Alla fine ha gettato la spugna e, come tanti altri colleghi, ha preso la sofferta decisione di andarsene all'estero. Diversamente da altri, però, che hanno preso la stessa decisione in silenzio, Rita Clementi, 47 anni, genetista dell'Università di Pavia, nota in tutto il mondo per aver scoperto le basi genetiche di alcune forme di linfoma, ha voluto trasformare la sua scelta in un'occasione di denuncia del sistema della ricerca in Italia. Con una lettera al presidente Giorgio Napolitano, pubblicata con grande rilievo dal Corriere della Sera, la ricercatrice ha espresso la sua rabbia per un sistema che nega in continuazione i criteri della meritocrazia, mettendo i bastoni tra le ruote a chi vuole lavorare e favorendo perfino chi è stato dichiarato colpevole di frode nei concorsi. «Non è solo questione di finanziamenti» conclude, «ma di un sistema che non danneggia solo i ricercatori precari, ma tutto il Paese e le sue prospettive di sviluppo».
Addio all'Italia
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Solo il 3,5% delle città europee monitorate ha una buona qualità dell’aria
Solo 13 città europee tra quelle monitorate su 370 circa rispettano il limite OMS di 5 microgrammi per metro cubo annui di PM2,5. La svedese Uppsala è la prima. Nessuna di queste è italiana. Nonostante la qualità dell'aria e le morti associate sono in continuo calo in Europa, serve fare di più.
Immagine: Uppsala, Lithography by Alexander Nay
La maggior parte delle città europee monitorate non rispetta il nuovo limite dell’OMS del 2021 di 5 microgrammi per metro cubo all’anno di concentrazione di PM2,5. L’esposizione a particolato atmosferico causa accresce il rischio di malattie cardiovascolari, respiratorie, sviluppo di tumori, effetti sul sistema nervoso, effetti sulla gravidanza.