fbpx Il nuovo statuto fa discutere | Page 7 | Scienza in rete

Il nuovo statuto fa discutere

Read time: 2 mins

Diversi commenti accompagnano la nascita del nuovo statuto del CNR, approvato il 19 gennaio dal CDA. Positiva Confindustria, chiosata da un editoriale di Gianni Riotta sul Sole 24 Ore. Non negativo il presidente Luciano Maiani che parla di uno statuto che rende il CNR più moderno e attento alla nuova frontiera del trasferimento tecnologico. Mentre qualche preoccupazione emerge sulla nomina dei componenti esterni del CDA. Negativi i sindacati. Preoccupato l'Osservatorio della ricerca, composto da centinaia di ricercatori universitari e degli enti pubblici.

Per l'Osservatorio il nuovo statuto è "una grande opportunità persa e uno scampato pericolo". Così l'Osservatorio della ricerca giudica ilnuovo statuto del CNR approvato il 19 gennaio dal Consiglio diamministrazione del CNR. Da un lato infatti – secondo l'Osservatorio – il rischio di un commissariamento di fatto dell'ente, con pieni poteri amministrativi e scientifici riconosciuti alla figura del direttore generale, sarebbe stato sventato dallo statuto. Dall'altro lato resta l'opportunità persa di riconoscere una reale autonomia all'Ente fondato da Salvini e Amaldi.
L'Osservatorio riconosce infine due punti a suo giudizio gravi contenuti nello statuto. Primo, 
il limite massimo di 10 anni per rapporti a tempo determinato da parte del personale precario (borse di studio, assegni di ricerca, etc.), che rischia di stabilire una finestra forzata d'uscita dal mondo della ricerca di studiosi che pure meriterebbero di continuare a lavorarci.
Secondo punto critico è l'imposizione di un limite del 75% delle spese di personale (tempo determinato piùtempo indeterminato) sul finanziamento ordinario (da ottenersi a tendere in dieci anni).

Leggi l'articolo del Sole24Ore

Leggi l'Editoriale del direttore del Sole 24 Ore Gianni Riotta

Vai al sito dell'Osservatorio della ricerca

Autori: 
Sezioni: 
CNR

prossimo articolo

Allarme AIFA sull’antibioticoresistenza, rischia di diventare la prima causa di morte in Italia

Immagini e testi della campagna dell'ECDC sull'uso corretto di antibiotici

In occasione della Giornata europea degli antibiotici, il 18 novembre, l’AIFA ha reso pubblico un dossier che denuncia nuovamente il grave rischio dell’antibioticoresistenza, che ci lascia privi di armi per combattere infezioni pericolose. Tra le cause il consumo improprio ed eccessivo di antibiotici, che vede l’Italia messa tra i peggiori in UE: oggi consumiamo più antibiotici e abbiamo più decessi legati a infezioni da batteri resistenti di qualsiasi altro paese europeo. E nell’ultimo anno il consumo di antimicrobici è aumentato del 6,3%. Nell'immagine: campagna ECDC sull'uso corretto di antibiotici.

Iniziamo dai numeri, tratti dal dossier sull'antibioticoresistenza pubblicato da AIFA nella giornata mondiale degli antibiotici, che si celebra il 18 novembre di ogni anno (puoi leggere in calce all'articolo la versione completa del rapporto, mentre nel sito Epicentro dell'Istituto Superiore di Sanità trovi le iniziative relative alla giornata e settimana mondiale d