fbpx Animalisti contro Garattini, la solidarietà del Gruppo 2003 | Scienza in rete

Animalisti contro Garattini, la solidarietà del Gruppo 2003

Primary tabs

Read time: 3 mins

La scienza è parte integrante, anzi preponderante, della cultura contemporanea. Eppure oggi accade che esponenti politici vogliano negare il diritto di parola in pubblico a uno degli scienziati italiani più stimati al mondo, Silvio Garattini. La sua colpa è di aver detto la verità riguardo la sperimentazione sugli animali: Garattini non si è stancato di ricordare che non se ne può fare a meno se si vuole continuare a cercare nuove cure, per esempio contro il cancro; e che la nuova legge approvata dal parlamento italiano il 31 luglio scorso, senza tener conto della Direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio  del 22 settembre 2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, impedisce ai ricercatori di fare bene il loro lavoro in questo paese. Verità ribadite peraltro da tutta la più autorevole comunità scientifica, nazionale e internazionale.

Si possono avanzare buone ragioni morali per fare a meno degli esperimenti sugli animali, purché si sia disposti a rinunciare ai vantaggi che producono; così come molti, per le stesse ragioni, si astengono dal nutrirsi delle loro carni. Non è etico, invece, sostenere il contrario della verità, e cioè che la sperimentazione sugli animali è del tutto inutile per il progresso della medicina, non produce alcun beneficio per la salute, e può essere sempre sostituita da altri metodi.
Questo capovolgimento della realtà era già un indizio preoccupante di regressione del dibattito pubblico, ma ora siamo al punto in cui si chiede agli organizzatori del Festival della mente di Sarzana di non far parlare in pubblico Garattini (invitato a parlare su un argomento che non riguarda gli animali), semplicemente perché “sgradito”. 
Con la minaccia di boicottare la partecipazione di Silvio Garattini al Convegno di Sarzana è oggi in gioco qualcosa di assai più importante, rispetto al tema della sperimentazione animale e della scienza in sé: è in gioco la libertà di espressione  e il rispetto delle regole del confronto democratico e civile, in un Paese che non deve arrendersi al populismo e ad alcuna forma di compiacenza per atti di imbavagliamento dell'opinione avversaria.

Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica condanna questo attacco alla libertà di pensiero, esprime a Silvio Garattini piena solidarietà e gratitudine per il suo impegno e ricorda con una sola voce che tutti gli uomini di scienza hanno un dovere nei confronti della società: dire la verità che conoscono, anche quando è sgradita a una parte dell’opinione pubblica e invita tutte le rappresentanze politiche a intervenire con forza per garantire la dovuta libertà di pensiero e riportare il dibattito sulla sperimentazione animale nell’ambito della dovuta correttezza e conoscenza.

Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica

Redatto e approvato da:

Maria Pia Abbracchio
Giabfranco Balbo
Vincenzo Balzani
Alessandro Bressan
Franco Brezzi
Giuliano Buzzetti
Ernesto Carafoli
Cesare Chiosi
Mario Clerici
Domenico Ferrari Cesena
Rocco De Nicola
Gaetano Di Chiara
Giovanni Dosi
Brunangelo Falini
Eleuterio Ferranini
Filippo Frontera
Gabriele Ghisellini
Isabella Gioia
Carlo La Vecchia
Giuseppe Mancia
Tommaso Maccacaro
Pier Mannuccio Mannucci
Alberto Mantovani
Laura Maraschi
Marco Ajmone Marsan 
Attilio Maseri
Ugo Montanari
Gino Nicolais
Giorgio Parisi
Riccardo Patacchini
Rino Rappuoli
Giuseppe Remuzzi
Alvio Renzini
Giacomo Rizzolatti
Sergio Romagnani
Maria Grazia Roncarolo
Nicoletta Sacchi
Paolo Santicioli
Roberto Satolli
Silvano Sozzani
Luigi Stella 
Guido Tabellini 



Se vuoi sottoscrivere l'appello del Gruppo2003, scrivi a: [email protected]

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Generazione ansiosa perché troppo online?

bambini e bambine con smartphone in mano

La Generazione ansiosa. Come i social hanno rovinato i nostri figli (Rizzoli, 2024), di Jonathan Haidt, è un saggio dal titolo esplicativo. Dedicato alla Gen Z, la prima ad aver sperimentato pubertà e adolescenza completamente sullo smartphone, indaga su una solida base scientifica i danni che questi strumenti possono portare a ragazzi e ragazze. Ma sul tema altre voci si sono espresse con pareri discordi.

TikTok e Instagram sono sempre più popolati da persone giovanissime, questo è ormai un dato di fatto. Sebbene la legge Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) del 1998 stabilisca i tredici anni come età minima per accettare le condizioni delle aziende, fornire i propri dati e creare un account personale, risulta comunque molto semplice eludere questi controlli, poiché non è prevista alcuna verifica effettiva.