fbpx Il Planck a Giorgi Parisi | Page 5 | Scienza in rete

Il Planck a Giorgi Parisi

Read time: 2 mins

Dopo la medaglia Boltzman nel 1992, la medaglia Dirac nel 1999, i premi Fermi, Heinemann, Microsoft, Lagrange, ecco che al fisico Giorgio Parisi tocca quest'anno la prestigiosa medaglia Max Planck, conferitagli "per i suoi importanti contributi teorici nella fisica delle particelle elementari, nella teoria quantistica dei campi e nella fisica statistica, in particolare nello studio dei sistemi con disordine quenched e dei vetri di spin". Il premio è il più alto riconoscimento della Società Tedesca di Fisica nel campo della fisica teorica.

I risultati che hanno reso famoso Parisi riguardano soprattutto i sistemi disordinati e i vetri di spin, una classe di modelli della meccanica statistica di cui lo stesso fisico ha fornito numerose applicazioni in teoria dell'ottimizzazione, biologia ed immunologia. Notevoli anche i suoi contributi nel campo della fisica delle particelle elementari, in particolare di cromodinamica quantistica e sulla teoria delle stringhe.

Parisi insegna all'Univesità Sapienza di Roma ed è socio dell'Accademia dei Lincei, della National Academy of Sciences ed è membro del Gruppo 2003.

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Premi

prossimo articolo

Scoperto un nuovo legame chimico carbonio-carbonio

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Hokkaido ha fornito la prima prova sperimentale dell'esistenza di un nuovo tipo di legame chimico: il legame covalente a singolo elettrone, teorizzato da Linus Pauling nel 1931 ma mai verificato fino ad ora. Utilizzando derivati dell’esafeniletano (HPE), gli scienziati sono riusciti a stabilizzare questo legame insolito tra due atomi di carbonio e a studiarlo con tecniche spettroscopiche e di diffrattometria a raggi X. È una scoperta che apre nuove prospettive nella comprensione della chimica dei legami e potrebbe portare allo sviluppo di nuovi materiali con applicazioni innovative.

Nell'immagine di copertina: studio del legame sigma con diffrattometria a raggi X. Crediti: Yusuke Ishigaki

Dopo quasi un anno di revisione, lo scorso 25 settembre è stato pubblicato su Nature uno studio che sta facendo molto parlare di sé, soprattutto fra i chimici. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Hokkaido ha infatti sintetizzato una molecola che ha dimostrato sperimentalmente l’esistenza di un nuovo tipo di legame chimico, qualcosa che non capita così spesso.