La collaborazione del gruppo di ricerca di Francesco Sala con il National Institute of Forestry di Pechino aveva prodotto linee di pioppo contenenti un gene che conferisce resistenza a un insetto patogeno che uccide gli alberi scavando gallerie nel tronco. La stessa patologia è presente in Italia. Ora la Cina possiede e coltiva il pioppo resistente all’insetto. Non è possibile invece coltivare in Italia questo pioppo perché la legge non lo permette. Vi è infatti da aggiungere che i cloni originali coltivati in Cina provengono dall’Istituto Sperimentale di Pioppicoltura di Casale Monferrato e che quindi sono già perfettamente adattati alle condizioni Italiane.
Gli scienziati cinesi hanno introdotto in questi stessi pioppi un secondo gene che conferisce sterilità: non più polline, non più semi! Quindi i pioppi “coltivati” non potranno più interferire con la biodiversità del pioppo “naturale” eventualmente presente in vicinanza delle coltivazioni di pioppo. La biodiversità di quest’ultimo sarà così salvaguardata.