indagare sul ruolo favorevole di alcuni minerali (calcio, magnesio, potassio ferro di origine vegetale), fibre, vitamine e macronutrienti, tutti strettamente legati alla pressione arteriosa.

Quasi per caso (Jerry ne parlava raramente) sono venuta a conoscenza delle sue attività in difesa dei diritti civili e appartenenza al Civil Rights Movements. È stato durante i festeggiamenti del suo 95° compleanno. Ci trovavamo nella sua casa di Chicago con il figlio Paul e un po' di amici, e così, con molta semplicità, ci ha raccontato della sua vicenda giudiziaria. Durante gli anni del secondo dopoguerra è incappato nei sospetti e nelle accuse della House Committee on Un-American Activities (HUAC), commissione per le attività antiamericane. Nel 1965 assieme a Yolanda Hall, attivista nel Partito Comunista, fu chiamato a testimoniare davanti alla HUAC sui trascorsi e sui legami avuti con i movimenti radicali a causa del suo lungo impegno negli anni giovanili come attivista politico nel campo della lotta per i diritti civili in particolare in favore delle libertà civili delle comunità afroamericane. Stamler portò il suo caso davanti alla Corte suprema degli Stati Uniti chiedendo che il mandato del comitato fosse dichiarato incostituzionale in quanto tendeva a esercitare un effetto di scoraggiamento per la minaccia di conseguenze legali sull’esercizio delle libertà civili. Questa sua iniziativa gli guadagnò il sostegno di un vasto e qualificato movimento d’opinione. La richiesta fu rigettata e Stamler fece ricorso in appello. Quando ebbero inizio le audizioni della HUAC e giunse il suo turno per rendere testimonianza, si appellò al suo ricorso e si rifiutò di testimoniare fino alla conclusione del giudizio pendente. Dopo anni di azioni legali e civili in cui la sua libertà e la sua stessa attività lavorativa furono in bilico, la sua istanza fu accolta e riuscì a conservare la sua posizione accademica. A detta di molti fu il discredito della vicenda Stamler, già allora docente stimato e scienziato noto a livello internazionale, che portò nel 1975 all’abolizione dell’HUAC.

Nel 2014 riceve dall’American Heart Association il premio Braunwald Academic Mentorship. Nel 2019 compie 100 anni e viene festeggiato da collaboratori e amici provenienti da tutto il mondo alla Fleinberg School of Medicine della Northwestern University.

Ho avuto il privilegio di trascorrere assieme a Jeremiah, a Pioppi e, in questi ultimi anni, a New York e Chicago, giornate indimenticabili a parlare di studi epidemiologici, di prevenzione, di metodologie per la raccolta dati sulla nutrizione, di vari aspetti di politica sanitaria, di interpretazione di dati e implicazioni in prevenzione, di differenze nelle popolazioni, del disagio dovuto ai livelli socio-economici. Abbiamo discusso di studi e analisi inutili, senza alcun effetto benefico per la salute delle popolazioni. Ogni chiacchierata era accompagnata dalla sua bonomia e da una profonda generosità nel condividere luoghi, amicizie, esperienze e allegria.

Jeremiah Stamler ha vissuto praticando esattamente ciò che predicava, era determinato nei suoi principi. Ha svolto la sua professione molto seriamente, con passione trasmettendola a tutti noi. Il suo rigore scientifico nascondeva un carattere gioviale, sempre ottimista, aveva un profondo senso dell’umorismo. Godeva dei piaceri della vita e del cibo. Parlava a tutti con rispetto, con il portiere del suo stabile, con i cittadini comuni, con gli studenti e i colleghi come si rivolgeva ai più importanti studiosi. Divideva la sua vita fra New York, Sag Harbor, Chicago e Pioppi; per comunicare con gli studenti e collaboratori usava esclusivamente il fax: i documenti, di qualsiasi lunghezza fossero, dovevano essere trascritti a spaziatura 3 e venivano restituiti puntualmente con le sue correzioni riportate a mano.

Jeremiah Stamler ritratto sulla spiaggia di Pioppi

Geoffrey Rose, Ancel Keys, Jeremiah Stamler e Henry Blackburn

Jeremiah Stamler al festeggiamento dei suoi 100 anni


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