fbpx Inquinamento di oggi e di ieri | Scienza in rete

Inquinamento di oggi e di ieri

Primary tabs

Read time: 3 mins

Una  governance ambientale unicamente fondata sul principio del “control & command”, e basata sul mero rispetto dei limiti definiti dalla normativa o dalle specifiche autorizzazioni, non appare del tutto convincente né scientificamente né socialmente. Se ne sta discutendo in questi giorni nell'ambito della conferenza "Sharing a vision for environment and health research in Europe", promossa dalla Rete ERA-ENVHEALTH, che (Parigi, 13-14 giugno 2012) presso la Maison Internationale, Cité Internationale Universitaire, dedicata più in generale alle politiche su ambiente e salute declinate a livello regionale.

L'esempio di Taranto

Ne è esempio l’area tarantina, in cui sono ancora presenti molte sorgenti industriali con impatto su diverse matrici ambientali (aria, suolo, acque). Si tratta di uno dei siti di interesse nazionale caratterizzato anche dall’impatto dovuto a inquinanti persistenti rilasciati in decenni di inquinamento non controllato. Ne conseguono criticità rilevanti per la sanità pubblica, come documentato per le diossine dall’obbligo di distruggere tutti i fegati ovicaprini in un raggio di 20 chilometri dall’area industriale, dalla decisione di macellare centinaia di capi ovicaprini e di distruggere tutti i mitili allevati nel primo seno del Mar Piccolo. Ciò si verifica nonostante la notevolissima riduzione delle emissioni di diossine dal camino dell’impianto di agglomerazione di ILVA, stimate superiori a 500 grammi per anno (in termini di tossicità equivalente)  fino alla fine degli anni novanta, intorno ai 200 grammi fino al 2008, attualmente entro i 10 grammi per anno. Dal punto di vista della qualità dell’aria si riscontrano superamenti dei limiti per il PM10 e del valore obiettivo per il benzo(a)pirene nell’area urbana adiacente al complesso siderurgico. 

Per una più appropriata gestione delle criticità ambientali è necessario nelle aree complesse realizzare progetti di ricerca in grado di quantificare l’impatto sanitario dell’inquinamento territoriale, e discriminare tra impatto delle emissioni correnti e impatto dell’inquinamento pregresso. D’altra parte i rapporti (come quello recente dell’Agenzia Europea per l’Ambiente), che stimano i costi economici dell’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico da specifici impianti industriali, hanno solo un significato esplorativo. 

Per questo motivo, nel 2009, nell’ambito dell’iter di autorizzazione integrata ambientale per l’ILVA di Taranto presso il Ministero dell’Ambiente, fu chiesto ad Arpa Puglia e alla ASL territoriale di identificare alcune priorità. I progetti includevano l’attribuzione a sorgente del PM10 e del PM2.5, e i relativi effetti a breve e lungo termini sulla salute; il biomonitoraggio dell’esposizione a idrocarburi policiclici aromatici e dei metalli pesanti a diversa distanza dall’area industriale; uno studio caso-controllo dell’associazione dell’esposizione a diossine coi  linfomi non-Hodgkin e i sarcomi dei tessuti molli. Gli studi non furono finanziati dal Ministero dell’ambiente.

Attualmente l’Istituto Superiore di Sanità sta conducendo uno studio, d’intesa con la ASL, sull’esposizione a diossine negli allevatori. Arpa Puglia e ASL furono in grado di definire il rischio sanitario legato all’esposizione inalatoria a benzo(a)pirene e all’assunzione di prodotti caseari contaminati dalle diossine.  Una più estesa valutazione degli effetti a breve e a lungo termine del PM10 è stata realizzata nel corso della perizia disposta dal Tribunale di Taranto che ha consentito di ricostruire la coorte dei residenti a partire dal 1998 e di stimare l’esposizione per ogni cittadino attraverso la georeferenziazione delle residenze.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La citizen science in Italia e in Europa

Il 2024 è un anno di traguardi importanti per il mondo della citizen science: ripercorriamo in questo articolo gli obiettivi, i traguardi e gli eventi delle due principali associazioni di riferimento a livello nazionale ed europeo.

Nell'immagine di copertina: il convegno di Citizen Science Italia, tenutosi a Pisa a novembre 2023. Crediti immagine: Citizen Science Italia ETS

Quali azioni posso mettere in campo per monitorare lo stato di salute di un fiume o per la diffusione di malattie come la dengue? Quali specie di formiche vivono in città? Come possiamo organizzarci per cercare frammenti di meteore a terra? Dal monitoraggio della biodiversità, alla qualità dell’aria e dell’acqua, alla salute pubblica, fino al campo astronomico; sono davvero tanti i settori delle scienze dove i progetti di citizen science prendono forma.