fbpx Consegnate le firme dell'appello per Nerviano | Scienza in rete

Consegnate le firme dell'appello per Nerviano

Primary tabs

Tempo di lettura: 3 mins

Malgrado la crisi, gli investimenti in R&S a livello mondiale crescono con un ritmo sostenuto. Il 2008 ha fatto registrare un incremento del 3,4% rispetto all'anno precedente. E nel 2009 - secondo il Global R&D Funding Forecast, il rapporto sullo stato della ricerca mondiale pubblicato di recente dalla rivista americana R&D Magazine sulla base di dati forniti da Battelle, dalla US National Science Foundation e dall'OECD - la spesa mondiale in ricerca aumenterà ancora a ritmo immutato. Un unico Paese è in netta controtendenza: l'Italia, dove lo scorso anno la spesa in ricerca e sviluppo non solo non è aumentata, ma è addirittura diminuita. E anche per il 2009 le previsioni non sembrano rosee.

Nel nostro Paese infatti ci sono fondati motivi per pensare che la crisi economica non risparmierà un sistema di ricerca già fragile e insufficiente. Una conferma di questi timori viene dalla cronaca degli ultimi giorni, che ha portato alla ribalta la possibilità che l'esistenza stessa di uno dei fiori all'occhiello della ricerca italiana, Nerviano Medical Sciences (NMS), centro specializzato nella ricerca farmaceutica nel settore oncologico, sia in pericolo. Il rischio è che sia costretto a chiudere i battenti nel giro di pochi mesi, lasciando a casa circa 650 ricercatori (e in totale 1.000 persone). Una situazione preoccupante, visto ciò che esso rappresenta.

NMS è infatti il centro di ricerca farmacologica contro il cancro più grande d'Europa e tra i più avanzati a livello mondiale: al suo interno sono presenti tutte le competenze e le tecnologie richieste per un approccio moderno e competitivo alla ricerca e per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali. NMS rappresenta l'eredità e la continuità della storica ricerca condotta da Farmitalia Carlo Erba che, con la scoperta delle antracicline, consentì a partire dagli anni '70 di rivoluzionare l'approccio terapeutico ai tumori. Dopo lo spin-off da Pfizer nel maggio 2004, il Centro Ricerche di Nerviano negli ultimi anni ha considerevolmente aumentato i propri progetti e gli studi clinici. Fra i risultati più recenti ricordiamo il completamento, con risultati incoraggianti, degli studi di fase I e II del primo inibitore della proteina oncogena Aurora, coinvolta nella proliferazione cellulare incontrollata in un vasto numero di tumori. Inoltre tre nuovi farmaci sono pronti per entrare in sperimentazione clinica (fase I) entro il 2009: si tratta di molecole innovative per le quali si sta completando la documentazione per la sottomissione all'agenzia regolatoria degli Stati Uniti (FDA), al fine di iniziare la sperimentazione sull'uomo. In fase preclinica, sono oltre 20 i progetti in corso.

NMS, inoltre, vanta numerosi accordi di collaborazione e sviluppo con industrie fortemente innovative, come la Genentech di San Francisco (USA). Per tutti questi motivi il centro di Nerviano rappresenta un patrimonio unico e prezioso per il nostro sistema ricerca. Ma non solo. Grazie ai suoi preparati, cura 200 pazienti terminali in Italia e in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all'Europa.

Per questo ci auguriamo che venga trovata una soluzione che, in una logica industriale competitiva, non assistenziale, salvaguardi la sopravvivenza di questo centro di ricerca e sviluppo. Importante sì per la regione e il paese che lo ospita, ma soprattutto - ed è quello che più ci sta a cuore - per i malati di cancro, per i quali rappresenta una speranza reale.

Firma la petizione per Il Nerviano Medical Sciences

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Diagnosi di HIV in crescita dopo il COVID: i numeri del 2023

Dopo la pandemia di Covid-19, per la prima volta da quasi dieci anni, sono aumentate in Italia le infezioni da HIV, molte delle quali diagnosticate in fase già avanzata (AIDS), soprattutto tra le persone eterosessuali. Sono alcuni dai dati che emergono dal report del Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità e che, in occasione della Giornata mondiale contro l'AIDS che si celebra il 1 dicembre, riportiamo in questo articolo.

Le diagnosi di infezione da HIV continuano ad aumentare, invertendo la decrescita che, prima della pandemia di Covid-19, durava da quasi dieci anni. Secondo i dati pubblicati dal Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2023 sono stati registrati 2.349 nuovi casi, che arrivano a circa 2.500 tenendo conto delle segnalazioni ancora da registrare.