Un singolo oggetto è caduto sul gigante rosso #FFF#
A quindici anni di distanza dallo schianto dei frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9, gli astronomi hanno osservato un altro impatto contro Giove.
L'allarme era stato lanciato domenica 19 da Anthony Wesley, un astronomo non professionista australiano, che segnalava l'apparizione di una strana macchia sulla superficie del pianeta gigante. Immediatamente, potendo disporre di tempo osservativo presso il telescopio Keck II, alcuni astronomi effettuavano una ripresa infrarossa che confermava la presenza di una macchia brillante nell'emisfero meridionale di Giove. Analoga osservazione veniva svolta anche dagli astronomi del JPL utilizzando un altro telescopio hawaiiano, l'Infrared Telescope Facility della NASA.
Crediti: Paul Kalas (UCB), Michael
Fitzgerald (LLNL/UCLA), Franck Marchis
(SETI Institute/UCB), James Graham (UCB)
Il fatto che la macchia, che in luce visibile appare più scura rispetto alla superficie di Giove, sia così evidente indica che deve essere associata a fenomeni che interessano l'alta atmosfera del pianeta. Sembra insomma la ripetizione di ciò che avvenne tra il 16 e il 22 luglio 1994, quando la Shoemaker-Levy 9 in pezzi si fiondò contro il pianeta. L'unica differenza è che stavolta ci troviamo in presenza dell'impatto di un oggetto isolato.
L'analisi dei dati finora raccolti e di quelli che giungeranno dalle osservazioni già pianificate potrà forse dirci qualcosa di più della natura dell'oggetto e dell'energia rilasciata.
Di sicuro, visto che la macchia ha dimensioni superiori a quelle dell'Oceano Pacifico, non si è trattato di un evento di poco conto.
Crediti: Paul Kalas (UCB), Michael Fitzgerald
(LLNL/UCLA), Franck Marchis (SETI Institute/UCB),
James Graham (UCB)