fbpx Londra e le Olimpiadi: la città si trasforma | Scienza in rete

Londra e le Olimpiadi: la città si trasforma

Read time: 7 mins

Quest’anno sarà la capitale inglese a ospitare la XXX edizione delle Olimpiadi, dal 27 luglio al 12 agosto. A Londra erano già state disputate le gare nel 1908 e nel 1948. La metropoli è stata eletta sede delle Olimpiadi dall’ IOC (International Olympic Commettee) nel 2005 a Singapore. E’ stata preferita a Parigi che era sempre stata considerata la favorita, mentre le altre città candidate erano New York, Mosca e Madrid.

Il complesso sportivo dove si svolgeranno le Olimpiadi e le Paraolimpiadi sarà l’”Olympic and Paralympic Village”, enorme centro sportivo costruito nel parco olimpico di Stratford (est di Londra). Il villaggio, grande due volte Venezia, consta di quasi ventimila posti letto distribuiti in tremila appartamenti dotati di televisione, wireless e giardino privato e costruiti secondo i più aggiornati criteri per il risparmio energetico e per il trattamento dei rifiuti. Nel Maggio 2009 il Governo inglese ha annunciato che il budget totale a disposizione per il Villaggio Olimpico sarebbe stato di 1.095 milioni di sterline, con lo slogan “beds for athlets, homes for Londoners”. Dunque l’intento è sì di ospitare gli atleti e di facilitare i loro spostamenti durante le gare, ma è anche quello di creare opportunità abitative per i cittadini, che potranno così beneficiare di una nuova zona residenziale dopo l’ evento sportivo che eguaglierá il pullulante e vitale West End. La zona interessata è la East London. La maggior parte degli eventi sportivi avverranno nei Docklands, ex zona portuale. Docklands prende il nome da docks che erano anticamente parte del porto di Londra, un tempo il più grande porto del mondo. Si trattava di una zona povera, operaia, costituita dalle fabbriche portuali e socialmente depressa fino agli anni ’80. Il porto è stato poi chiuso e l’area è stata bonificata per essere adibita a zona commerciale e a nucleo residenziale. La conformazione dei Docklands è molto simile alla città di Amsterdam, grazie a una rete fluviale che comprende vari canali e il fiume Lea, il secondo fiume di Londra. Questo sfocia poi nel Tamigi.

Uno tra gli obiettivi che si pone la città di Londra è quello di riqualificare la parte Est della città (Stratford) e di unirla con il West End (Covent Garden, Piccadilly Circus, Soho,ecc.), che geograficamente si trova al centro della capitale inglese. Tuttavia l’obiettivo principale a Londra non è quello di dar vita, nella fase post-olimpica, ad un quartiere residenziale tradizionalmente inteso, ma ad una comunità socialmente ed economicamente articolata, ad aree urbane ad uso misto, dove soprattutto i giovani troveranno servizi sportivi, sociali e scolastici di qualità, oltre ad ampie aree verdi.

L’area orientale di Londra è nota per la scarsa qualità del servizio scolastico; il quartiere olimpico sarà così anche l’occasione per insediare nuove strutture scolastiche per circa 1800 studenti di tutte le età, un nuovo policlinico e altri servizi. Di recente sono state pubblicate sul Sunday Times alcune notizie che annunciano l’istituzione di una nuova università internazionale, una sorta di consorzio, che si occuperebbe di sport science, digital media, green technology e rispetto alla quale sarebbero interessati a cooperare vari istituti universitari di fama mondiale.

A diventare asse portante durante e dopo il grande evento sarà il Thames Gateway, un’ area di 60 Km di estensione che copre parte della Greater London e l’Inghilterra orientale e sudorientale collegando le due rive del Tamigi e del suo estuario. Nel primo tratto del Thames Gateway una filovia lunga 1 Km, la Emirates Air Line, collegherà la penisola di Greenwich con il Royal Docks, attraversando il Tamigi e godendo di un fantastico panorama sulla parte orientale di Londra. Sono previste due corse ogni ora con più di 2500 passeggeri e vi potranno accedere anche i ciclisti e le persone su sedia a rotelle. Il Thames Gateway è destinato così a diventare il corridoio di rigenerazione urbana più ampio d’Europa. Comunque non sarà solo l’Olympic Village il luogo in cui si svolgeranno le gare, dato che molte competizioni si terranno nella River Zone, vicino al Tamigi e nella Central Zone, la zona centrale della metropoli.


In occasione del grande evento Londra ha ammodernato la rete del trasporto pubblico, implementando le linee della Tube Northern, Jubilee, East London, e Central line della metropolitana. Inoltre due treni alternativi all’undreground, l’Overground e la DLR (Docklands Light Railway-metropolitana leggera) sono stati estesi fino a coprire la parte est della città (Docklands) e le altre sedi olimpiche. A proposito di slogan, quello proposto dall’IOC sulle Olimpiadi 2012 è “The first sustainable Olympic and Paraolympic Games”. Infatti i cinque obiettivi che la città si prefigge sono: basse emissioni di CO2, gestione dei rifiuti, difesa della biodiversità, inclusività, stili di vita salubre. Le parole d’ordine citate sono già entrate a far parte dell’agenda politica di questa enorme capitale europea, con i nobili progetti dell’attuale sindaco Boris Johnson, che potrebbe definirsi un “conservatore illuminato”, data la sua sensibilità per il green. Johnson ha infatti provveduto a installare a Londra numerose stazioni di ricarica per le auto elettriche e ha realizzato le cosiddette Cycle Superhighways, vere e proprie autostrade cittadine per le biciclette. E’ inoltre prevista per le Olimpiadi la dotazione di una flotta di taxi a idrogeno. A circolare saranno i tipici "Cabs" prodotti in esclusiva dalla London Taxis International. Per il grande evento estivo il sindaco di Londra  ha anche presentato ad aprile l'ambizioso simbolo della competizione, l' ArcelorMittal Orbit. Progettata dall'artista indiano Anish Kapoor, l'opera consisterà in una torre alta 115 metri e sarà posizionata all'ingresso del Villaggio Olimpico. Ospiterà ristoranti e postazioni per vedere la città dall’alto. Costo? 19 milioni di sterline!

Altro elemento innovativo di queste Olimpiadi sará la modificazione nel tempo dei siti sportivi. In particolare, quattro fra le strutture sportive rientreranno nell’eredità di Londra, mentre le altre saranno rimosse lasciando spazio ad “aree bianche” (white elephant) da trasformare in residenze. L’Olympic Stadium, progettato per 80.000 posti sarà trasformato in uno stadio più piccolo da 25.000 posti smontando la parte superiore, e diverrà il centro sportivo di riferimento per l’area urbana orientale di Londra. Wembley resterà comunque lo stadio principale. L’Acquatic Centre, che include due piscine da 50 mt, una da 25 mt e un ampio Fitness Centre, sarà in grado di ospitare club locali e comunità di utenti per una capienza massima di 3,500 spettatori, sia per eventi locali che nazionali ed internazionali organizzati attorno allo sport del nuoto. Il Velopark, struttura molto semplice ed elegante sarà trasformato in una struttura multidisciplinare per il ciclismo. Londra non ha mai avuto una struttura sportiva tutta destinata a questo sport. Si tratta di un edificio abbastanza avanzato dal punto di vista degli aspetti bioclimatici ed è quasi totalmente realizzato in legno. Le prossime Olimpiadi dovranno conservare la testimonianza lasciata da quelle di venti anni prima a Barcellona. Le Olimpiadi del 1992 hanno infatti evidenziato che l’occasione dell’evento olimpico rappresenta il catalizzatore di processi di rigenerazione e trasformazione della cittá. In particolare Barcellona è citata da alcune fonti come la città in cui le Olimpiadi hanno consentito l’opportunità di un nuovo sviluppo e in cui la conoscenza sviluppata da coloro che erano coinvolti nell’organizzazione delle Olimpiadi non è stata dispersa subito dopo, ma è stata investita in nuove attività di sviluppo per la città.

E come il quartiere di South Kensington rappresentò l’eredità londinese della Great Exhibition del 1851, definendo fortemente il tessuto urbano di altissima qualità che avrebbe dovuto ospitare i grandi musei e le attrezzature culturali, così il nuovo Parco Olimpico London 2012, che molto probabilmente dedicherà la sua piazza principale alla regina Elisabetta II di Inghilterra, segnerà nella storia dei grandi eventi l’eccellenza inglese nel disegno urbano e nel progetto degli spazi pubblici, ma soprattutto l’eccellenza nella gestione della trasformazione urbana.

 

di Andrea Re


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Ricostruire le storie umane attraverso gli isotopi stabili: le mummie dei bambini sacrificati nei rituali inca

una mummia di Llullaillaco

L'analisi degli isotopi stabili offre uno strumento prezioso per ricostruire aspetti dell'alimentazione, delle migrazioni e delle condizioni climatiche delle antiche società, integrando i dati biologici con quelli archeologici e storici. Un esempio significativo è lo studio sulle mummie di bambini Inca sacrificati nel rito Capacocha, che ha rivelato informazioni dettagliate sul loro status sociale, le abitudini alimentari e l'ultimo viaggio prima del sacrificio, evidenziando l'accurata organizzazione imperiale e le credenze religiose.

La storia dell’umanità è un susseguirsi di adattamenti e di mutue interazioni tra umano e ambiente, che è possibile rintracciare attraverso lo studio dei resti biologici e della cultura materiale, delle fonti scritte e iconografiche. In particolare, i resti umani e animali provenienti dai contesti archeologici costituiscono un archivio biologico di informazioni che rappresentano una fonte essenziale per ricostruire le dinamiche preistoriche e storiche.