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Ecco il metodo adottato dalla Regione Sardegna

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Dal momento dell’entrata in vigore della normativa inerente la promozione della ricerca scientifica in Sardegna, sono passati 5 anni con la pubblicazione di 7 bandi pubblici. La dotazione finanziaria varia da bando a bando e a seconda dell’area disciplinare di riferimento prevede quasi sempre il cofinanziamento da parte dell’ente aggiudicatario.

Come vengono valutate le domande? I soggetti ammissibili al finanziamento sono le università, i consorzi universitari, le fondazioni di ricerca, e gli enti pubblici di ricerca. La presentazione dei progetti di ricerca avviene attraverso un form on-line predisposto dall’amministrazione, a cui segue una fase di ammissibilità formale di verifica della documentazione presentata e dell’effettiva afferenza del proponente al sistema della ricerca della Sardegna. I progetti vengono mandati a una consulta di garanti, costituita da 4/6 docenti non operanti in Sardegna e che dichiarano di non avere conflitti di interesse. Esaminati i contenuti, i garanti individuano e sottopongono i progetti di ricerca a uno a due referee.

Una volta terminate tutte le valutazioni, queste vengono inviate alla commissione di garanzia che approva le valutazioni dei referee e ne validano i contenuti, suggerendo all’amministrazioni alcuni criteri per la definizione della graduatoria. Dal 2008 al 2012 sono stati presentati circa 1500 progetti di cui solo il 30% sono risultati idonei e hanno trovato copertura finanziaria.

Emerge come il totale dei progetti finanziati sul totale degli idonei in alcuni casi sia superiore al 50%. Questo dato è particolarmente alto nel 2011 e 2012, dove circa il 70% dei progetto idonei è stato poi anche finanziato. Esaminando le singole annualità, nel 2008 sono stati presentati 337 progetti di cui 131 sono stati ritenuti non idonei. Circa 2,3 milioni di euro sono serviti per il finanziamento di 37 progetti all’interno delle scienze matematiche, informatiche, fisiche chimiche. Nell’ambito delle scienze della vita sono stati presentati 105 progetti di cui a 47 di questi è stato destinato un budget di 3.5 milioni.

A partire dal 2009 i progetti di ricerca sono stati suddivisi in quattro are tematiche:

  • beni culturali e ambientali;
  • biomediche e tecnologie della salute;
  • biotecnologie e nanotecnologie;
  • ICT.

Tra i 277 progetti presentati, ben 128 appartengono al settore biomedico. Sono stati 87 i progetti finanziati nell’area dei beni culturali. In questo anno circa il 62% dei fondi sono stati destinati all’Università di Cagliari, mentre il 32% è andato all’Università di Sassari.

Nel bando 2010 rientrano tre tipologie di finanziamento: la prima ha come oggetto la ricerca di base inerente macro aree scientifiche, la seconda è riconducibile a temi di carattere generale, la terza definita come Tender comprende progetti che hanno come focus idee di stretto interesse regionale. Dei 466 progetti presentati solo 38 sono stati dichiarati inammissibili, questo è una dato molto interessante, sta a significare, infatti, che c’è un certa abitudine per i ricercatori dell’isola a partecipare a bandi articolati e complessi. All’interno delle aree circa il 40% dei progetti finanziati appartengono alle scienze della vita. I Tender hanno ricevuto circa 1,5 milioni di euro.

Nel 2011 sono 18 i progetti d’interesse regionali proposti nel bando. Dei 5 milioni dati come finanziamento, cifre considerevoli sono andate allo sviluppo di un progetto per la scuola digitale e per studi di geotermia nella Regione.

Il 2012 ha visto la presentazione 180 progetti e circa il 45% è stato finanziato. L’area delle scienze biomediche sanitarie è stata, anche in questo bando, quella che ha visto il maggior numero di progetti. Circa il 60% delle risorse destinate alla ricerca di base in senso stretto sono state indirizzate ai progetti in ambito biomedico e a quello delle scienze matematiche. Particolarmente significativi, anche gli stanziamenti a favore dei progetti Tender. Tre milioni di euro sono stati distribuiti, fra gli altri a studi sul latte ovino in Sardegna e sul patrimonio ambientale costiero.

In questi 5 anni la maggior parte dei fondi sono andati a ricercatori operanti nelle due università dell’isola, ma un centinaio di progetti finanziati sono arrivati da studiosi che operano nelle ASL e delle varie aziende ospedaliere. Anche il CNR ha svolto in questo periodo un ruolo importante nell’accrescere il portafoglio dei progetti di ricerca, con 64 progetti presentati nel corso degli anni. Il bando 2013 ancora in fase di  programmazione avrà comunque una componente fondamentale: i progetti presentati dagli stessi gruppi che nel corso degli anni hanno beneficiato delle Legge 7, saranno valutati tenendo anche in considerazione lo svolgimento e la realizzazione  proprio di queste passate.

Nota: i dati sono estratti dal paper  “La ricerca in Sardegna come investimento sull’economia” di Massimo Carboni - CRENoS


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