Vaccini e percezione del rischio: qualche considerazione di Cesare Cislaghi sui timori di alcuni nei confronti del vaccino contro Covid-19, ma anche sul senso di sicurezza che la vaccinazione può indurre, rischiando di far calare l'attenzione per i comportamenti corretti che è comunque necessario tenere.
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Quella del titolo potrebbe essere una delle tante fake news che sono andate in giro in queste settimane a proposito dei vaccini, e non solo perché la kryptonite è un minerale immaginario che si è sparso nell'universo dopo l'esplosione del pianeta Krypton, il pianeta natale di Superman. La kryptonite aveva l'effetto nocivo e potenzialmente fatale per Superman togliendogli tutti i suoi super poteri.
Nei vaccini anti Covid-19 non c'è ovviamente la kryptonite e neppure nessun'altra sostanza che possa essere così nociva. Come in tutti i vaccini e in tutti i farmaci ci possono essere anche degli effetti indesiderati ma questi hanno una probabilità e una rilevanza infinitamente inferiore ai guai prodotti dal virus e che il vaccino aiuta efficacemente a evitare.
A parte i "convinti no-vax", che sarebbero disposti a negare qualsiasi evidenza come i terrapiattisti che negano che la Terra sia tonda, molte persone che sono titubanti se vaccinarsi o meno lo sono, a mio parere, non tanto perché hanno ricevuto informazioni poco chiare quanto per una percezione errata dei rischi.
Anch'io ci sono cascato in tutt'altro settore, quello degli allarmi antifurto: pensavo non sarebbero mai venuti a rubare in casa mia "perché non c'era nulla da rubare" e invece mi hanno rubato molto, troppo! E non avevo messo l'antifurto perché costava, perché non mi piaceva all'aspetto, perché c'era il rischio che si mettesse a suonare da solo ... tutti rischi che per me erano maggiori degli improbabili furti.
Alla stessa stregua chi si vaccina pensa che non gli capiterà mai di contagiarsi e nel caso sarà solo un piccolo guaio, mentre se si vaccina potrebbe essere lui quell'individuo su un milione che ha delle conseguenze pesanti. La percezione del rischio non è un'operazione del tutto logica e razionale ed è per questo che non bastano dei discorsi per convincere, anche se dei buoni discorsi possono aiutare. È il convincermi che può capitare anche a me che può portarmi a superare i timori!
Ma se poi decido finalmente di mettere l'antifurto non devo pensare che posso lasciare in casa tutti i soldi e i gioielli, che per altro non possiedo; devo mantenere ancora delle precauzioni perché l'evento indesiderato è molto meno probabile ma non è impossibile.
L'Istituto Superiore di Sanità ha stimato che una persona vaccinata con il ciclo completo ha rispetto a un non vaccinato solo all'incirca il 10% di probabilità di contagiarsi e il 5% di averne degli esiti importanti. Quindi noi che ci siamo vaccinati non dobbiamo pensare di esser diventati inossidabili, siamo molto protetti ma abbiamo ancora tutti, come Achille, un tallone senza difese.
L'idea che una popolazione vaccinata non abbia più rischi è un'idea non corretta; non ci saranno più rischi di contagio da questo virus solo quando non ci sarà più il virus, e un modo per sperare che sparisca è che ci siano sempre meno soggetti contagiosi che possano diffonderlo.
Il Green Pass è una misura importante e da adottare il più distesamente possibile, ma non pensiamo che tutti i portatori di Green Pass siano sicuramente non portatori del virus! Facciamo un esempio per chiarire il concetto. Ipotizziamo che la condivisione di un'attività (per esempio ballare in discoteca o lavorare in un ufficio al chiuso senza protezioni o viaggiare in un metrò stracolmo) comporti dieci volte il rischio di contagiarsi rispetto al rischio che abbiamo nella nostra vita normale. Se frequentiamo quelle situazioni dopo esserci vaccinati, avremo ridotto del 90% il rischio di contagio che è di 10 volte superiore, per cui avremo un rischio di 10 x 0,1 , cioè lo stesso della vita normale dei non vaccinati, e non invece un rischio zero!
Quindi per cercare di far sparire il virus, che però dovrebbe sparire in tutto il mondo altrimenti da qualche frontiera potrà rientrare, serve estendere il più possibile a tutta la popolazione la protezione vaccinale e poi continuare ad avere tutte le precauzioni che potremo mantenere anche senza che impattino eccessivamente con la conduzione della nostra normalità.
Gli "amici del virus" sono quindi sia coloro che non vogliono vaccinarsi sia coloro che una volta vaccinati pensano di non dover più prestar attenzione: dobbiamo far in modo che si diffonda il più possibile la percezione che questi due atteggiamenti siano vissuti dalla comunità come riprovevoli e quindi debbano essere il più possibile evitati, e dobbiamo far in modo che nessuno si iscriva più a nessuno di questi due club.