fbpx E' pronto il primo vaccino | Page 2 | Scienza in rete

E' pronto il primo vaccino

Read time: 1 min

Puntualissima, subito dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato per la nuova influenza da H1N1 il livello 6 di pandemia, Novartis ha annunciato di aver pronto il primo lotto di vaccino. Il risultato, raggiunto con settimane di anticipo rispetto al previsto, è frutto della nuova tecnica di produzione che sfrutta colture cellulari invece delle uova, accelerando i tempi e consentendo di ottenere un numero di dosi molto maggiore.  L'azienda svizzera, che aveva ricevuto a fine maggio 289 milioni di dollari dal Dipartimento della sanità statunitense per lo sviluppo, gli studi clinici e la produzione del vaccino, ha dichiarato che questo primo stock sarà utilizzato per effettuare i test preclinici e clinici indispensabili per ottenere l'autorizzazione del prodotto entro l'autunno. Nel frattempo la malattia, che negli Stati Uniti è stata identificata con certezza in quasi 18.000 casi e ha fatto 45 vittime, in Italia è stata dimostrata in una sessantina di persone: il viceministro alla salute Ferruccio Fazio ha dichiarato che i ministri europei stanno prendendo in considerazione l'idea di estendere la vaccinazione a bambini e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni.

 

Fonte Reuters Italia

 

Autori: 
Sezioni: 
Influenza

prossimo articolo

Università: è il momento di combattere

Presentiamo il testo della relazione di Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, all’incontro del 16 dicembre su "I rischi di ridimensionamento dell'università e della ricerca” organizzato insieme alla Rete delle Società scientifiche, a cui sono intervenuti i Rettori delle Università toscane e di Roma Tre, docenti, rappresentanti del sindacato, dei precari, dei dottorandi. La registrazione dell’evento è disponibile qui https://www.youtube.com/watch?v=ghqI8yEaFl0

Nel 2021, l’attuale vicepresidente eletto degli Stati Uniti d’America James David Vance ha pronunciato un celebre discorso intitolato Le università sono il nemico. Vi si esplicitava un punto essenziale del programma che ora attende di essere attuato: «Dobbiamo attaccare in modo aperto e aggressivo le università di questo Paese».