Non ci sono più le vecchie stagioni. L'obsoleto detto vale anche per gli uccelli migratori. Secondo uno studio internazionale, coordinato da Nicola Saino dell’Università Statale di Milano, i cambiamenti del clima inciderebbero in maniera assai significativa sulla sopravvivenza degli uccelli migratori. La ragione sembrerebbe essere l'incapacità dei volatili nello stare al passo con la sempre più anticipata primavera nell'Europa settentrionale. Lo studio è stato da poco pubblicato dalla rivista Proceedings of Royal Society.
L'indagine ha riguardato 117 specie di uccelli migratori che sono soliti effettuare uno spostamento stagionale dall’Africa o dall’Europa meridionale verso l’Europa del nord. Negli ultimi decenni la data della migrazione primaverile ha subito un graduale anticipo di circa 1-3 giorni ogni 10 anni. Ciò ha messo in crisi molte specie andando ad influenzare negativamente l’accoppiamento e il reperimento del cibo mettendo così a rischio molte specie di uccelli canori e di uccelli acquatici.
Nonostante gli uccelli migratori abbiano iniziato ad anticipare gli spostamenti, l’effetto dell’anticipo della primavera procede con una marcia più spedita. Questo comporta che alla fine della migrazione gli uccelli sono esposti a un clima tipico da primavera in fase avanzata che influisce negativamente sulla riproduzione e sopravvivenza della specie.
Proceedings of the Royal Society of London (2010) doi: 10.1098/rspb.2010.1778