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Cadono i muri, ma le armi nucleari restano al loro posto

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Mentre dopo il 6 ed il 9 Agosto del 1945 le armi nucleari non sono più state usate, nemmeno da parte di Paesi che le possedevano e che stavano perdendo una guerra (Stati Uniti in Vietnam e Unione Sovietica in Afganistan, per esempio), il numero delle vittime di guerre convenzionali è semplicemente terrificante: circa tre milioni nella guerra in Corea (1950-1953), più di 4 milioni nella guerra in Viet Nam (1960-1975), circa 1.2 milioni nella guerra in Afganistan (1979-1989), circa 1.5 milioni nella guerra Iran-Iraq (1980-1989), 1 milione in Ruanda (1990-1993), 250.000 nella guerra in Bosnia (1992-1995), per citare solo alcuni dei conflitti “conclusi”.

Sono alcuni dei dati che sono stati ricordati nel corso del quattordicesimo Convegno di Castiglioncello dell’Unione Scienziati Per Il Disarmo (USPID-ONLUS, http://www.uspid.org/) che si è concluso a fine settembre, come sempre con il contributo determinante del Comune di Rosignano Marittimo che - nonostante le grandi difficoltà finanziarie – ha voluto non rinunciare a rendere possibile questo incontro e con la collaborazione di prestigiose associazioni ed istituzioni (cfr. A congresso sul disarmo nucleare). La manifestazione è iniziata la sera di Venerdì 23 settembre con una Tavola Rotonda presieduta dal Sindaco di Rosignano Marittimo, Alessandro Franchi, e dal Segretario Nazionale dell’USPID, Diego Latella. Numerosi e importanti gli interventi del pubblico, che hanno permesso ai relatori di mettere a fuoco alcune delle questioni più delicate, che qui di seguito accenniamo brevemente. Da tutti è stata riconosciuta l’urgenza di affrontare il problema delle spese militari e delle armi convenzionali, anche di quelle “leggere”.

Nell'ambito del convegno si è stilato un quadro attuale dei conflitti in corso, che sembra ancora più disperante di quelli storici. Ancora una volta è stata messa in evidenza la minaccia che il progetto dell’Amministrazione Obama di installare un sistema di difesa antimissile in Europa costituisce non solo per il proseguimento del cammino verso un mondo libero da armi nucleari, ma addirittura allo stesso Trattato “New START” (cfr. anche La difesa antimissile della NATO: due volte pericolosa).

Il valore dell’impegno della società civile e di quello del mondo politico è stato un altro degli argomenti che hanno arricchito la discussione della serata. Purtroppo si è potuta registrare l’assenza sistematica - e nei rari casi di non-assenza – l’incompetenza di questo governo su tutto il fronte dei temi della sicurezza internazionale e del disarmo, nucleare e convenzionale.

Il programma prevedeva due sessioni che si sono svolte nelle due mezze giornate a disposizione. Al successo della manifestazione ha certamente contribuito anche il consueto formato del Convegno (30 minuti per la presentazione, seguiti da 30 minuti di discussione), che ha permesso si svolgessero discussioni vivaci e approfondite sui temi svolti dai relatori. Il programma dettagliato, ed alcuni testi delle relazioni, sono consultabili sul sito dell’USPID (www.uspid.org), al link http://www.uspid.org/Eventi/Recenti/2011_09Castiglioncello_main.html

La fattibilità e la desiderabilità di un mondo libero da armi nucleari, naturalmente, è stato uno dei temi portanti di tutto il Convegno, discusso anche con riferimenti puntuali ad alcune situazioni particolarmente critiche (la contrapposizione India-Pakistan, per esempio) ed ai problemi della proliferazione orizzontale delle armi nucleari. Tra gli argomenti molto dibattuti, il problema delle armi nucleari tattiche in Europa: queste potevano avere un senso ai tempi della Guerra fredda ma ora, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, è opinione largamente condivisa siano del tutto inutili (tanto è che non sono nemmeno indirizzate verso alcun obiettivo). Di grande interesse e valore su questi temi l’intervento dell’ONU. Federica Mogherini, un caso raro di impegno e competenza di un deputato della Repubblica, che ha ricordato che nel marzo 2010 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che “chiama l'attenzione sull'anacronismo strategico delle armi nucleari tattiche e sulla necessità che l'Europa contribuisca alla loro riduzione ed eliminazione dal proprio territorio nel contesto di un dialogo di più ampio respiro con la Russia; prende atto in tale contesto della decisione adottata il 24 ottobre 2009 dal governo di coalizione tedesco di adoperarsi per il ritiro delle armi nucleari statunitensi dalla Germania; incoraggia altri Stati membri sul cui territorio sono schierate armi nucleari statunitensi ad assumersi chiaramente un impegno analogo, e si compiace della lettera inviata il 26 febbraio 2010 dai ministri degli esteri di Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Norvegia al Segretario generale della NATO, in cui si chiede l'avvio di un ampio dibattito in seno all'Alleanza sulle modalità di conseguimento dell'obiettivo politico generale di un mondo denuclearizzato”.

La discussione sulle armi nucleari tattiche si è poi allargata ad un riesame del ruolo della NATO oggi, dopo la scomparsa del Patto di Varsavia (WTO), da molti considerato obsoleto se non dannoso. Le possibilità che vengano avviate trattative tra stati arabi e Israele per fare del Medio Oriente una Zona Libera da Armi Nucleari (NWFZ, Nuclear Weapon Free Zone) è stata presa in esame, anche sulla base della storia recente dei paesi interessati, purtroppo con molti più dubbi che speranze. Anche nel caso del conflitto attualmente in corso in Libia, per meglio capirne le origini ed i possibili esiti, è stato fatto un approfondito esame della storia di questo paese. Attenzione, infine, è stata dedicata al problema del nucleare iraniano, con particolare enfasi sul ruolo che ha giocato e può giocare l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di Vienna (http://www.iaea.org/).

Il Convegno si è concluso nel modo migliore possibile: il dichiarato e determinato impegno dei giovani USPIDini (precari, dottorandi, borsisti,…) a consolidare e cercare di strutturare il loro già esistente gruppo di lavoro (un loro primo contributo dal titolo emblematico Il sogno diventa progetto“ è stato pubblicato da Sapere nel Febbraio 2010). Il loro obiettivo è offrire a tutta l’USPID occasioni di discussione e confronto, a cominciare dal problema delle armi convenzionali. Noi tutti “anziani” ci rallegriamo a pensare che la nostra vecchia USPID continuerà ad esistere, forse potrà crescere, e certamente cercherà di continuare a contribuire alla causa della pace e del disarmo.

Nota: Le idee e le opinioni riportate in questo articolo sono personali dell'autore e non rappresentano le posizioni delle Istituzioni.


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