L’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha recentemente bandito alcuni concorsi per ricercatore, per un totale di ventisette posti, presso i suoi vari Centri di Ricerca. Sono pervenute oltre quattrocentosettanta domande!
Si sono da poco chiusi i termini per presentare domanda per otto borse di studio post-doc, biennali, destinate a giovani che abbiano da poco conseguito il dottorato di ricerca, sempre da usufruirsi presso una struttura, a scelta del candidato, tra i venti Centri di Ricerca dell’INAF.
Sono borse “competitive” a livello internazionale, sia per l’importo che offrono (35mila euro all’anno per due anni) che per un piccolo budget di ricerca associato alle borse stesse. Per incentivare la mobilità, era richiesto di presentare un programma di ricerca da condurre in un Istituto diverso da quello in cui si era o ci si era formati. Sono pervenute oltre settanta domande incluse quelle di molti stranieri (un terzo del totale) e di molti italiani attualmente all’estero.
L’INAF, in collaborazione con l’ISSNAF (Italian Scientists and Scholars in North America Foundation), ha poi offerto a due laureandi della laurea specialistica in Fisica o Astronomia, l’opportunità di uno stage pagato presso un istituto del Nord America dove preparare o completare la propria tesi di laurea. È una iniziativa che abbiamo promosso quest’anno per la prima volta e a livello sperimentale. Intende stimolare mobilità e collaborazioni scientifiche per gli studenti nella fase finale del loro percorso universitario pre-dottorato. Sono pervenute trentaquattro domande!
Ad ogni livello, che si tratti di laureandi, di post-doc o di ricercatori pronti ad assumere una posizione di ruolo, il rapporto tra l’offerta di opportunità e la richiesta e la manifestazione d’interesse è notevolmente alto, compreso tra circa un fattore 10 e un fattore 20. Questi numeri, se da un lato implicano che un attento processo di selezione meritocratica produrrà degli ottimi vincitori a tutti i livelli, implica anche che un notevole, eccessivo, numero di giovani meritevoli rimarrà, almeno per il momento, escluso da queste opportunità. Questi numeri indicano anche che vi è, in corrispondenza delle fasi iniziali della carriera accademica e di ricerca, un grande interesse per le discipline scientifiche e in particolare per l’astronomia.
Questi numeri mostrano infine che se vi sono le condizioni – un ambiente di ricerca stimolante e internazionalmente competitivo e una retribuzione adeguata al ruolo – è possibile attirare giovani stranieri e tentare al rientro i giovani italiani attualmente all’estero! L’Italia investe poco in ricerca, circa l’1% del PIL mentre quasi tutti gli altri paesi del G8 investono praticamente il doppio se non di più; ha una percentuale bassissima di lavoratori della ricerca rispetto alla forza lavoro (meno del 3 per mille, di nuovo circa la metà o meno dei paesi europei con cui amiamo paragonarci) e, notoriamente, ha un bilancio disastroso tra brain drain e brain gain (Buzzetti 2007).
Non è difficile invertire la tendenza. Servono un graduale e ragionevole aumento dei finanziamenti, ulteriori opportunità per assumere giovani promettenti desiderosi di cimentarsi con le sfide della ricerca scientifica che, sappiamo, è un investimento per il futuro del paese, e condizioni di lavoro adeguate ad attirare dall’estero – italiani e stranieri – così da non sprecare l’investimento che il nostro Paese fa nella formazione di quei giovani che così bene fanno all’estero e da beneficiare del talento di altri. Ce la possiamo fare e l’Astronomia, eccellenza italiana e tra le discipline più affascinanti, può fare da apripista!
G. Buzzetti e I.M. Gioia: I numeri della ricerca scientifica in Italia, in “La ricerca tradita” Garzanti, 2007
Tommaso Maccacaro è attualmente Presidente pro-tempore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica