fbpx Energia per il XXI secolo | Scienza in rete

Energia per il XXI secolo

Primary tabs

Read time: 2 mins

La Terra è una piccola astronave che viaggia nell’infinità dell’universo: una capsula di vita in un’immensità di materia inanimata. E’ abitata da 6.8 miliardi di persone, che consumano le risorse della “stiva” (es. acqua, suolo, minerali) a ritmi ormai insostenibili. L’elevato tenore di vita raggiunto da milioni di individui in alcune parti del mondo è reso possibile grazie ad un incessante flusso di energia a basso costo sotto forma di carburanti ed elettricità, ottenuto principalmente dai combustibili fossili. Lo sfruttamento intensivo di queste risorse sta però minando la stabilità ambientale e climatica delle biosfera.

Di quante fonti primarie alternative ai fossili disponiamo? Essenzialmente quattro: elementi fissili presenti nella crosta terrestre (uranio), calore endogeno del sottosuolo, interazione gravitazione della Terra con la Luna e il Sole, radiazione solare. Quest’ultima è di gran lunga la più importante in quanto inesauribile, straordinariamente abbondante, ben distribuita, ma soprattutto “extraterrestre”: è l’unico contributo esterno che ci svincola dai limiti fisici dell’astronave Terra.

La produzione di elettricità da fissione nucleare rappresenta sulla carta un’opzione molto attraente: richiede una massa ridotta di combustibile, non emette CO2 in fase di produzione, genera piccoli volumi di scorie. Dopo oltre 50 anni di attività, tuttavia, il nucleare si è rivelata una tecnologia troppo costosa e molto difficile da gestire, battuta dalle ferree regole del libero mercato più che dalle battaglie ambientaliste. I problemi irrisolti, in particolare la gestione delle scorie e il rischio della proliferazione nucleare, superano i benefici. Il dibattito italiano sull’opportunità di ritorno al nucleare si sviluppa con desolante superficialità: molte contrapposizioni ideologiche, discutibili campagne pubblicitarie appoggiate da lobbies economiche e politiche trasversali, pochissimi numeri e fatti. In Germania invece non verranno costruite nuove centrali, vi è un piano di smantellamento per quelle esistenti e il paese punta su risparmio, efficienza e rinnovabili, dove è leader mondiale.

Il principale problema dell’energia solare è la bassa densità di potenza: l’immenso (ma diluito) flusso energetico solare deve essere concentrato per poter essere utilizzato con l’intensità necessaria. Questo richiede uno grande sforzo di ricerca in vari settori: nuovi materiali e processi, sistemi di accumulo, reti intelligenti, combustibili solari. Nel lungo termine, il perpetuarsi della civiltà moderna potrà essere garantito solo dall’abbondante disponibilità di risorse energetiche rinnovabili e dal massimo riciclo possibile della materia impiegata nella produzione di beni. Questo traguardo, ancora lontano, richiederà grande ingegno, senso di responsabilità e sobrietà a livello individuale e collettivo. Valori che abbiamo in parte smarrito nella civiltà del benessere e dell’illusione che la crescita economica possa crescere all’infinito in un mondo finito.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Finalmente in campo le prime piantine di riso TEA di Brambilla e Fornara

Giornata storica il 13 maggio: Vittoria Brambilla e Fabio Fornara di Unimi hanno messo a dimora le prime piantine di riso geneticamente editate TEA (tecniche CRISPR di evoluzione assistita) per resistere a parassiti come il brusone senza usare fitofarmaci, nella campagna pavese di Mezzana Bigli. Si tratta di una sperimentazione, ma in campo aperto, il primo consentito in Italia. Il permesso è fino a fine anno, ma prorogabile in attesa delle nuove regole europee. All'evento erano presenti una piccola folla di amici delle biotecnologie, tra cui spiccano la senatrice a vita Elena Cattaneo e Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni. Era presente anche la giornalista Anna Meldolesi, che firma l'articolo, e il ricercatore CNR Roberto Defez, nella foto insieme a Vittoria Brambilla. Credito foto: Associazione Luca Coscioni.

La rete delimita ventotto metri quadrati di nudo terreno, in mezzo alla campagna pavese. Al suo interno si muove una decina di ricercatrici e ricercatori dell’Università di Milano. Il computer portatile appoggiato a terra mostra lo schema delle parcelle. Un metro viene srotolato per segnare le coordinate sulle zolle.