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Come risparmiare in classe

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La ricetta perfetta per risparmiare quasi 4.000 euro in poco più di sei mesi? Un’idea intelligente e costruttiva, una ventina di studenti che, riuniti in un gruppo e aiutati da un’insegnante, lavorano per realizzarla, una scuola che offre la sua collaborazione, un pizzico di buona volontà e di determinazione. E, ovviamente, un fine comune: la lotta allo spreco, in generale, agli interruttori in particolare. “Spegni la luce!” è il richiamo che, ormai da due anni, riecheggia nei corridoi del liceo classico “Tito Livio” di Milano, nella forma di filmati divulgativi, volantini esplicativi, incontri informativi. Richiamo che non tarda a giungere alla orecchie del Corriere della Sera e di altre testate giornalistiche, di Striscia la Notizia e del Tg3 Regione. Per poi approdare, lo scorso giugno, alla vittoria del concorso “Immagini per la terra”, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica. Ben presto, all’impegno sul fronte dei consumi si affianca quello nella raccolta differenziata, con esiti decisamente positivi: una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera pari a più di 900 Kg semplicemente aggiungendo in ogni classe due bidoni di raccolta rifiuti, uno per carta, l’altro per plastica e lattine, di volta in volta svuotati grazie all’aiuto del personale scolastico e di studenti incaricati di verificare che tutto funzioni nel migliore dei modi.

Se però i risultati ottenuti nel campo della raccolta differenziata non sono monetizzabili, quelli realizzati con il controllo sugli sprechi di energia luminosa lo sono, eccome. Una riduzione di consumi nell’arco di un semestre pari a circa 20.000 kWh corrisponde, infatti, oltre a 14.000 Kg in meno di emissioni, a un risparmio che sfiora i 4.000 euro, appunto. E, se è vero che “il risparmio è il miglior guadagno”, allora perché questo principio non deve valere anche per la scuola che, più che mai in questi tempi, ha bisogno di fondi?

È proprio da questa considerazione che è nata l’idea di proporre un accordo alla Provincia di Milano, diretta beneficiaria della diminuzione del costo delle bollette: dare alla scuola una percentuale del denaro risparmiato perché possa essere reinvestita in attività didattiche, magari inerenti al progetto. Tale proposta è stata avanzata ufficialmente in occasione di un incontro tra i ragazzi del gruppo di lavoro e l’Assessore all’Edilizia Scolastica Marina Lazzati ed è ora in attesa di un riscontro. Riscontro che non può e non deve tardare ad arrivare, perché per proseguire lungo una qualunque via di impegno e miglioramento è necessario avere ideali saldi in cui credere, e compito della società e di chi ne ha l’autorità è anche dare a questi ideali credibilità.


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