Con un appello al nuovo
Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, a favore della ricerca di base e con la proclamazione dei
vincitori del doppio concorso del “Premio Romeo Bassoli”, si è conclusa sabato
28 febbraio la due giorni di Orvieto Scienza 2015.
Organizzata e interpretata
dagli studenti del liceo “Ettore Majorana” di Orvieto, diretti dai docenti
Peppe De Ninno e Adele Riccetti, la terza edizione di Orvieto Scienza aveva per
titolo: “Democrito aveva ragione?” ed è stato dedicata alla fisica delle alte
energie.
Per due giorni, appunto, gli
scienziati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presente al
massimo livello – con il presidente Fernando Ferroni e il vicepresidente
Antonio Masiero – e molti ricercatori giovani e non dell’INFN e del CERN di
Ginevra hanno dialogato con i giovani sul passato, il presente e il futuro
della fisica delle particelle. In un esperimento interessante e per molti versi
inedito di “scienza aperta”.
Il “premio Bassoli” aveva due
sezioni, uno dedicato alla scrittura (#dilloagalileo)
l’altro all’immagine fotografica (Uno
scatto di scienza) [vedi i vincitori]. Vincitrice del concorso #dilloagalileo con un articolo dedicato
a “La ricerca di base. Un modo per cambiare il futuro” è risultata Desirée
Sensi. Vincitore del concorso Uno
scatto di scienza con la foto “Femmina di falco” è risultato
Riccardo Breccolotto.
Qui di seguito l’appello al Presidente della Repubblica, redatto dai
giovani Sara Belcapo, Lorenzo Ghezzi, Riccardo Picconi, Gaia Rotili e Desirée
Sensi in nome e per conto degli studenti del liceo Majorana.
L’appello ha
ottenuto il plauso di tutti i partecipanti a Orvieto Scienza:
Signor Presidente,
Noi studenti del Liceo Majorana di Orvieto Le rivolgiamo un appello a
sostegno della ricerca scientifica di base, approfittando dell'opportunità
offertaci da OrvietoScienza, proprio perchè l'inizio del suo settennato ci dà
la speranza di un nuovo corso.
Ci rivolgiamo a Lei, garante della nostra Costituzione che, agli
articoli 9 e 33, promuove la libertà della scienza e lo sviluppo della ricerca,
perché abbiamo l'impressione che essi siano disattesi.
Ci rendiamo conto che l’Italia si trova in questo momento in una
situazione di profonda crisi economica, dovuta a diversi fattori tra i quali la
concorrenza con i paesi emergenti, che si sono imposti sul mercato globale con
i loro prodotti a basso costo e che hanno costretto molte delle nostre
fabbriche a chiudere.
Uscire dalla crisi non è impossibile ma è necessario mettere in atto le
giuste strategie, e la più efficace, crediamo, sia quella di investire nella
ricerca scientifica di base, come l'esperienza di altri paesi ci conferma.
Viviamo ormai nell'epoca della conoscenza che ha, oggi, il ruolo di
motore primario dell'economia, dopo le rivoluzioni agricola e industriale;
proprio per questo la ricerca di base va tutelata e incentivata.
In noi è maturata la consapevolezza e l’orgoglio di essere cittadini di
un Paese ricco di storia, che ci racconta di grandi personaggi che hanno
contribuito alla realizzazione di scoperte fondamentali per l’umanità intera, e
anche noi vorremmo dare il nostro contributo: spesso però non ce ne viene data
la possibilità.
Nonostante i tagli fatti, il sistema scolastico italiano continua a
produrre laureati di qualità e di eccellenza, che, però, non vedendo garantito
il lavoro, preferiscono trasferirsi all'estero dove i loro studi e risultati
vengono apprezzati e dove hanno la speranza di un futuro. Infatti la scarsità
di fondi rende loro difficile esercitare la professionalità nel proprio Paese,
costringendoli ad andarsene anche quando non vorrebbero.
I dati ci dicono che in dieci anni sono andati via dall'Italia quasi
700 mila laureati, una media di 68mila all'anno: è evidente come questa
emorragia impoverisca il nostro Paese!
Siamo consapevoli
dei rischi intrinsecamente connessi alla ricerca di base, perché né il percorso
né il prodotto possono essere previsti a priori: per questo, solamente lo Stato
può assumersi il rischio di promuovere e finanziare tale processo, incerto, ma
insostituibile e necessario. L’auspicio è, inoltre, che vengano finanziati non soltanto i grandi
centri di ricerca ma anche i singoli e i piccoli gruppi che promuovono
innovazione.
E’ molto importante, a nostro avviso, che la scienza e la ricerca
scientifica vengano percepite da tutti come qualcosa di molto utile anche
per la vita quotidiana.
Chiediamo, quindi,
che venga promossa una comunicazione scientifica diffusa e corretta, affinchè
tutti i cittadini acquisiscano la consapevolezza della fondamentale importanza
che ha la scienza. Per questo occorre anche ripensare un modello educativo, in
cui l'approccio conoscitivo sia centrato sullo sviluppo di quella
"curiositas", che, sola, spinge alla ricerca.
Noi giovani siamo disposti a metterci l'anima, l' impegno, il coraggio,
la creatività: lo Stato è pronto a sostenerci?
Martin Luther King nello storico discorso di Washington il 28 agosto
del 1963 pronunciò il famosissimo: "I have a dream". In quel momento
queste parole indicavano la lotta nei confronti dei pregiudizi razziali
esistenti in America e nel mondo; noi oggi vogliamo utilizzare le stesse parole
per esprimere la speranza in un futuro migliore.
Il sogno è quello di poter dare il nostro contributo alla ricerca
scientifica, senza dover rinunciare all'orgoglio per il nostro Paese, senza
essere costretti a fuggire altrove.
Grazie
Sara Belcapo, Lorenzo Ghezzi, Riccardo Picconi, Gaia Rotili e Desirée Sensi in nome e per conto degli studenti del liceo Majorana