fbpx Un passo verso la superconduttività | Page 95 | Scienza in rete

Un passo verso la superconduttività

Read time: 1 min

Uno studio, al quale hanno attivamente partecipato anche ricercatori italiani, fa un po' di luce sull'origine della superconduttività lontano dallo zero assoluto, un ambito di ricerca dal quale si attendono importanti ricadute per la tecnologia elettrica.

L'importante lavoro è frutto della collaborazione tra i ricercatori dell'unità Sissa-Democritos presso l'Istituto Officina dei Materiali del CNR, dell'Istituto dei sistemi complessi di Roma, dell'Institute for Theoretical Solid State Physics di Dresda e dell'Università di Vienna.

La ricerca, pubblicata su Nature Communications, spiega come alla base delle proprietà del LaFeAsO, un superconduttore piuttosto complesso costituito da atomi di Lantanio, Ferro, Arsenico e Ossigeno, vi sia una transizione di fase estremamente anomala. Esiste cioè una particolare situazione quantistica (un punto tricritico) che favorisce la superconduttività anche intorno a 56 gradi Kelvin, dunque a temperature lontane dallo zero assoluto. Ora si tratta di comprendere se agendo su questa criticità sarà possibile manipolare le caratteristiche del materiale favorendo la sua conducibilità elettrica a temperature ancora più elevate.

Riuscire a realizzare materiali superconduttori anche alla temperatura ordinaria è il sogno segreto di molti progetti di ricerca. Vorrebbe dire riuscire a trasportare corrente elettrica senza la grossa dispersione termica che affligge i conduttori convenzionali.

SISSA

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Materiali

prossimo articolo

Software Heritage: l'arca di Noè digitale

Un'iniziativa per archiviare, conservare e condividere tutto il codice sorgente pubblicamente disponibile, salvandola dall'oblio digitale: è Software Heritage, lanciata nel 2016. Questa sorta di Arca di Noè per software rappresenta un punto di accesso unico a una vasta base di conoscenza tecnologica, necessaria per sostenere la trasformazione digitale e l'innovazione.

Crediti immagine: Markus Spiske/Unsplash

Immaginate solo per un momento le fotografie perse nel Lete digitale della memoria di un vecchio computer o di un vecchio cellulare che magari hanno smesso di funzionare: erano lì, ma adesso non si trovano o non si aprono, perché non esistono più i programmi con cui sono state salvate. In ogni caso, sono perse per sempre.