fbpx Boden: la NASA manterrà la leadership | Scienza in rete

Boden: la NASA manterrà la leadership

Tempo di lettura: 2 mins

Mancano pochi giorni alla fine dell’era shuttle. Un’era importante che lascia non pochi dubbi sul ruolo che la NASA potrà continuare a svolgere in campo spaziale, venendo meno una delle carattestiche primrie del suo predominio.

Ed è forse per questo che la NASA ha ribadito la sua intenzione a tenere ben salda la leadership in campo spaziale e a mantenerla inalterata per i prossimi 50 anni. Ad affermarlo è  lo stesso amministratore dell’Agenzia spaziale americana, Charles Bolden, intervenendo sul sito della Nasa. ”Come ex astronauta e attuale amministratore della Nasa, sono qui a dire che la leadership americana nello spazio continuerà’ almeno per il prossimo mezzo secolo”, afferma Bolden.

Nel frattempo l’ultimo degli shuttle, l’Atlantis, sta affrontando le fasi conclusive della preparazione nel Kennedy Space Center a Cape Canaveral, in vista del lancio previsto per le 11,26 (le 17,26 italiane) di venerdì 8 luglio. Il conto alla rovescia comincerà all’1.00 del 5 luglio (le 18,00 in Italia).  L’equipaggio è giunto a Cape Canaveral ed è composto dal comandante Chris Ferguson, dal pilota Doug Hurley e dagli specialisti di missione Sandra Magus e Rex Walheim, tutti americani e tutti veterani: per la NASA sono già celebri come ”gli ultimi quattro”. Saranno infatti gli ultimi astronauti a volare sulla celebre navetta Usa, che si prepara a chiudere i suoi 30 anni di carriera.

Quello dell’8 luglio sarà un volo di addio allo shuttle, ma non all’impegno degli Stati Uniti nello spazio. ”La fine del programma dello Space Shuttle – si legge nel sito della NASA – non significa la fine della Nasa, o la fine delle spedizioni della Nasa con uomini a bordo. La Nasa ha un robusto programma di esplorazione, sviluppo tecnologico e ricerca scientifica che proseguirà nei prossimi anni”. Ad esempio, l’Agenzia spaziale americana sta progettando sistemi capaci di portare esseri umani ad esplorare il Sistema Solare con primo obiettivo la missione umana su Marte. La Nasa progetta inoltre di costruire un veicolo chiamato Multi-Purpose Crew Vehicle, basato sul progetto della capsula Orion e in grado di portare a bordo quattro astronauti per una missione di 21 giorni.

(dal sito media-inaf)


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La contraccezione di emergenza e il mistero dei “criptoaborti”

Il comitato anti-aborto denominato Osservatorio permanente sull’aborto sostiene che i contraccettivi di emergenza come la pillola del giorno dopo causino "criptoaborti" e insiste su una presunta azione abortiva non riconosciuta dalla comunità scientifica, che afferma chiaramente la natura contraccettiva di questi farmaci. È un movimento, sostenuto anche dall'Associazione ProVita e Famiglia, che porta avanti una campagna più ampia contro tutti i contraccettivi ormonali.

Sono 65.703 le interruzioni volontarie di gravidanza registrate dall’ISTAT nel 2022 in Italia. Il numero è calato progressivamente dal 1978, quando è entrata in vigore la legge 194, che regolamenta l’aborto nel nostro Paese. Un comitato di ginecologi e attivisti dell’Associazione ProVita e Famiglia, però, non è d’accordo: sostiene che sono molte di più, perché aggiunge al computo 38.140 fantomatici “criptoaborti” provocati dall’assunzione dei contraccettivi ormonali di emergenza, la pillola del giorno dopo e quella dei cinque giorni dopo.