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Esclusiva: Berlusconi sulla scienza

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Con uno dei colpi di scena a cui ormai ci ha abituato, Silvio Berlusconi ha voluto suggellare il summit dei G8 de L'Aquila con un fervido discorso sulla scienza e sul futuro, forse per rimediare alla cancellazione del G8 sulla scienza, che tanta delusione aveva prodotto nella comunità scientifica nazionale e internazionale. Ma ecco come sono andate le cose. In chiusura del summit, fra i reciproci ringraziamenti di rito dei leader, nel fare un baciamano a Michelle Obama, il premier italiano Silvio Berlusconi è scivolato, battendo violentemente la testa e restando per un attimo esanime al suolo. Momenti di panico, pronto intervento di Scapagnini e Bertolaso: tutto per fortuna si è  risolto in pochi minuti. Il Premier si è prontamente rialzato, e con uno smagliante sorriso si è diretto ai microfoni e ha pronunciato il seguente, straordinario discorso:

Discorso del Premier Berlusconi per l'incontro a l'Aquila con la Comunità Scientifica Italiana

IL PRESIDENTE: Molte grazie a tutti per il caloroso benvenuto.A tutti voi scienziati italiani, al Ministro della ricerca On .Mariastella Gelmini,ai membri della mia segreteria e del mio team, grazie. È un gran privilegio potermi rivolgere agli importanti membri del CNR,dell'ISS,dell'Accademia dei Lincei,dell'AIFA,dell ' ASI così come ai Rettori delle nostre Università,così impegnate nella Ricerca,che si sono riuniti qui a L'Aquila questa mattina.

E vorrei cominciare oggi con la storia di un altro visitatore che si rivolse a questa stessa comunità in passato. Nell'aprile del 1921, Albert Einstein visitò l'Italia per la prima volta. La sua credibilità scientifica internazionale stava crescendo e il mondo cominciava a capire e accettare le vaste implicazioni delle sue teorie sulla relatività. Einstein prese parte a questo incontro annuale e dopo aver ascoltato tutta una serie di lunghi discorsi tenuti dagli altri partecipanti disse: "Ho appena scoperto una nuova teoria dell'eternità". Perciò farò del mio meglio per seguire l'ammonimento di questa storia.

Le fondamenta di questa istituzione risiedono nell'incontenibile curiosità, nella speranza senza confini, così essenziale non solo all'impresa scientifica, ma a anche a questo esperimento che noi chiamiamo Italia.

Ho sempre rifiutato di accettare che l'unico scopo della nostra nazione fosse la mera sopravvivenza. Ecco perché ripongo grande fiducia in questa comunita' scientifica, nella Accademia, nelle università e nei ricercatori,fermo nella convinzione civile che occorra, per un sano sviluppo economico,aggiungere "il combustibile dell'interesse al fuoco del genio nella scoperta di cose nuove e utili".

Questa è la storia dell'Italia che amiamo. Anche nei momenti più cupi, contro le più grandi difficoltà, non abbiamo mai accettato il pessimismo; non abbiamo mai lasciato il nostro destino in mano alla sorte: abbiamo resistito, abbiamo lavorato duramente, abbiamo esplorato nuove frontiere.

Oggi, naturalmente, ci troviamo ad affrontare sfide anche più complesse di quelle sostenute in passato: un sistema medico che deve mantenere la promessa di fornire nuove cure e forme di assistenza, nel contesto di un sistema sanitario che deve tener conto delle difficoltà economiche delle famiglie e del mondo del lavoro; un sistema energetico che alimenta la nostra economia ma che al tempo stesso può danneggiare il nostro pianeta; minacce alla nostra sicurezza che cercano di sfruttare l'interconnettività e quella stessa trasparenza così essenziali alla nostra prosperità; e infine un mercato globale che unisce un azionista della Borsa di Milano con un proprietario di casa a Milano 3, un impiegato delle poste con un operaio cinese, un mercato globale di cui noi tutti condividiamo le opportunità ma anche le crisi.

In questo difficile periodo, c'è chi sostiene che non ci possiamo permettere di investire nella scienza, che il supporto alla ricerca è un lusso nei momenti di grande difficoltà. Io sono fondamentalmente in disaccordo. La scienza è più essenziale per la nostra prosperità, sicurezza, salute, ambiente e qualità della vita di quanto non sia mai stata in passato.

Al contrario sono proprio momenti come questi che ribadiscono l'importanza di scommettere nella scienza e nella ricerca. Stiamo monitorando attentamente i casi emergenti di influenza suina in Italia e nel mondo E questo è ovviamente motivo di preoccupazione e richiede un altissimo stato di allerta. Ma non è motivo d'allarme. L'ISS d'intesa con AIFA e Consiglio Superiore di Sanità hanno dichiarato lo stato di emergenza per la salute pubblica come mezzo preventivo per verificare la disponibilità di tutte le risorse necessarie per rispondere velocemente ed efficacemente. Ricevo personalmente i bollettini aggiornati sulla situazione dalle agenzie responsabili. Sia le strutture sanitarie coinvolte sia il Sotto Segretario di Stato per la sicurezza nazionale Guido Bertolaso forniranno regolarmente bollettini aggiornati sulla situazione al popolo italiano in modo che tutti siano informati sulle misure già prese e su quelle eventualmente necessarie.

Ma una cosa è chiara: la nostra capacità di gestire un simile problema di salute pubblica si basa sul lavoro svolto dalla comunità scientifica e medica. E questo è un ulteriore esempio del perché non possiamo permettere che la nostra nazione faccia un passo indietro.

Sfortunatamente è proprio questo che è accaduto.I fondi governativi per le scienze mediche, in termini di frazione del nostro prodotto interno lordo, sono diminuiti molto negli ultimi 25 anni. Abbiamo ripetutamente permesso che venissero meno gli sgravi fiscali collegati all'investimento in ricerca e sviluppo, linfa vitale per la crescita economica e l'innovazione.

Il livello delle nostre scuole continua a rimanere inferiore a quello di altri paesi sviluppati, e, in alcuni casi, anche di paesi in via di sviluppo. In matematica e scienze, i nostri studenti sono superati dai loro pari a Singapore, in Giappone, Inghilterra, Olanda, Hong Kong e Corea, tra gli altri. Uno studio riporta che i quindicenni italiani sono al venticinquesimo posto nel mondo per la matematica e al ventunesimo per le scienze. E noi siamo stati a guardare mentre la solidità del nostro mondo scientifico veniva minata alle sue fondamenta e la ricerca politicizzata per favorire agende ideologiche predeterminate.

Eppure sappiamo che il nostro paese ha grandissime potenzialità. Mezzo secolo fa questa nazione prese l'impegno di conquistare una posizione di primo piano nel mondo nell'innovazione scientifica e tecnologica; di investire nell'educazione, nella ricerca, nella tecnologia. Da allora, la quota di reddito nazionale destinata a questo investimento è stabilmente diminuita. Come risultato,molti altri paesi stanno ora cominciando ad avere un ruolo maggiore nelle grandi scoperte di questa generazione.

Io credo che arrivare dopo non sia nella nostra indole, nell'indole degli italiani. Noi vogliamo figurare fra i paesi guida. Ed è giunto il momento per noi di riprendere a remare

Perciò sono qui oggi, con questo obiettivo: noi destineremo più del 3% del nostro PIL a ricerca e sviluppo, attraverso politiche che investano nella ricerca di base e nella ricerca applicata, creeremo nuovi incentivi per l'innovazione privata, promuoveremo nuove scoperte nei campi della medicina e dell'energia, e incrementeremo l'insegnamento della matematica e delle scienze.Tutto ciò rappresenta il più grande impegno per la ricerca e l'innovazione della nostra storia.

Pensate a tutto ciò che da questo può derivare: celle solari al prezzo di una vernice; edifici verdi che producono l'energia che consumano; software d'apprendimento efficaci come tutor personali; protesi talmente complesse da restituire la capacità di suonare il piano; una espansione delle frontiere della conoscenza sull'uomo e il mondo che lo circonda. Possiamo farlo.

Le scoperte di mezzo secolo fa hanno alimentato la nostra prosperità e il successo come nazione anche nei 50 anni successivi. L'impegno che sto assumendo oggi alimenterà il nostro successo per altri 50 anni. Così i nostri figli e i nostri nipoti potranno guardare indietro al lavoro di questa generazione come a quello che avrà determinato il progresso e la prosperità del ventunesimo secolo.

Questo lavoro inizia con un impegno storico nei confronti della ricerca di base e applicata, dai laboratori delle università rinnovate ai banchi di prova delle industrie innovative.

Con il supporto del Parlamento, la mia amministrazione provvederà al più grande impegno di investimento nella ricerca di base della storia del nostro Paese. Questo è già realtà. È urgente, poiché Università private e pubbliche in tutto il paese hanno a che fare con dotazioni e budget sempre più limitati. Ma è importante anche per il nostro futuro. Come disse tempo fa negli USA Vannevar Bush, consigliere scientifico del presidente Franklin Roosevelt: "La ricerca scientifica di base è il nostro capitale scientifico".

Il fatto è che lo studio di un particolare processo fisico, chimico o biologico può non dare risultati per un anno, per dieci o anche mai. Ma quando i risultati arrivano, le ricadute positive sono spesso condivise tra coloro che hanno sostenuto i costi degli studi e tutti gli altri.

Ed è per questo che il settore privato di solito investe poco nella ricerca di base mentre il settore pubblico deve investire in questo genere di ricerca, perché mentre i rischi possono essere grandi, altrettanto grandi sono i potenziali vantaggi per la nostra economia e la nostra società.

Nessuno può predire quali nuove applicazioni nasceranno dalla ricerca di base: nuovi trattamenti negli ospedali, nuove efficienti fonti di energia; nuovi materiali edilizi; nuove varietà agricole, più resistenti al caldo e alla siccità.

È la ricerca di base nel campo fotovoltaico - sull'effetto fotoelettrico- che ha prodotto i pannelli solari. È la ricerca fisica di base che ha portato alla TAC. I calcoli dei GPS satellitari di oggi si basano su equazioni scritte da Einstein più di un secolo fa.

Perciò intendo raddoppiare il budget delle Agenzie chiave e dei nostri Enti Pubblici di Ricerca, come il CNR e l'ISS, che sostengono una vasta gamma di ricerche, dal miglioramento della qualità dell'informazione sanitaria alla misura dell'inquinamento, da progetti di reti di distribuzione energetica "intelligenti" allo sviluppo di processi avanzati di produzione.

E il mio bilancio raddoppia il finanziamento per gli studi collaborativi presso il CERN di Ginevra , che costruisce e produce acceleratori di particelle, supercomputer, sorgenti luminose ad alta energia, e presso altri Isitituti di ricerca nazionali e internazionali per la produzione di nano-materiali - perché sappiamo che il potenziale di una nazione per la scoperta scientifica è determinato dagli strumenti messi a disposizione dei suoi ricercatori.

Ma l'impegno rinnovato della nostra nazione non consisterà solamente nell'azione governativa. È un impegno che si estende dai laboratori ai mercati. Ecco perché al mio bilancio si aggiungerà un sistema permanente di sgravi fiscali a favore dell'attività di ricerca, sistema che restituisce all'economia due euro per ogni euro speso, aiutando le industrie ad affrontare il costo spesso molto alto per lo sviluppo di nuove idee, nuove tecnologie e nuovi prodotti. Mentre in passato queste misure fiscali dovevano essere rinnovate annualmente e non erano sempre confermate, le certezze date da un sistema permanente permetteranno la pianificazione di una progettualità che crei posti di lavoro e crescita economica.

Inoltre, non esisterà area più importante per l'innovazione di quella per lo sviluppo di nuove tecnologie per produrre, usare e risparmiare energia, ecco perché il mio Governo ha preso un impegno senza precedenti per sviluppare un'economia dell'energia pulita nel ventunesimo secolo ed ecco perché abbiamo deciso di mettere uno scienziato a capo del Progetto Nazionale per una Nuova Energia Verde:il Prof.Rubbia.

Il nostro futuro su questo pianeta dipende dalla nostra volontà di accogliere la sfida posta dall'inquinamento da anidride carbonica. E il nostro futuro di nazione dipende dalla nostra volontà di accettare questa sfida come una opportunità per guidare il mondo nella conquista di nuove scoperte.

Dalla ricerca aerospaziale derivano tecnologie che hanno migliorato i sistemi di dialisi renale e di purificazione dell'acqua, i sensori utilizzati per monitorare la presenza di gas pericolosi, materiali da costruzione per il risparmio energetico, tessuti resistenti al fuoco usati da pompieri e soldati. Più in generale, gli ingenti investimenti concessi alla nostra Agenzia Spaziale(ASI) nella scienza e nella tecnologia, nell'insegnamento e nella ricerca, hanno prodotto un'enorme crescita di curiosità e creatività, con benefici incalcolabili. C'è tra di voi più di uno che è diventato scienziato proprio a seguito di quell'impegno. Dobbiamo ricreare quel clima.

Ma è l'energia il nostro grande progetto, il grande progetto di questa generazione. Ed è questo il motivo per uno degli obiettivo che ho stabilito per questa nazione sarà di ridurre l'inquinamento da anidride carbonica di più dell'80% entro il 2050. Ed è questo il motivo per cui, insieme al Parlamento, attuerò le politiche che ci possano aiutare a conseguire questo obiettivo.

Il mio piano per il rilancio dell'economia prevede incentivi per raddoppiare la capacità nazionale di generare energia rinnovabile nel giro di pochi anni, estendendo gli sgravi fiscali sulla produzione, fornendo garanzie per i prestiti e offrendo sovvenzioni per stimolare investimenti. Facciamo un esempio: i fondi allocati per la ricerca e sviluppo ad hoc hanno portato a una riduzione di dieci volte nel costo dei pannelli solari negli ultimi trent'anni. I nostri sforzi rinnovati faranno in modo che l'energia solare e le altre energie pulite diventino competitive.

Il mio bilancio include un investimento di 50 miliardi di euro per i prossimi dieci anni in fonti di energia rinnovabili e nell'efficienza energetica.

E' nostro proposito anche promuovere leggi per mettere un limite alle emissioni di anidride carbonica basato sul mercato. Faremo dell'energia rinnovabile un'energia redditizia. Metteremo a disposizione le risorse affinché gli scienziati possano concentrarsi su questo settore critico. E sono fiducioso che troveremo una fonte di creatività che aspetta solo di essere sfruttata dai ricercatori in questa sala e dagli imprenditori in tutto il nostro paese. Siamo in grado di risolvere questo problema.

La nazione che condurrà il mondo verso l'energia pulita del ventunesimo secolo, sarà la nazione che guiderà l'economia globale del ventunesimo secolo. Credo che l'Italia possa e debba dare un contributo fondamentale in questa direzione. Ma per muoversi da leader nell'economia mondiale, per far sì che le nostre imprese possano crescere e creare innovazione, perché le nostre famiglie possano prosperare, bisognerà anche risolvere le carenze del nostro sistema sanitario.

Il nostro Piano Sanitario Nazionale sosterrà il processo di informatizzazione delle cliniche , atteso da lungo tempo, destinato a ridurre doppioni, sprechi ed errori che costano miliardi di euro e migliaia di vite umane.

Ma è importante notare che i database danno anche ai pazienti la possibilità di partecipare più attivamente alla prevenzione e al trattamento delle loro malattie. Dobbiamo garantire ai pazienti il controllo di questi dati il rispetto della loro privacy, ma al contempo abbiamo l'opportunità di offrire miliardi e miliardi di dati anonimi a medici ricercatori, informazioni utili a capire meglio le malattie. La storia ci insegna anche che i più grandi progressi della medicina sono arrivati da svolte scientifiche, come la scoperta degli antibiotici, le pratiche di miglioramento della salute pubblica, i vaccini per il vaiolo e la poliomielite e molte altre malattie infettive, i farmaci antiretrovirali che possono restituire ai malati di AIDS una vita produttiva, le terapie che riescono a controllare alcuni tipi di cancro.

I recenti progressi - non solo in biologia, genetica e medicina, ma anche in chimica, fisica, informatica- ci permetteranno di affrontare più efficacemente le malattie dei prossimi decenni. Ecco perché la mia amministrazione si è impegnata a incrementare i finanziamenti all'ISS,agli IRCCS e riservare a questi 2 miliardi di euro a supporto della ricerca sul cancro - come parte di un piano pluriennale che prevede un raddoppio delle attività di ricerca sul cancro nel nostro paese.

Inoltre, stiamo restituendo alla scienza il posto che le spetta. Il 9 marzo ho firmato un memorandum di indirizzo, con un messaggio chiaro: la mia amministrazione porrà fine ai giorni della scienza condizionata dall'ideologia. Il nostro progresso come nazione e i nostri valori affondano le radici nella ricerca aperta e libera. Minare l'integrità scientifica significa minare la nostra democrazia. E questo è contrario al nostro sistema di vita.

Ecco perché ho anche incaricato il Prof. Silvio Garattini e il Prof.Umberto Veronesi di mettere disposizione tutta la loro esperienza e di profondere sempre nuove energie per suggerire politiche nazionali basate su un'informazione scientifica di alto livello e libera dagli eventuali condizionamenti dell'establishment industriale. Voglio essere sicuro che i fatti stiano guidando le decisioni scientifiche e non il contrario.

È parte di questo progetto il lancio di un sito web che permetta a chiunque non solo di dare suggerimenti sul modo di raggiungere questo scopo, ma anche di collaborare su questi stessi suggerimenti. È un piccolo passo che però consente di creare un governo più trasparente, partecipato e democratico.

Abbiamo anche bisogno di coinvolgere direttamente la comunità scientifica nel lavoro della politica. Stiamo organizzando una nuova task force -Il Consiglio Superiore per la Scienza e la Tecnologia-, costituito da eminenti scienziati con cui intendo lavorare a stretto contatto.

Questo gruppo comprenderà personalità di rilievo provenienti da molte discipline scientifiche che porteranno una diversità di esperienze e di vedute. La task force avrà anche l'incarico di consigliarmi sulle strategie nazionali per coltivare e sostenere una cultura dell'innovazione scientifica.

In biomedicina, giusto per darvi un esempio di ciò che la task force può fare, siamo in grado di sfruttare l'attuale convergenza storica fra scienze della vita e fisica; facendoci carico di progetti pubblici, come fu il Progetto Genoma Umano, per creare dati e capacità che alimentino le scoperte in decine di centinaia di laboratori; e per identificare e superare le barriere scientifiche e burocratiche per il trasferimento rapido dei risultati sperimentali alla pratica diagnostica e terapeutica.

Nelle scienze ambientali, sarà necessario migliorare i sistemi di previsione meteorologica, l'osservazione della Terra dallo spazio, la gestione del nostro territorio, delle acque e delle foreste, e il controllo delle zone costiere e delle aree di pesca nell'oceano.

Dobbiamo anche lavorare con i nostri amici in tutto il resto del mondo. Scienza, tecnologia e innovazione procedono più rapidamente e con costi più ridotti quando intuizioni, costi e rischi sono condivisi; e molte delle sfide che la scienza e la tecnologia ci aiuteranno ad affrontare sono di carattere globale. Questo vale per la nostra dipendenza dal petrolio, per le conseguenze dei cambiamenti climatici, per la minaccia delle malattie epidemiche, per la diffusione delle armi nucleari. E questa è la ragione per la quale il mio Governo incoraggia fortemente la partecipazione e l'impegno nella cooperazione internazionale in campo scientifico e tecnologico, in tutte le numerose aree che rientrano chiaramente nel nostro interesse..

Poiché sappiamo che il progresso e la prosperità delle generazioni future dipendono da ciò che facciamo ora per educare la prossima generazione, annuncio oggi il rinnovato impegno per l'istruzione in matematica e scienze. Questo mi sta particolarmente a cuore. Grazie a questo impegno, gli studenti italiani passeranno dalla media al vertice nelle materie scientifiche nel prossimo decennio, perché sappiamo che una nazione che ci supera nell'istruzione oggi, ci supererà in competitività domani. E io non ho nessuna intenzione di lasciare che ciò accada.

Non è troppo presto per cominciare. Sappiamo bene, col Ministro Gelmini, che la qualità degli insegnanti di materie scientifiche è il fattore più importante nel determinare se uno studente riuscirà o fallirà in queste materie. Ciò nonostante, nei licei più del 20 per cento degli studenti per quel che riguarda la matematica e più del 60 per cento per la chimica e la fisica ha insegnanti non esperti in questi campi. E il problema può solo peggiorare. Le proiezioni indicano un calo di più di 28.000 insegnanti di matematica e scienze da qui al 2015, in tutto il territorio nazionale.

Ecco perché annuncio oggi che le Regioni che mostreranno maggiore impegno e progresso nell'insegnamento della matematica e delle scienze potranno accedere nel prossimo autunno a un programma del Ministero per l'Istruzione che prevede lo stanziamento di fondi addizionali.

Sfido le Regioni a migliorare visibilmente i risultati in queste materie alzando gli standard, modernizzando i laboratori, migliorando i curriculum, stringendo alleanze per far progredire l'uso della scienza e della tecnologia nelle nostre classi. Inoltre, sfido le Regioni ad accrescere la preparazione e l'addestramento dei docenti, e ad attirare nuovi e qualificati insegnanti che catturino l'attenzione degli studenti e rinvigoriscano queste materie nelle nostre scuole.

In questo sforzo, noi lavoreremo per sostenere gli approcci creativi. Organizziamo sistemi che trattengano e premino gli insegnanti migliori, creiamo nuovi percorsi affinché professionisti esperti entrino nelle classi. Ci sono, in questo momento, tanti chimici che potrebbero insegnare chimica, fisici che potrebbero insegnare fisica, statistici che potrebbero insegnare matematica, ma dobbiamo trovare il modo di portare le capacità e l'entusiasmo di queste persone - persone come voi - in classe.

Ci sono Regioni, per esempio, che stanno compiendo un lavoro innovativo. Sono lieto di annunciare che il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni guiderà, insieme alla Conferenza Stato Regioni, l'impresa di aumentare il numero delle Regioni che facciano dell'insegnamento di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica una priorità assoluta. Sei regioni stanno attualmente partecipando all'iniziativa. Inclusa la Lombardia, che ha lanciato un programma efficace per assicurare che la popolazione lombarda abbia la forza lavoro specializzata adatta a tracciare le figure professionali del ventunesimo secolo. E io voglio che ogni Regione, che tutte nostre 21 regioni, vi partecipino.

Tuttavia, come sapete, il nostro lavoro non finisce con un diploma di scuola superiore. Per decenni, siamo stati ai primi posti nel mondo per i risultati dell'istruzione. Nonostante ciò in questa nuova economia siamo rimasti indietro rispetto ad altre nazioni in termini di percentuale di laureati, tassi di istruzione e produzione di scienziati e tecnici.

È per questo motivo che il mio Governo si è prefisso un obiettivo che migliorerà moltissimo la nostra capacità di competere per i lavori ad alto contenuto tecnologico del futuro : far crescere una prossima generazione di scienziati e tecnici. Nel prossimo decennio - entro il 2020 - l'Italia avrà una percentuale di laureati fra le prime al mondo. Questo è l'obiettivo che ci porremo; e stabiliremo agevolazioni fiscali e sovvenzioni affinché l'educazione universitaria sia maggiormente accessibile.

Nel mio budget è anche stato triplicato il numero di borse di ricerca universitarie . Questo programma creato decenni or sono, negli anni successivi è rimasto pressoché invariato, benché il numero di studenti che richiedono queste borse sia schizzato alle stelle. Noi dovremmo sostenere questi giovani che perseguono la carriera scientifica, anziché ostacolare il loro cammino.

Ecco come saremo fra i primi al mondo nella navigazione verso nuove scoperte in questo nuovo secolo. Ma io credo che voi comprendiate come il lavoro del governo non sia sufficiente. Tutti noi saremo necessari. Tutti voi lo sarete. Così, oggi voglio sfidarvi a usare il vostro amore e la vostra conoscenza della scienza per accendere nelle nuove generazioni lo stesso entusiasmo e senso di meraviglia.

I giovani italiani affronteranno la sfida, se sarà data loro un'opportunità, se saranno chiamati a unirsi a una causa comune più importante di loro. Ne abbiamo la prova. Io so che i giovani oggi sono altrettanto pronti a far fronte alle grandi sfide di questo secolo.

Voglio convincervi a passare tempo nelle classi, discutendo e mostrando ai giovani ciò che il vostro lavoro può significare, e ciò che significa per voi. Voglio incoraggiarvi a prender parte a programmi che permettano agli studenti di ottenere una laurea in materie scientifiche e, allo stesso tempo, un'abilitazione all'insegnamento. Voglio che tutti noi pensiamo a modi nuovi e creativi per far sì che i giovani si dedichino alla scienza e alla tecnica, che si tratti di festival della scienza, gare fra robot, fiere che li incoraggino a creare, a costruire e a inventare, cosicché diventino creatori e non solo consumatori di beni.

Voglio che voi sappiate che io lavorerò al vostro fianco. Parteciperò a una campagna di pubblica informazione per incoraggiare gli studenti a prendere in considerazione carriere scientifiche e tecniche, perché il nostro futuro dipende da questo.

Il CNR e, con la collaborazione della CRUI, tutte le nostre Universita' lanceranno un'iniziativa congiunta per indurre decine di migliaia di studenti i a perseguire proprio queste carriere, in particolar modo quelle riguardanti l'energia pulita.

Questa iniziativa promuoverà una campagna educativa per catturare l'immaginazione dei giovani che possono unirsi a noi nella sfida energetica, e creerà opportunità di ricerca per giovani e possibilità di istruirsi per le donne e per quelle minoranze che troppo spesso sono state sottorappresentate nei campi scientifici e tecnologici, ma che tuttavia non sono meno abili nell'inventare le soluzioni che ci permetteranno di far crescere l'economia e di salvare il nostro pianeta.

Non solo, incoraggerò borse di ricerca, programmi di laurea interdisciplinari e partnership fra istituzioni accademiche e aziende innovative per preparare una generazione di italiani ad affrontare le sfide future.

Perché dobbiamo sempre ricordarci che da qualche parte in Italia c'è un'imprenditore alla ricerca di un prestito per avviare un'attività che potrebbe trasformarsi in azienda - ma nessuno gliel'ha ancora accordato. Che c'è un ricercatore con un'idea per un esperimento che potrebbe portare a una nuova cura contro il cancro - ma nessuno gliel'ha ancora finanziata. Che c'è una bambina dalla mente curiosa che la notte guarda il cielo, e che potrebbe cambiare il mondo - ma lei ancora non lo sa.

Come sapete, una scoperta scientifica necessita di molto più di un lampo di genio occasionale - per quanto anche questo sia importante. Generalmente, servono tempo, pazienza e duro lavoro, preparazione e l'appoggio di un'intera nazione. Ma una scoperta scientifica ha un potenziale più elevato di qualsiasi altro prodotto dell'impegno umano.

Nel 1968, un anno caratterizzato da conflitti, tumulti e perdite, l'Apollo 8 trasportò nello spazio i primi esseri umani che avessero mai oltrepassato la gravità terrestre; avrebbero fatto 10 giri intorno alla Luna prima di rientrare. Ma alla quarta orbita, la capsula si girò, e per la prima volta la Terra divenne visibile dai finestrini. Bill Anders, uno degli astronauti a bordo dell'Apollo 8, agguantò una macchina fotografica e fece una fotografia che mostrava la Terra sorgere sull'orizzonte lunare; quella fu la prima fotografia in assoluto scattata da una prospettiva così distante, e presto divenne famosa con il nome di "Earthrise", il sorgere della Terra.

Anders avrebbe detto in seguito che quel momento lo cambiò per sempre, l'istante in cui vide il nostro pianeta - quella sfera azzurro chiaro - senza confini, né divisioni, per una volta così quieto, bello, e solo. "Abbiamo fatto tutta questa strada per esplorare la Luna, e invece abbiamo scoperto la Terra" disse. Sì, l'innovazione scientifica ci offre la possibilità di raggiungere la prosperità. Ci ha dato benefici che hanno migliorato la nostra salute e le nostre vite - miglioramenti che troppe volte diamo per scontati. Ma ci dona qualcosa di più, ci costringe a fare i conti con la verità, per quanto essa sia verificabile.

E se alcune verità ci riempiono di stupore, altre ci obbligano a mettere in discussione vecchie teorie. La scienza non può rispondere a ogni domanda, anzi, talvolta sembra che più l'uomo si addentra nei misteri del mondo fisico, più debba essere umile. La scienza non può soppiantare la nostra etica, i nostri valori, la nostra fede o i nostri principi. Tuttavia può ispirarli e far sì che questi valori, questi sentimenti, questa fede, siano impiegati per nutrire un bimbo, per guarire un malato, per essere buoni custodi di questa Terra.

Non dobbiamo dimenticare che ogni nuova scoperta, con il suo potere, è foriera di nuove responsabilità; che la fragilità, la sottile straordinarietà della vita ci richiede di superare le differenze e di fronteggiare i problemi di tutti, per continuare a lottare per un mondo migliore.

Come dissi qulache anno fà rivolgendomi al Gruppo 2003 "La sfida, in breve, potrebbe essere la nostra salvezza". Grazie a tutti voi per le vostre scoperte passate, presenti e future.

Al termine del discorso, fra gli applausi sconcertati degli scienziati presenti e gli sguardi imbarazzati e increduli dei Ministri, si è avvicinato soave e felpato il Sottosegretario Gianni Letta,che complimentandosi per la visione e le novità annunciate con tanta imprevedibile passione, lo accompagnò verso il cortile dello stabile adibito a sala conferenza,dove lo attendevano due premurosi infermieri della Clinica Privata "Salus Mundi", ove avrebbero subito condotto i primi accertamenti neurologici per i vistosi postumi della caduta.

La storia raccontata qui sopra è totalmente frutto di fantasia e si riferisce, per il finto Discorso del Premier Berlusconi, allo Speech realmente tenuto il 27 aprile us dal Presidente Obama alla "National Academy of Science" USA,opportunamente modificato e adattato alla realtà italiana.

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ritratto di carra Luca Carra


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