fbpx I tre allarmi dell'H1N1 suino | Page 13 | Scienza in rete

I tre allarmi dell'H1N1 suino

Read time: 1 min

Sono tre i motivi per cui i casi di influenza suina nell'uomo da virus A/H1N1, riportati soprattutto dai governi di Messico e Stati Uniti, sono ritenuti molto preoccupanti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.

  1. si tratta di casi di malattia provocata nell'uomo da un nuovo virus influenzale di origine animale;
  2. la malattia si è manifestata in diverse aree geografiche indipendenti;
  3. la malattia colpisce la fascia di età dei giovani adulti sani, inconsueta per l'influenza che predilige i bambini e i vecchi.

Oltre a ciò, il virus avrebbe già causato in Messico oltre centocinquanta morti sospette per polmonite (di cui una ventina accertate), su circa tremila casi riportati. Non sono segnalate morti negli USA, e non è chiaro se e perché il virus sia più letale nell'epicentro dell'epidemia. Potrebbe essere un artefatto statistico, oppure la virulenza del virus potrebbe attenuarsi con i passaggi da uomo a uomo, o ancora potrebbero esserci ragioni ambientali che ne aumentano la letalità in Messico.

Il virus individuato è resistente agli antivirali amantadina e rimantadina, mentre è sensibile a oseltamivir. Il virus suino è antigenicamente diverso dal H1N1 umano, per cui i vaccini per l'influenza stagionale umana non proteggono dal virus suino.


View H1N1 Swine Flu in a larger map

Influenza

prossimo articolo

Ostacolare la scienza senza giovare agli animali: i divieti italiani alla sperimentazione

sagoma di macaco e cane

Divieto di usare gli animali per studi su xenotrapianti e sostanze d’abuso, divieto di allevare cani e primati per la sperimentazione. Sono norme aggiuntive rispetto a quanto previsto dalla Direttiva UE per la protezione degli animali usati a fini scientifici, inserite nella legge italiana ormai dieci anni fa. La recente proposta di abolizione di questi divieti, penalizzanti per la ricerca italiana, è stata ritirata dopo le proteste degli attivisti per i diritti degli animali, lasciando in sospeso un dibattito che tocca tanto l'avanzamento scientifico quanto i principi etici e che poco sembra avere a che fare con il benessere animale.

Da dieci anni, ormai, tre divieti pesano sul mondo della ricerca scientifica italiana. Divieti che non sembrano avere ragioni scientifiche, né etiche, e che la scorsa settimana avrebbero potuto essere definitivamente eliminati. Ma così non è stato: alla vigilia della votazione dell’emendamento, inserito del decreto Salva infrazioni, che ne avrebbe determinato l’abolizione, l’emendamento stesso è stato ritirato. La ragione?