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Accorpamento... rimandato

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Ma sarà poi vero il superaccorpamento degli enti di ricerca, che nelle bozze di disegno di legge dovrebbe avvenire addirittura in 90 giorni (leggi precedente articolo)? Un sussulto ha percorso la penisola a questa notizia, dove le speranze di riforma (soprattutto per l'istituzione di un Agenzia univa per il finanaziamento della ricerca, come peraltro invocato da tempo dal Gruppo 2003)  si intrecciavano a ben più corpose preoccupazioni per il collasso gravitazionale di tutti gli enti in un CNR gigante, non si sa con quali risultati.

Lo sconcerto in qualche caso pare abbia riguardato anche qualche direttore di questi enti, che non ne sapeva niente o quasi. Quindi tutti al ministero in riunione a caire cosa stava succedendo. E a sera qualche schiarita: secondo le indiscrezioni la fusione non ci sarà, bensì un coordinamento più stretto fra gli enti, governato da un apposito tavolo che dovrà affrontare - fra l'altro - la grana dei tagli e delle razionalizzazioni. Quanto alla Agenzia unica di finanziamento, che dovrebbe gestire tutti i fondi Miur, si farà, forse, ma non subito.

Così pare da fonti autorevoli. Vedremo nei prossimi giorni.

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Enti di Ricerca

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Parliamo di etica e agricoltura sostenibile

etica e agricoltura sostenibile

Negli anni '70, l'agronomo Giovanni Haussmann criticava l'approccio produttivistico dell'agricoltura industriale, che trascurava gli equilibri ambientali, sostenendo la necessità di una nuova etica che integrasse conoscenza e rispetto per la natura, un'idea ripresa nel suo libro del 1992, L'uomo simbionte. Oggi, l'importanza di un'etica agroecologica è sempre più riconosciuta, e sempre più necessaria per affrontare le sfide ambientali e socio-economiche globali.

Crediti immagine: John Reed/Unsplash

Negli anni ’70 del secolo scorso, per concludere il libro Suolo e Società, l’agronomo Giovanni Haussmann scriveva: «La conoscenza isolata dall’etica diventa ambigua. Una mentalità soggiogata da ideali di arricchimento e di benessere materiale, le cui risorse naturali hanno unicamente da far le spese, non è la più disponibile ad ascoltare la voce della natura». Il capitolo conclusivo, intitolato L’uomo simbionte. Per un nuovo equilibrio fra suolo e società non venne pubblicato, probabilmente perché ritenuto, per varie ragioni, non appropriato per un’opera scientifica.