Il “PIL pro capite” indica la ricchezza media prodotta in media da un cittadino di un paese, di una regione, di un’area geografica. In questo grafico, elaborato da Sergio Ferrari, il PIL pro capite dei cittadini italiani è messo a confronto con quello dei cittadini dei paesi OECD (definito convenzionalmente pari a 1). L’OECD raggruppa i paesi più industrializzati e, in genere, più ricchi del mondo. Il grafico mostra chiaramente che negli anni ’70 la ricchezza degli italiani è cresciuta più rapidamente della media OECD. Tanto che se all’inizio del decennio il PIL pro capite degli italiani era inferiore, alla fine del decennio risultava superiore alla media OECD.
Negli anni ’80, la crescita italiana ha iniziato a rallentare. A partire dagli anni ’90 la corsa è invertita. Sono almeno venti anni che il Pil pro capite in Italia cresce mene della media OECD e gli italiani si impoveriscono, rispetto ai cittadini degli altri paesi dell’OECD. Nell’ultimo decennio si è verificato un vero e proprio crollo. Da che eravamo più ricchi, siamo diventati più poveri della media OECD. La discesa è stata così profonda che oggi la ricchezza relativa degli italiani risulta addirittura inferiore a quella degli anni ’70.
Perché?