Per un mese, a partire dal 15 settembre 2010, la sala Teresiana della Biblioteca Nazionale Braidense ospiterà la mostra Di Pane e di Stelle, promossa dall'Osservatorio Astronomico di Brera dell'Istituto Nazionale di Astrofisica e dalla Biblioteca Braidense. La mostra (che sarà inaugurata ufficialmente il 14 settembre) è curata da Anna Maria Lombardi e Agnese Mandrino e ci racconta, attraverso diari di osservazioni astronomiche, pagine di calcoli, lettere e note di tipo privato (tutti documenti manoscritti originali conservati nell'archivio storico dell'Osservatorio), la vita di Giovanni Virginio Schiaparelli, uno dei più importanti astronomi italiani, direttore per quasi quarant’anni della Specola di Brera, che fu anche Senatore del Regno e personalità di spessore internazionale.
L’INAF, e prima ancora i singoli Osservatori che hanno concorso alla sua istituzione, hanno avuto grande attenzione alla propria memoria e quindi al proprio patrimonio storico: strumentale, librario e archivistico, e proprio l'Osservatorio astronomico di Brera conserva uno degli archivi più ricchi tra quelli dell’INAF.
Per salvaguardare e tutelare questo patrimonio documentario (ciascuno dei pezzi negli archivi è unico) l'INAF ha istituito un apposito servizio e, nel 2009, Anno Internazionale dell’Astronomia, ha lanciato un portale web (Polvere di stelle: http://www.archivistorici.inaf.it) dedicato proprio agli archivi storici astronomici, che invitiamo tutti gli interessati a visitare.
Ovviamente, poiché le attività negli Osservatori erano estremamente simili, molte tipologie di documenti conservati negli archivi sono comuni, ma ognuna è riferita a quel luogo, a quegli astronomi, a quel contesto storico, scientifico, politico. Su uno sfondo di attività condivise, quindi, emergono, nella documentazione le peculiarità dei singoli astronomi, i dettagli della loro vita, le curiosità di tipo personale.
Il materiale conservato in un archivio è essenzialmente materiale di ricerca per studiosi selezionati. Ma mostre come “Di pane e di stelle” permettono ad un pubblico di non specialisti di venire a contatto con documenti importantissimi, a volte splendidi dal punto di vista iconografico (come le mappe manoscritte di Marte) a volte, invece, apparentemente dimessi, quasi insignificanti se ci si limita a guardarli, ma in realtà strabilianti se li si legge, come ad esempio la lettera nella quale Schiaparelli spiega al Ministro dell’Istruzione perché a tutti i costi non vuole diventare Senatore del Regno.
Con questa e altre mostre l'INAF cerca così di onorare l'impegno a tutelare, conservare e valorizzare il proprio patrimonio storico, facilitandone la fruizione e attivando servizi volti alla diffusione della cultura scientifica.
Ecco, noi vogliamo che non solo gli studiosi (per i quali l’utilizzo dei nostri archivi è un prezioso strumento di lavoro e che sono da tempo nostri assidui e affezionati frequentatori) ma tutti coloro che nelle vecchie carte trovano un qualsiasi motivo di interesse, possano venire a conoscenza dei nostri tesori attraverso occasioni come queste.
Il materiale esposto nella mostra copre tutta la vita dello Schiaparelli, dalla nascita a Savigliano nel 1835 alla morte avvenuta a Milano il 4 luglio di cent’anni fa. Camminando tra le teche si ha la sensazione di vivere nell’ambiente di Schiaparelli, respirare la stessa atmosfera delle sue salite nella cupola sul tetto di Palazzo Brera, vederlo muovere in compagnia dei suoi amici; tranne poi imbattersi nelle due bellissime foto del giorno e della notte del giorno d’oggi, scattate da un nostro collega dai tetti dell’Osservatorio qualche mese fa, e accorgersi che il mondo di Schiaparelli è completamente scomparso e che la ricerca astronomica si è inevitabilmente trasformata.
Anna Maria Lombardi
Storia della fisica
Tommaso Maccacaro
Istituto Nazionale di Astrofisica