Il 6 maggio a Parigi Brunangelo Falini, dell’Università degli Studi di Perugia e membro del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, ha ricevuto il premio “Leopold Griffuel”.
E’ il più alto riconoscimento per la ricerca sul cancro in Europa e fu instituito nel 1970 da madame Griffuel in memoria dell’ultimo marito Leopold Griffuel.
Il premio viene conferito ogni anno dalla Fondazione per la ricerca sul cancro francese ARC a uno scienziato le cui ricerche abbiano contribuito in maniera significativa all'avanzamento nella lotta contro il cancro. L’ARC è la fondazione che ogni anno raccoglie in Francia la maggiore quantità di fondi (circa 30 Milioni di Euro) per finanziare la ricerca sul cancro. Obiettivo della fondazione è arrivare alla cura di 2 cancri su 3 entro il 2025.
Il riconoscimento consiste di 150.000 Euro, di cui la maggior parte (125.000 Euro) per statuto vanno a finanziare il proseguimento delle ricerche del vincitore.
Il Leopold Griffuel viene consegnato ogni anno a Parigi nel corso di una cerimonia pubblica organizzata da ARC.
Quest’anno, per la prima volta, sono stati assegnati 2 premi, ognuno di 150.000 Euro: uno per la ricerca traslazionale e l’altro per la ricerca di base (assegnato a Yosef Yarden, Weizmann Institute, Israele).
A Brunangelo Falini è stato assegnato il premio per la ricerca traslazionale per i suoi numerosi contributi alla migliore comprensione dei meccanismi di leucemogenesi che si sono tradotti in un miglioramento nella diagnosi e terapia delle leucemie. “Il riconoscimento è legato alla scoperta di due lesioni genetiche, due mutazioni che sono la causa della leucemia acuta mieoloide e della leucemia a cellule capellute, ha spiegato Brunangelo Falini indicando le motivazioni che gli hanno consentito di ottenere il prestigioso premio".
Dopo un lunga esperienza negli Stati Uniti, Falini è tornato in Italia dove ha iniziato a occuparsi di anticorpi monoclonali per identificare molecole bersaglio su tessuti umani. Oggi è inserito nella lista dei 250 ricercatori più citati al mondo nell’ambito della “Clinical Medicine”.
Tra i riconoscimenti internazionali ottenuti: il “José Carreras Award”, il premio europeo più prestigioso in ambito ematologico e il premio “Karl Lennert”, il più alto riconoscimento nel campo della patologia dei tumori del sangue. E’ stato il primo italiano ad aver ricevuto questi premi.
Questo premio dell’ARC francese fa immediatamente seguito al premio Guido Venosta dell’Associazione Italiana per Ricerca sul Cancro (FIRC-AIRC) che Brunangelo Falini ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Premio viene assegnato ai ricercatori italiani che si sono particolarmente distinti nell'ambito della ricerca per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici alle neoplasie.
Intervista a Brunangelo Falini pubblicata su Nature Jobs
A Brunangelo Falini il prestigioso “Leopold Griffuel”
Primary tabs
prossimo articolo
Chiudiamo l'anno nel ricordo di Alessandro Liberati
Zadig ha voluto ricordare, nel chiudere questo 2024, l'amico e collega Alessandro Liberati, medico e docente di epidemiologia, che ha impresso un segno importante nella cultura medica del nostro Paese e ha condiviso con Zadig molte iniziative culturali e scientifiche, che hanno profondamente contribuito a improntarne il metodo. Se non ci avesse lasciato troppo presto nel 2012, quest’anno Alessandro avrebbe compiuto 70 anni. Riprendiamo l'editoriale tratto dal sito di Zadig.
Per i collaboratori di Zadig il ricordo di Alessandro è quello di una persona stimolante, attiva, di intelligenza acuta, con un forte senso critico e una carica di energia che lo spingeva a innovare, a lavorare intensamente, ad avere la capacità di prevedere come si sarebbero mosse le cose in futuro e progettare sempre nuove iniziative… da quelle scientifiche fino alla famosa caccia al tesoro annuale, il Liber Trophy, che radunava colleghi e amici sguinzagliati a caccia degli indizi da lui disseminati per le strade di Forte dei Marmi, dove aveva una casa che per il suo compleanno si apriva