La Nigeria, con 158 milioni di abitanti è il paese più popoloso dell'Africa e il settimo al mondo. Inoltre il suo PIL la pone al 32° posto tra le economie della terra. Stiamo parlando quindi di un paese chiave per la buona riuscita della Conferenza di Rio+20. Infatti quelli che una volta erano paesi sottosviluppati (Cina, il Brasile, l'India e la stessa Nigeria) ora guidano una buona fetta dell'economia mondiale e chiedono che sia riconosciuto il loro ruolo di leader globali.
Sul sito della Conferenza è
disponibile il documento rilasciato dal governo africano sulla Bozza Zero. La
posizione del paese è chiara: appoggiare i lavori di Rio+20 mettendo in risalto
le particolarità proprie della Nigeria. Il governo ha dato un chiaro e
deciso appoggio ai major group tra i quali i giovani, le donne e le
popolazioni indigene. Il governo federale ha infatti creato un Parlamento dei
giovani e un Ministero per gli affari delle donne. Un decisione simbolica e
decisiva per un paese che conta 76 milioni di donne e il 41% della popolazione
sotto i quindici anni. Inoltre la politica appoggia
l'ingresso dei privati nell'economia verde in modo da ridurre il gap tecnologico
e scientifico tra la Nigeria e i paesi sviluppati.
Su un punto in particolare i politici
nigeriani tengono ferma la loro posizione: le decisioni che verranno prese durante la Conferenza
dovranno tenere conto delle specifiche particolarità economiche, sociali,
culturali e scientifiche della Nigeria. Perciò il governo chiede con
forza un approccio dal basso per la creazione di politiche concertate allo
scopo di fermare il degrado ambientale, stabilizzare l'ecosistema e creare
un'economia alternativa.
Il tutto evitando le pastoie burocratiche che secondo
la Nigeria hanno bloccato finora la nascita di una green economy globale.