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Soppressione dell'INAF: uno scandalo internazionale

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Si moltiplicano le proteste contro la paventata soppressione dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF), fiore all'occhiello della ricerca italiana, che il presidente dell'Ente, Tommaso Maccacaro, definisce in una lettera aperta al Presidente della Repubblica: “Una scelta ingiustificata che più che risparmi rischia di portare inefficienze”. A questa fa seguito una lettera aperta sempre a Napolitano del Consiglio scientifico dell'INAF, che rivendica l'altissima qualità scintifica dell'ente (degli 86 ricercatori italiani più citati al mondo 13 sono collegati all'INAF), chiede che venga risparmiata alla "patria di Galileo l'onta di veder sparire dal suo panorama scientifico l’Istituto che promuove la ricerca astrofisica".

Riportiamo di seguito la lettera del presidente INAF


«In questi giorni il paese è chiamato a fare sacrifici per evitare gli effetti di una disastrosa crisi economica e, come cittadini, siamo tutti pronti a fare il nostro dovere. Come Presidente di un ente di ricerca, l’INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica, non posso però che rammaricarmi per come ancora una volta a pagarne il prezzo più alto sembra sia il futuro del paese e delle sue giovani generazioni.
Eppure la storia ci insegna come siano proprio innovazione e ricerca a permettere a un paese di superare i periodi di crisi. Più volte ho avuto il piacere e l’onore di ascoltare le Sue parole volte a sollecitare una maggiore considerazione per la ricerca, perché investire in ricerca significa investire sul futuro. Il nostro Istituto, l’INAF, gode di un grande prestigio nazionale e internazionale come anche risulta dalla valutazione di miglior ente di ricerca per le scienze fisiche espressa dal CIVR (Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca). Eppure, sorprendentemente, entra ed esce dalla lista degli enti da sopprimere o accorpare che gli esperti del Ministero dell’Economia stanno approntando nell’ambito della manovra economica. Non siamo considerati per ciò che produciamo ma solo per quanto costiamo, in un esercizio aritmetico di “più” e “meno” che prescinde dal valore e dal merito come se fossimo solo una spesa e non un investimento.
Ci domandiamo poi dove sia il risparmio. L’INAF, pur sottofinanziato, ha una produzione scientifica tra le più importanti a livello mondiale; accorparlo ad un altro ente come il CNR manterrebbe gli stessi costi ma ne ridurrebbe l’efficienza e la funzionalità. Finiremmo inoltre per lasciare a casa i molti giovani talenti che operano nei nostri centri di ricerca in Italia e all’estero. Ci appelliamo a Lei per una Sua rinnovata esortazione ad una maggiore attenzione alla ricerca scientifica.
Con i miei più rispettosi saluti.»

Tommaso Maccacaro



Riportiamo qui di seguito la lettera a Napolitano (e per conoscenza al ministro Gelmini) del Consiglio scientifico dell'INAF


"Il Consiglio Scientifico dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha appreso con sconcerto che il Governo intende sopprimere l'Istituto ed accorparlo al Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ci appelliamo a Lei Signor Presidente, che da sempre considera la ricerca e la formazione come passaggi indispensabili per la crescita economica, perché esorti il Governo ad un esame più attento dell’attività del nostro Istituto e delle conseguenze negative che una tale scelta avrebbe sulla comunità astrofisica italiana, una delle più competitive a livello mondiale.

L'INAF occupa una posizione di assoluto rilievo nella ricerca sia a livello nazionale che livello internazionale. È al primo posto tra gli enti di ricerca nel settore delle scienze fisiche secondo la valutazione triennale della ricerca operata dal Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR). Degli 86 ricercatori Italiani che ISI-Thompson riporta tra i più citati al mondo, 13 operano nel settore delle Scienze Spaziali e sono ricercatori dell'INAF o ad esso associati. Il nostro Paese è quarto o quinto al mondo (a seconda dei parametri usati) per l'attività in ambito astrofisico. Ci sfugge come si possa giovare al Paese sopprimendo l’Istituto che ha consentito questi successi.

L'INAF è una realtà di grande rilievo per la scienza e la tecnologia italiane. Contribuisce con i Dipartimenti Universitari alla formazione di nuove generazioni di astrofisici e allo sviluppo di tecnologie di avanguardia, che da sempre trovano nei progetti spaziali la motivazione primaria per nuove scoperte successivamente destinate anche ad usi commerciali. INAF comprende 20 strutture, oltre 1000 dipendenti a tempo indeterminato, di cui circa 600 ricercatori, e circa 350 contrattisti a tempo determinato. È stato già oggetto negli ultimi anni di riforme volte a razionalizzare l’organizzazione della ricerca astrofisica, prima con l’accorpamento dei 12 Osservatori Astronomici, Enti Autonomi con configurazione di tipo universitario, e poi nel 2003 con la riforma Moratti con la confluenza in INAF di 7 Istituti già del CNR. Ora si vuole rovesciare tutto di nuovo.

Queste riforme, tutte a presunto costo zero, ma in pratica con sempre più ridotte risorse, hanno determinato un lungo periodo di transizione ed assestamento con ovvie difficoltà organizzative ed economiche. Ciò nonostante l'Ente è riuscito finora a mantenere alta la produzione scientifica e il proprio livello di eccellenza, ma siamo certi che la sua soppressione ed il confluire del personale nel CNR avrebbero conseguenze drammatiche sull'attività del settore astrofisico e astro-spaziale, mettendo a repentaglio il contributo italiano ai progetti internazionali in cui INAF e` attualmente impegnato (ad esempio con l’Agenzia Spaziale Europea, ESA), bloccando convenzioni con gravi riflessi sulle attività scientifiche, tecnologiche ed industriali, e determinando una nuova emorragia verso l’estero di giovani ricercatori. Senza produrre alcuna apprezzabile economia di scala, lo smembramento dell’INAF all’interno del CNR provocherebbe una irreversibile, pesante caduta della ricerca astrofisica italiana. A pochi mesi dalla chiusura a Padova delle celebrazioni internazionali promosse dall’UNESCO per l’Anno Internazionale dell’Astronomia, questa decisione suona come una beffa, oltre che un tragico errore.

Per queste ragioni ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, confidando nella Sua sempre attenta valutazione di quali siano i veri interessi dell’Italia, perché eviti alla Patria di Galileo l’onta di veder sparire dal suo panorama scientifico l’Istituto che promuove la Ricerca Astrofisica".

I componenti del Consiglio Scientifico dell’ INAF: Roberto Bruno, Paola Caselli, Benedetta Ciardi, Andrea Cimatti, Isabella M. Gioia, Alberto Pellizzoni, Isabella Prandoni, Alvio Renzini, Marco Salvati, Luigi Stella, Leonardo Testi, Monica Tosi


Riportiamo infine la lettera al ministro Gelmini dei direttori dell'INAF


Il testo preliminare del decreto legge recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica prevede che l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) confluisca nel Consiglio Nazionale delle Ricerche. Come Lei sa, nel corso degli ultimi 11 anni questa sarebbe la terza "riforma" strutturale che investe l'INAF, Istituto formatosi nel 1999 e profondamente riformato nel 2003.
Nonostante le difficoltà di questi anni il nostro Paese, grazie ai ricercatori dellʼINAF, ha migliorato e consolidato la sua posizione internazionale nel campo della ricerca astronomica, disciplina che, oltre ad una notevole valenza scientifica e culturale, ha notevoli ricadute sull'industria nazionale che così ha potuto competere per la realizzazione di strumentazione scientifica di avanguardia. Risultati ottenuti grazie alla partecipazione attiva e qualificata di giovani ricercatori non strutturati che si dimostrano sempre estremamente competitivi nel panorama europeo e mondiale.
Oggi, le ragioni che portarono alla costituzione dell'INAF appaiono intatte. Una struttura indipendente ha infatti, oltre ad una migliore capacità di promuovere la ricerca di punta, anche quella di rappresentare autorevolmente l'Italia nei grandi progetti internazionali. Questa e' una sfida che la comunità astrofisica italiana si sente in grado di affrontare in modo autonomo anche considerando che, sotto l'impulso del MIUR, si è avviata una fase di riordino di tutti gli Enti di Ricerca. Per l'INAF in particolare questo riordino può consentire un adeguamento dell'assetto organizzativo/gestionale dellʼEnte con un più stretto collegamento fra la dirigenza e la comunità dei ricercatori assieme ad una semplificazione delle sovrastrutture amministrative/burocratiche.
La confluenza in un altro Ente di ricerca, anche di grande prestigio nazionale ed internazionale, inevitabilmente getterebbe l'Astronomia italiana in un nuovo periodo di stallo, quanto meno dal punto di vista burocratico. Lʼesperienza ha dimostrato che modifiche strutturali profonde implicano costi nascosti che in una riforma a costo zero finiscono per assottigliare le risorse da impiegare nella ricerca.
Per questi motivi i direttori delle 20 strutture dell'INAF dichiarano la loro netta contrarietà alla prospettiva dello scioglimento dell'Ente".

Alessandro Capetti, Enrico Cappellaro, Angioletta Coradini, Stefano Cristiani, Nichi DʼAmico, Massimo Della Valle, Luigina Feretti, Flavio Fusi-Pecci (non raggiungibile), Emanuele Giallongo, Dario Maccagni, Reno Mandolesi, Carlo Morello, Emilio Molinari, Francesco Palla, Giovanni Pareschi, Bruno Sacco, Salvatore Sciortino, Oscar Straniero, Gianni Strazzulla, Pietro Ubertini 

 


 

 

Carta d'identità dell'INAF
L’INAF è un Istituto giovane, nasce di fatto nel 2001 dalla fusione in Istituto Nazionale dei 12 Osservatori Astronomici professionali. Nel 2005, per effetto del decreto di riordino del Ministro Moratti, l’INAF subisce una profonda trasformazione assorbendo altri sette Istituti che si occupavano di astrofisica e transitando dal comparto Università al comparto degli Enti di Ricerca. Il suo organico aumenta del 50%. È una riforma che ha il grande pregio di unificare nello stesso ente tutta l’astrofisica italiana non universitaria. Attualmente consiste di 19 strutture di ricerca sparse sul territorio nazionale, una all’estero (Isole Canarie) che gestisce il Telescopio Nazionale Galileo e la sede amministrativa centrale. In tutto lavorano presso l’INAF oltre 1000 dipendenti a tempo indeterminato.
Nel 2009, l’INAF ha ricevuto dal MIUR circa 91 M€ come Fondo di Funzionamento Ordinario. Normalizzato al personale che vi lavora, è il più basso FFO tra gli enti di ricerca analoghi vigilati dal MIUR. Dal piano triennale 2010-2012 si evince che oltre l’85% dello stanziamento ministeriale è destinato alle spese del personale e alle spese fisse. E’ cosa nota, nell’ambito della ricerca, che l’INAF è un ente sottofinanziato.
Va ricordato che tra le varie aree di ricerca, l’Astronomia e l’Astrofisica sono indubbiamente un fiore all’occhiello per l’Italia e sono riconosciute come area di eccellenza tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale. Il CIVR, il Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, in un recente esercizio di valutazione promosso dal MIUR, ha infatti valutato l’INAF al primo posto tra tutti gli Enti di ricerca nel suo raggruppamento disciplinare, la Fisica. Un’analisi della produttività scientifica internazionale a opera di organismi indipendenti (l’ISI Thompson di Philadelphia), ha mostrato come l’Astrofisica Italiana sia al quinto posto nel mondo con una produttività che raggiunge livelli da primato (10.3% della produzione mondiale) ben davanti ad altre discipline. L’anno scorso, a detta della Thomson Reuters, una agenzia americana di rating della ricerca, l’INAF ha registrato il più alto incremento percentuale nelle citazioni ai suoi lavori nel periodo Febbraio-Maggio 2009.
Per il cittadino, l’INAF è quindi un ottimo investimento. Spende poco ma porta a casa molto e di alta qualità e non solo in termini di cultura scientifica. L’INAF infatti si occupa di ricerca fondamentale di base con una particolare attenzione alle ricadute tecnologiche per il paese e per le sue industrie.

Enti di ricerca soppressi nella stesura del decreto inviato al presidente della repubblica

 Enti soppressiAmministrazione subentrante nell’esercizio dei relativi compiti ed attribuzioni
1Stazione Sperimentale per l'industria delle Conserve Alimentari (SSICA)CCIAA Parma
2Stazione Sperimentale del vetroCCIAA Venezia
3Stazione Sperimentale per la setaCCIAA Milano
4Stazione Sperimentale per i combustibili
5Stazione Sperimentale Carta, Cartoni e Paste per carta (SSCCP)
6Stazione Sperimentale per le Industrie degli Oli e dei Grassi (SSOG)
7Stazione Sperimentale per le Industrie delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi (SSEA)CCIAA Reggio Calabria
8Stazione Sperimentale delle Pelli e Materie Concianti, di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 540CCIAA Napoli
9IPI, istituto per la promozione industrialeMinistero dello sviluppo economico
10Centro per la Formazione in Economia e Politica dello Sviluppo Rurale, istituito ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 454Ministero per le politiche agricole e forestali
11Comitato Nazionale Italiano per il collegamento tra il Governo e la FAO, istituito con decreto legislativo 7 maggio 1948 n. 1182
12Ente teatrale italiano, di cui alla legge 14 dicembre 1978, n. 836Ministero per i beni e le attività culturali
13Stazione Zoologica “A. Dohrn”, di cui alla legge 20 novembre 1982, n. 886Ministero dell’istruzione, università e ricerca
14Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM), istituito con decreto legislativo 21 gennaio 2004, n. 38Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), di cui al decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 127
15Istituto Nazionale di Alta Matematica "F. Severi" (INDAM), di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 153
16Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), di cui al decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 138
17Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), di cui al decreto legislativo 29 settembre 1999, n. 381
18Istituto di studi giuridici internazionali, istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del decreto 12 ottobre 2001, n. 16000
19Ente Nazionale delle Sementi Elette (ENSE), istituito con decreto del Presidente della Repubblica 12 novembre 1955, n. 1461Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 454
20Istituto Nazionale Conserve Alimentari

Enti di ricerca soppressi nella stesura definitiva del decreto

 Enti soppressiAmministrazione subentrante nell’esercizio dei relativi compiti ed attribuzioni
1Stazione Sperimentale per l'industria delle Conserve Alimentari (SSICA)CCIAA Parma
2Stazione Sperimentale del vetroCCIAA Venezia
3Stazione Sperimentale per la setaCCIAA Milano
4Stazione Sperimentale per i combustibili
5Stazione Sperimentale Carta, Cartoni e Paste per carta (SSCCP)
6Stazione Sperimentale per le Industrie degli Oli e dei Grassi (SSOG)
7Stazione Sperimentale per le Industrie delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi (SSEA)CCIAA Reggio Calabria
8Stazione Sperimentale delle Pelli e Materie Concianti, di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 540CCIAA Napoli
9IPI, istituto per la promozione industrialeMinistero dello sviluppo economico
10Centro per la Formazione in Economia e Politica dello Sviluppo Rurale, istituito ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 454Ministero per le politiche agricole e forestali
11Comitato Nazionale Italiano per il collegamento tra il Governo e la FAO, istituito con decreto legislativo 7 maggio 1948 n. 1182
12Ente teatrale italiano, di cui alla legge 14 dicembre 1978, n. 836Ministero per i beni e le attività culturali
13Ente Nazionale delle Sementi Elette (ENSE), istituito con decreto del Presidente della Repubblica 12 novembre 1955, n. 1461Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 454
14Istituto Nazionale Conserve Alimentari 
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