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Il rilancio sulle embrionali

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Le cellule embrionali staminali umane (hES, human ebryonic stem cells) derivano da una regione chiamata "massa cellulare interna" di embrioni di 4 o 5 giorni (ottenuti in seguito alla fecondazione in vitro di oociti con spermatozoi nelle cliniche di procreazione medicalmente assisita e donati dai pazienti per scopi di ricerca) che sono costituiti da uno strato cellulare esterno (il trofoblasto), una cavita' interna (il blastocele) e un piccolo gruppo di cellule, appunto la massa cellulare interna dalla quale derivera' l'embrione vero e proprio. Le cellule embrionali staminali (ES), in opportune condizioni di coltura, possono moltiplicarsi indefinitamente ed essere condizionate a differenziarsi in tutti i tipi cellulari (per esempio: muscolari, cardiache, nervose, del fegato, eccetera) presenti nei vari tessuti ed organi di un organismo adulto (http://stemcells.nih.gov/index.asp).

Le ricerche sulle cellule ES e la loro potenzialita' differenziativa sono condotte da almeno vent'anni. Basta una semplice ricerca nel database PubMed della U.S. National Library of Medicine e dei National Institutes of Health (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez?db=pubmed) con le  parole chiave "embryonic stem cells" per scaricare 18.533 articoli scientifici che hanno come principale oggetto di ricerca queste cellule. Tuttavia, e' solo a partire dal 1998 quando J. Thomson dell'Universita' del Wisconsin, USA, per primo ha ottenuto le cellule staminali da embrioni umani (http://www.sciencemag.org/cgi/content/full/282/5391/1145) che queste sono finite sotto i riflettori dei media sia per la speranza che la ricerca sulle hES portasse alla cura di malattie quali il Parkinson, il diabete, i traumi spinali o la distrofia muscolare di Duchenne solo per citarne alcune, sia per i problemi etici che la loro derivazione solleva.

E cosi', per motivazioni di tipo etico, Paesi come Italia, Austria e Irlanda  proibiscono con leggi ad hoc la derivazione delle cellule hES, permettendo pero' di fare ricerca se le cellule sono acquistate da produttori esteri. Negli Stati Uniti, il nuovo presidente Barak Obama, ribandendo con estrema convinzione l'indispensabilita' della ricerca per lo sviluppo del Paese, ha dichiarato che "la ricerca sulle cellule embrionali staminali e' parte dello sforzo compassionevole per ridurre la sofferenza umana". A queste parole ha fatto seguire il ritiro del divieto di finanziamento con denaro pubblico della ricerca con hES che non fossero derivate prima del 2001, imposto dalla precedente amministrazione, e la promessa di abbondanti fonti di finanziamento affiche' gli scienziati siano al riparo da influenze politiche e possano svolgere il loro lavoro "liberi da manipolazioni o coercizioni". Cosi' come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l'Australia, la Corea del Sud, la Spagna e Singapore seguiti da Brasile, Cina e India - solo per citare qualche esempio - stanno investendo grandi capitali chiamando ricercatori di fama internazionale per potenziare la ricerca sulle cellule hES. Le motivazioni per questo tipo di scelte sono fortissime e riguardano la possibilita' di stabilire in laboratorio modelli cellulari per lo studio dello sviluppo di malattie o utilizzare le cellule hES per screening di nuovi farmaci o per terapie personalizzate. Va ricordato che e' anche grazie alle ricerche sulle cellule ES che sono state poste le basi conoscitive per la produzione delle iPS (induced pluripotent stem cells) da parte del gruppo di Shinia Yamanaka, il quale e' riuscito a riprogrammare cellule terminalmente differenziate sia di topo che di uomo facendo a queste acquisire le caratteristiche delle cellule ES.

Oggi, entusiasmanti prospettive si aprono grazie a tutti quegli studi tesi a comprendere la staminalità come fenomeno biologico universale, legato ad un sistema di circuiterie molecolari la cui conoscenza permetterà di capire e quindi controllare il correlato fenomeno (quanto mai simile) della crescita cellulare tumorale: un recente numero di Nature, pubblicato in agosto, riporta ben cinque articoli dedicati alla conoscenza più avanzata a questo riguardo con l'evidenza che la proteina p53 (essenziale alla soppressione della crescita tumorale) gioca un ruolo cruciale nel modulare la staminalità. A questo va aggiunta la potenzialita' di sviluppare terapie cellulari. Ad oggi, l'unica sperimentazione sull'uomo che prevede l'uso di progenitori di oligodendrociti derivati da cellule hES, per trattare dieci pazienti sofferenti di trauma spinale, da parte della Geron Corporation, e' stata autorizzata dalla Food and Drug Administration (USA) il 23 gennaio scorso.

E L'Italia? Il bando emanato quest'anno dal Ministero della Salute per il finanziamento di progetti in materia di cellule staminali esplicitamente vieta la presentazione di ricerche che prevedano l'utilizzo di cellule hES. Una notizia che si commenta da sola.


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