Paolo Rossi, storia delle scienze
Brenda Milner, neuroscienze cognitive
Michael Grätze, scienza dei nuovi materiali
Allegato | Dimensione |
---|---|
Rossi Laudatio | 39 KB |
Milner Laudatio | 79 KB |
Graetzel Laudatio | 66 KB |
Paolo Rossi, storia delle scienze
Brenda Milner, neuroscienze cognitive
Michael Grätze, scienza dei nuovi materiali
Allegato | Dimensione |
---|---|
Rossi Laudatio | 39 KB |
Milner Laudatio | 79 KB |
Graetzel Laudatio | 66 KB |
Alessandro Foti, ricercatore italiano che lavora al Max Planck di Berlino, nel suo recente saggio Stai fuori! allinea molti dati e numeri per mostrare come il vero rischio per l’Italia oggi non è l’immigrazione, ma una nuova ondata di emigrazione, che riguarda in primo luogo i giovani, molti dei quali laureati. Un fenomeno a senso unico, non compensato dall’arrivo di giovani provenienti dagli altri Paesi europei, che drena le risorse del Paese e lo priva delle energie indispensabili allo sviluppo. L’emorragia di giovani è un segnale d’allarme importante, che mette a nudo la mancanza di attrattività del nostro Paese, specialmente nel campo della ricerca, e che, se ancora trascurato, condanna l’Italia a non avere un futuro. Immagine: ChatGPT
«Ho deciso di ragionare su questi temi perché li ho vissuti sulla mia pelle. L’ho fatto con curiosità e attenzione, ma spero senza la presunzione di avere una sola verità. Quello che voglio trasmettere, però, è un senso di urgenza». Così Alessandro Foti, ricercatore in immunologia al Max Planck Institute di Berlino dopo avere studiato Biologia alla Sapienza, spiega ai lettori che cosa l’ha spinto a scrivere Stai fuori!