Darwin ha sempre prestato grande attenzione alle osservazioni botaniche, che hanno avuto un ruolo senza dubbio rilevante nell'elaborazione della sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale. Questo rapporto privilegiato può essere esemplificato sia nella sua biografia, sia nella sua produzione scientifica, sia infine nelle sue determinazioni concettuali.
la BIOGRAFIA
L’iconografia legata alla figura e all’attività scientifica di Darwin, esclusa quella caricaturale e spesso critica, lo ritrae in genere senza alcun simbolo scientifico di quelli comunemente adoperati per altri scienziati di metà Ottocento (microscopi o altri strumenti di laboratorio, metafore oggettuali di vario genere, ecc.). Questo si può spiegare perché Darwin è stato in vita uno scienziato estremamente noto: in un certo senso è come se avesse incarnato in sé la scienza, e non c’è mai stato bisogno di sottolinearlo. Fra le poche eccezioni v’è un ritratto che lo raffigura all’età di circa sette anni con una pianta di Lachenalia fra le braccia, mentre sua sorella Catherine ha in mano dei fiori (delle campanule), prese da un cestino posto ai suoi piedi. Potrebbe quindi trattarsi di un motivo artistico di mero abbellimento del quadro. Oppure, qualcuno ha visto in ciò evidenziato il suo futuro di filosofo naturalista, facendo leva in particolare sulla botanica. Oppure ancora, l’aspetto potrebbe ricondursi a un aneddoto riguardante la sua infanzia, raccontato nelle sue biografie e riportato anche nel necrologio del suo amico e collega Thomas H. Huxley composto per la Royal Society di Londra. Un com-pagno di scuola raccontò che Charles un giorno portò un fiore dicendo che sua madre (Susannah Wedgwood, morta quando lui aveva appena otto anni) gli aveva insegnato che, osservandolo bene, si poteva facilmente capire a quale pianta appartenesse.
A bordo del Beagle ha osservato e collezionato piante, insieme a ossa fossili e pelli d’uccello. Alcuni dei resoconti scientifici da lui pubblicati al suo ritorno in Inghilterra si sono rivelati come i primi studi floristici riguardanti alcuni dei luoghi visitati. È questo il caso, per esempio, del suo resoconto sulle “piante con fiore” (fanerogame) delle Isole Galapagos. Altri importanti studi importanti in questo arcipelago li compì sui cactus, tra cui quello detto “candelabro”.
Pure da ricordare è che tra i suoi più cari amici e corrispondenti vi sono noti botanici dell’epoca, tra cui Joseph D. Hooker, direttore del Giardino Botanico Reale di Kew, e Asa Gray, studioso di chiara fama dell’Università di Harvard. Con essi intrattenne per tutta la vita scambi intellettuali importanti su idee di base della sua teoria.
la PRODUZIONE SCIENTIFICA
Al mondo delle piante si lega una nota previsione fatta da Darwin.
Studiando un'orchidea del Madagascar (Angraecum sesquipedale), egli predisse che doveva esistere un insetto con una proboscide strutturata in modo tale da poter raggiungere il nettare alla base del lungo sperone del fiore; e circa quarant’anni dopo, questo insetto, con grande sorpresa, fu davvero trovato.
Darwin ha dedicato specificamente al regno vegetale una mezza dozzina di libri, nonché vari saggi e articoli, più ampi riferimenti nell’Origine delle specie e tre interi capitoli nella Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico. Egli ha discusso della discendenza delle piante studiandone soprattutto gli adattamenti concernenti la riproduzione e il movimento (e.g., nelle rampicanti, o nelle forme carnivore), e ha svolto innumerevoli “esperimenti” di incrocio e di ibridazione nella sua casa-laboratorio di Down, trattando di variazione, ereditarietà e origine delle specie.
VOLUMI SQUISITAMENTE BOTANICI DI DARWIN | ||
1a Ediz. originale | 1a Ediz. italiana | Contenuto |
On the various contrivances by which British and foreign orchids are fertilised by insects | 1862 | I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchi-dee vengono fecondate dagli insetti | G. CANE-STRINI e L. MOSCHEN | 1883 | Illustra la corrispondenza fra gli adattamenti riproduttivi delle orchidee e le caratteristiche dei loro insetti impollinatori, spiegandola in termini di evoluzione per selezione naturale. |
On the movements and habits of climbing plants | 1865 | I movimenti e le abitudi-ni delle piante rampicanti | G. CANESTRINI | 1878 | Interpreta in chiave evoluzionistica le modalità di crescita delle parti terminali aeree delle rampicanti (viticci, ecc.). |
Insectivorous plants | 1875 | Le piante insettivore | G. CANESTRINI e P. A. SACCARDO | 1878 | Giovandosi del lavoro sperimentale di vari fisiologi e chimici, Darwin cerca di ricostruire l’evoluzione di queste piante a livello di strutture, processi e comportamenti. |
The effects of cross and self fertilisation in the vegetable kingdom |1876 | Gli effetti della feconda-zione incrociata e pro-pria nel Regno vegetale | G. CANESTRINI e P. A. SACCARDO | 1878 | Tratta degli aspetti di base dell’incrocio, discutendo vantaggi e svantaggi dal punto di vista evoluzionistico. |
The different forms of flowers on plants of the same species | 1877 | Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie | G. CANESTRINI e L. MOSCHEN | 1884 | Si occupa di piante polimorfiche nei caratteri degli organi riproduttivi, interpretando il fenomeno come un isolamento naturale che prelude alla speciazione. |
The power of movement in plants | 1880 | Il potere di movimento nelle piante | Giovanni e Riccardo CANESTRINI | 1884 | Riconduce il movimento delle piante rispetto alla luce, all’umidità, alla gravità, ecc. nell’alveo della spiegazione evoluzionistica. |
DETERMINAZIONI CONCETTUALI
Le osservazioni botaniche che Darwin effettuò lungo tutto l’arco della sua vita professionale, per sua stessa ammissione, servirono per esemplificare nel dettaglio l’azione della selezione naturale sugli organismi, oppure fornirono le pièces justificatives di svariate sue conclusioni avanzate già nell’Origine delle specie. Tuttavia, esse furono pure funzionali alla formulazione di argomenti fondamentali della sua teoria, come la variazione per gemma (bud variation), l’ibridismo d’innesto (graft hybridization), le leggi dell’incrocio, i meccanismi di trasmissione dei caratteri ereditari e l’ipotesi provvisoria della pangenesi (the provisional hypothesis of pangenesis).