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Audizioni alla Camera, centinaia di firme per l'appello

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La Commissione Affari Sociali della Camera ha portato in Parlamento le audizioni per il disegno di legge, già approvato dal Senato, che recepisce la nuova direttiva europea sulla sperimentazione animale (Direttiva Europea riguardante i “Princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”). Il Senato ha introdotto alcuni emendamenti all' ex 19 bis, ora Art. 13, che potrebbero mettere seriamente a rischio la ricerca in questo settore.

La comunità scientifica non si è fatta trovare impreparata: mentre si attende l'esito delle audizioni, l'appello promosso e ospitato su Scienzainrete, che chiama a raccolta tutti coloro che hanno a cuore il futuro della ricerca scientifica, ha già raggiunto 1200 firme, che continuano a crescere. Al dibattito in Commissione sulle audizioni ha preso parte anche Silvio Garattini, Direttore dell'Istituto Mario Negri e membro del Direttivo del Gruppo2003 per la Ricerca 

"Io sono sempre fiducioso, ma temo che il populismo alla fine avrà il sopravvento" ha ccommentato Garattini dopo l'audizione alla Camera "Il testo ci pone in inferiorità a livello internazionale ed europeo, in particolare laddove vieta lo xenotrapianto e gli studi sulle droghe. Due fronti basilari per la ricerca. Il testo emendato prevede che sia tassativo, per condurre esperimenti sugli animali, sottoporli prima ad analgesia e anestesia. Una cosa ridicola."
Diverse le obiezioni sottoposte nel corso dell'audizione, in particolare per le opinabili alternative alla sperimentazione sugli animali: "Ci sono funzioni", ha precisato Sivio Garattini, "che non possono essere studiate in vitro perché è necessaria una complessità che solo gli animali possono offrire. Non dobbiamo mai dimenticare che la gran parte dei farmaci di cui disponiamo arriva da questo tipo di sperimentazione. In più l'Italia si porrebbe in stato di infrazione rispetto al resto d'Europa visto che l'articolo 2 del testo europeo proibisce di inserire norme restrittive."

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Animali e ricerca

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Crediti immagine: Mohammed Ibrahim/Unsplash

I tre autorevoli mittenti della lettera pubblicata sul numero del 5 luglio della rivista Lancet indicano in 186.000 la stima dei decessi attribuibili al conflitto nella Striscia di Gaza. Decessi diretti, quelli contemporanei alle azioni belliche, e decessi indiretti, quelli successivi attribuibili alla distruzione delle infrastrutture sociali e sanitarie, agli esiti invalidanti sulla popolazione, all’aumento delle patologie croniche e alle malattie infettive.