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Processo ai sismologi: ecco le ragioni della sentenza:

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A tre mesi di distanza dalla sentenza che ha chiuso il processo de L'Aquila con la condanna a sei anni di reclusione dei componenti della Commissione Grandi Rischi (sei esperti e il vice direttore della Protezione CivileBernardo de Bernardinisil Tribunale ha reso pubblico un documento di oltre 900 pagine con le motivazioni  della condanna. Il giudice Marco Billi sostiene che gli esperti fecero “valutazioni assolutamente approssimative, generiche e inefficaci in relazione ai doveri di previsione eprevenzione

 

per aver dato informazioni inesatte,incomplete e contraddittorie sulla pericolosità del terremoto, invitando i cittadini aquilani a restare nelle loro abitazioni. ,

«La contestazione mossa agli imputati appare pienamente fondata: le affermazioni riferite alla valutazione dei rischi connessi all'attività sismica in corso sul territorio aquilano sono risultate assolutamente approssimative, generiche e inefficaci in relazione ai doveri di previsione e prevenzione». È quanto afferma il giudice del tribunale dell'Aquila Marco Billi che oggi ha depositato le motivazioni della sentenza con cui il 22 ottobre 2012 ha condannato a 6 anni di reclusione ciascuno per omicidio colposo e lesioni colpose i sette componenti della commissione Grandi rischi che si riunì all'Aquila il 31 marzo 2009, a una settimana dal tragico sisma del 6 aprile che fece 309 vittime.

L'accusa ruota attorno al concetto di prevenzione. Billi, infatti, contesta agli esperti il fatto che, pur consapevoli di non poter prevedere, non erano in diritto di rassicurare la popolazione e incoraggiarla a rimanere nelle proprie abitazioni. A questo proposito, vengono ricordate le parole dell'assessore alla Protezione Civile regionale Daniela Stati, con cui ringraziava gli scienziati per non aver allarmato la cittadinanza: “Grazie per queste vostre affermazioni che mi permettono di andare a rassicurare la popolazione attraverso i media che incontreremo in conferenza stampa”. E infatti, si legge ancora nel documento, “le affermazioni emerse nel corso della riunione della commissione sui temi della prevedibilità dei terremoti, dei precursori sismici, dell'evoluzione dello sciame in corso, della normalità del fenomeno, dello scarico di energia indotto dallo sciame sismico quale situazione favorevole, che costituiscono il corpo principale del capo di imputazione, hanno un'indubbia valenza rassicurante”

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L'Aquila

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