I settori che offrono lavoro alla maggioranza della popolazione, come il commercio, la sanità, la finanza e le telecomunicazioni, causano una quota minima delle totali emissioni di CO2, e le tecnologie verdi sulle rinnovabili offrono un gran potenziale per la creazione di posti di lavoro.
I benefici della green economy per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile e per il benessere del nostro pianeta sono riconosciuti. In un periodo di crisi economica come quello in cui ci troviamo oggi, però, una spinta decisiva alla “crescita verde” può essere anche data dalle opportunità occupazionali che ci possono essere offerte per il futuro dalle tecnologie verdi.
Nel grafico in figura, costruito nel 2004 utilizzando dati provenienti da 27 Paesi dell’OECD, si può osservare che più dell’80% delle emissioni totali di CO2 derivano da attività che offrono una percentuale esigua di posti di lavoro. Si tratta delle attività disposte nella parte colorata del grafico, sulla sinistra. Comprendono tre settori di trasporto (aereo, acquatico e via terra), due manifatturieri (settore metallurgico e minerario) e soprattutto i settori di produzione di energia tradizionali basati su combustibili fossili e l’idroelettrico.
I settori che offrono lavoro alla maggioranza della popolazione, come il commercio, la sanità, la finanza e le telecomunicazioni, causano una quota minima delle totali emissioni di CO2, e le tecnologie verdi sulle rinnovabili offrono un gran potenziale per la creazione di posti di lavoro. Recenti stime prevedono che entro il 2030 queste tecnologie potranno creare fino a 20 milioni di posti di lavoro nel mondo, a spese di tecnologie di produzione di energia maggiormente inquinanti che danno lavoro a relativamente poche persone.
I vantaggi di una conversione a un’economia green sono ormai sotto gli occhi di tutti. La conferenza di Rio appena trascorsa ha posto le basi per garantire un futuro sostenibile. L’inquinamento, il surriscaldamento globale, la perdita di biodiversità, il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri sono questioni che siamo tenuti a risolvere nei prossimi anni. A queste si aggiunge la crisi economica e l’alto tasso di disoccupazione che ne consegue. La “crescita verde” rappresenterà anche un’importante arma in nostro possesso per affrontare queste problematiche imminenti.