Nell'ambito del Festival MITO - settembre in musica, sabato 14 settembre si terrà a Milano presso il Teatro franco Parenti l'evento Musica e Cervello - Oltre la musicoterapia per curare il disagio.
Giovanni Azzone e Francesco Micheli introdurranno alle ore 15 la conferenza, coordinata da Giovanni Broggi con interventi di Ivano Dones, Leo Nahon, Marco Riva e Licia Sbattella durante la quale verranno affrontati alcuni temi chiave del rapporto tra musica e cervello.
Qual è la vera origine del bisogno di produrre musica? Nello studio dell'evoluzione della mente, la capacità di produrre suono è stata studiata sotto diversi aspetti come il linguaggio, lo sviluppo delle capcità uditive, l'associazione tra emozione e razionalità; in questo contesto è fondamentale anche ripercorrere l'evoluzione delle tecniche utilizzate per approfondire la conoscenza dell'anatomia del cervello, per individuare le funzioni strettamente legate alla percezione e produzione di suono e musica.
Durante la conferenza, uno sguardo particolare sarà rivolto inoltre alla realtà dei bambini con disagio psichico e mentale, a cui è dedicata anche la seconda parte della giornata: alle ore 18 Licia Sbattella e Carlotta Colombo presenteranno "La forza della musica", un concerto di musica classica eseguito dall'Orchestra Sinfonica esagramma formata dai giovani che hanno seguito i corsi di MusicoTerapiaOrchestrale®, accompagnati da musicisti professionisti; "Un percorso fuori dal comune dove c'è il superamento (o quanto meno la sospensione) degli infiniti e costanti timori che segnano il quotidiano, dove c’è la crescita di capacità espressive".
L'evento è organizzato in collaborazione con l'azienda ospedaliera Ospedale Niguarda Ca'Granda, la Fondazione IRCCS, l'Istituto Neurologico Carlo Besta e il Politecnico di Milano.
Scienzainrete seguirà la giornata in diretta streaming, su ScireTv a partire dalle, e per i followers di Twittter che vorranno seguire gli aggiornamenti, l'hashtag dell'evento è #musicaecervello.
MiTo: Musica e Cervello per curare il disagio
prossimo articolo
Identità rubate e referee fantasma: come le paper mills aggirano le riviste

Sempre più, nel mondo delle pubblicazioni scientifiche emergono reti organizzate che creano identità fasulle per far accettare articoli costruiti ad hoc. Furti di e-mail, profili inesistenti e revisori compiacenti permettono alle paper mills di vendere firme e pubblicazioni a ricercatori sotto pressione. E le riviste cercano di correre ai ripari con nuovi sistemi di identificazione
Se la prossima volta che inviate un articolo a una rivista scientifica vi sentirete chiedere un documento d’identità, non abbiatene a male. Le case editrici si interrogano su quale sia il miglior metodo per verificare di avere a che fare con un ricercatore o una ricercatrice reale. Nel mondo editoriale, dove tutte le interazioni avvengono per e-mail, c’è sempre maggior preoccupazione per i furti d’identità.