Il 22 agosto 1913, cento anni fa, nasceva a Marina di
Pisa Bruno Pontecorvo. Uno di quei ragazzi di via Panisperna che fecero di Roma, negli anni ’30, la
capitale mondiale della nuova fisica nucleare; forse il ricercatore che ha
contribuito di più a sviluppare la fisica, teorica e sperimentale, del
neutrino; lo scienziato che, nel 1950, fuggì a est e riparò in Unione
Sovietica.
Bruno
Pontecorvo come scienziato e come uomo è stato un personaggio che ha
rappresentato come pochi altri le contraddizioni del “secolo breve”, il
Novecento. Un personaggio che merita un film.
È quanto
ha pensato, e fatto, Giuseppe Mussardo, fisico teorico della Scuola
Internazionale di Studi Superiori Avanzati: un film/documentario intitolato Maksimovič. La storia di Bruno Pontecorvo.
Mussardo ha avuto l’idea e scritto la sceneggiatura. Nella realizzazione del
film lo hanno aiutato Luisa Bonolis, storica della fisica, che ha recuperato
molti materiali inediti, anche visivi, e Diego Cenetiempo, che ha curato il
montaggio e la regia.
Il film
– che una doppia edizione, in italiano e in inglese – sarà proiettato in
anteprima il 22 agosto a Mosca, nel corso delle celebrazioni russe in memoria
di Pontecorvo. Sarà poi proiettato in Italia a settembre, nel corso delle
celebrazioni italiane.
Per ora
non è ancora disponibile alla visione pubblica. Ma chiunque è interessato può
chiedere una copia del dvd a Giuseppe Mussardo, presso l’indirizzo di posta
elettronica [email protected].
Conviene prenotarsi. Non solo perché è
uno dei pochi video sulla figura di Pontecorvo. Ma anche perché è una
ricostruzione molto equilibrata della sua vita, realizzata con l’ausilio di
molti storici e di grandi scienziati, occidentali ed ex sovietici, che lo hanno
conosciuto e con cui hanno collaborato.
Ritroviamo nel film il limpido
scienziato. Uno dei pochi fisici grandi sia come teorici che come sperimentali.
Ritroviamo i suoi grandi successi, dapprima con i neutrini. Fu lui, definito il “cucciolo” in
via Panisperna, con il gruppo di Fermi a scoprire l’efficacia del “neutroni
lenti” nella trasmutazione del nucleo atomico. Fu lui a usare, forse primo al
mondo, i neutroni a fini pratici, nella prospezione dei pozzi di petrolio. Fu
lui a “fare” la fisica del neutrino, ideando il metodo sperimentale per
catturare la particelle più elusiva dell’universo, teorizzando che di neutrini
ne devono esistere di diversi tipi e che questi diversi tipi possono
trasformarsi gli uni negli altri.
Giuseppe Mussardo è riuscito a far risaltare
la vicenda scientifica di Pontecorvo nella
sua assoluta unicità. Il “cucciolo” è stato grande a Roma, con Fermi; poi a
Parigi con Joliot-Curie; in America durante la guerra; in Inghilterra dopo la
guerra e, infine, in Unione Sovietica.
Ma il film di Mussardo affronta, con notevole equilibrio, anche la vicenda politica e umana di Bruno Pontecorvo. Perché nel 1950 uno scienziato di tal fatta è fuggito in Unione Sovietica, facendo parlare di sé il mondo intero? Era una spia? Ha partecipato al programma per la realizzazione della bomba atomica di Stalin? Domande senza risposte certe. Che vanno forse ricercate nella psicologia di un comunista nato in una famiglia di imprenditori, sia pure illuminati, e contornato da un nugolo di geni: i cugini Emilio Sereni ed Eugenio Colorni, i fratelli Gillo e Guido. Il film lascia aperte le domande, anche quando fa parlare storici e scienziati che hanno posizioni più definite. E si chiude con una frase di Bruno Pontecorvo in cui è forse possibile trovare la verità: ho commesso molti errori, ma sono sempre stato una persona perbene.
Le immagini dell'album fotografico sono state raccolte e curate da Giuseppe Mussardo, Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati - Trieste