fbpx Aerodinamica dei pesci volanti | Page 18 | Scienza in rete

Aerodinamica dei pesci volanti

Primary tabs

Read time: 1 min

Per la volta due ricercatori hanno misurato in una galleria del vento le caratteristiche aerodinamiche dei pesci volanti, osservando come le prestazioni in volo siano agli stessi livelli di quelle degli uccelli.

Nonostante la difficoltà di avere a che fare con due mezzi così differenti quali l'aria e l'acqua, sembra proprio che l'evoluzione del pesce volante (Exocoetus volitans) abbia davvero prodotto un ottimo risultato. E' questa la conclusione di un accurato studio aerodinamico compiuto in galleria del vento da Hyungmin Park e Haecheon Choi (Seoul National University) e pubblicato nei giorni scorsi su Journal of Experimental Biology.

Sospinti dall'azione della coda sulla superficie dell'acqua, i pesci volanti compiono spettacolari planate (lunghe anche più di cento metri) completamente sollevati dall'acqua, un ottimo sistema per sfuggire ai loro predatori. Molti i filmati disponibili su youtube per vedere come le evoluzioni aeree dei pesci volanti siano davvero al limite dell'incredibile.

Per Park e Choi le prestazioni aerodinamiche che caratterizzano questi voli planati sono paragonabili a quelle di alcuni uccelli marini, delle anatre e dei falchi. Non solo l'angolo di uscita dall'acqua consente loro una spinta ascensionale ottimale, ma la distanza che solitamente mantengono dalla superficie del mare permette di sfruttare al meglio l'effetto suolo. La vicinanza delle ali (le pinne pettorali) al pelo dell'acqua ostacola infatti la formazione di vortici aumentando l'efficienza dell'ala.

Wired

Autori: 
Sezioni: 
Biologia

prossimo articolo

Il gatto Larry e l'inganno delle citazioni

Come ottenere più citazioni? Un metodo old fashion è per esempio la frammentazione dei risultati di ricerca in più lavori, mentre altri più moderni sfruttano IA e le "paper mills" per creare articoli ad hoc. Ma può bastare anche la manipolazione di Google Scholar, che ha reso il gatto Larry, con i suoi 12 "studi" e 144 citazioni, un highly cited.

Se il sistema accademico valuta la qualità dei ricercatori sulla base della quantità degli articoli pubblicati e sul numero delle citazioni che questi ricevono, è chiaro che chi vuole migliorare il suo ranking debba cercare sia di pubblicare di più (sulla base del famoso principio publish or perish) sia di dare visibilità alle sue pubblicazioni, in modo da ricevere un consistente numero di citazioni.