Secondo indiscrezioni il cosiddetto “decretone” sulla Sanità che dovrebbe approdare mercoledì 5 settembre al Consiglio dei Ministri, non conterrà più la norma sulla tassazione delle bevande gassate. La veemente reazione delle parti interessate sembra averne avuto ragione. Il dibattito in proposito ha visto affermazioni lapidarie sulla scarsa fondatezza di questo tipo di interventi per contrastare il rischio crescente di sovrappeso e obesità, problema importante per la salute che riguarda adulti e soprattutto bambini di tutti i Paesi più ricchi. Si è discusso anche di Stato “etico” che vuole sottrarre ai propri cittadini la competenza delle scelte sugli stili di vita. Né ha giovato che la norma in questione fosse un’ennesima tassa in un periodo di ristrettezze e durezze fiscali.
Ma le cose stanno davvero così? Pubblichiamo un documento che riepiloga la letteratura internazionale che valuta le più efficaci misure di contrasto ai consumi alimentari nocivi alla salute e medita sulle principali strategie messe in atto dalle aziende per opporvisi. Lo spunto per questo testo arriva da un’altra iniziativa estiva, passata per lo più sotto silenzio: l’accordo tra MIUR e Federalimentare per un sito che sarebbe destinato a promuovere l’educazione alimentare nelle scuole. Conflitto di interesse? Sicuramente sì, ci spiega il testo, quanto meno nei contenuti e nella filosofia che anima le pagine de: Il gusto fa Scuola.
Il documento si chiude con un appello e un invito a firmarlo, perché le scelte siano davvero consapevoli.
Qui è possibile consultare il documento e firmare l'appello.