Dichiarazione scientifica sui cambiamenti climatici
La Dichiarazione sui cambiamenti climatici è approvata alla vigilia della COP21 di Parigi e sottoscritta da numerose società e associazioni scientifiche, con l'eccezione vistosa della Società italiana di fisica.
Hanno aderito alla dichiarazione, fra gli altri, numerosi esponenti del Gruppo 2003 per la Ricerca scientifica: Mariapia Abbracchio, Vincenzo Balzani, Nicola Bellomo, Patrizia Caraveo, Andrea Cimatti, Gaetano Di Chiara, Vincenzo Di Marzo, Cristina Facchini, Filippo Frontera, Giorgio Parisi, Isabella Maria Gioia, Gabriele Ghisellini, Giuseppe Mancia, Piermanuccio Mannucci, Giuseppe Marino, Ugo Montanari, Carlo La Vecchia, Rino Rappuoli, Alvio Renzini, Andrea Scozzafava, Mauro Serafini, Riccardo Valentini, Sandro Fuzzi.
I cambiamenti
climatici costituiscono per la comunità internazionale una delle sfide più
complesse e importanti, le cui conseguenze negative hanno un’elevata rilevanza
per economie e società, non solo per l’ambiente. Allo stesso tempo, rappresentano
anche un’opportunità per rinnovare i sistemi economici e introdurre innovazioni
tecnologiche e sociali.
Il Quinto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell’IPCC, la più
esaustiva e aggiornata raccolta delle conoscenze scientifiche sul clima,
contiene un’ampia collezione di dati, informazioni e risultati sui quali
converge un consenso condiviso all’interno della comunità scientifica.
I principali risultati possono essere riassunti nel modo seguente:
- l’influenza umana sul sistema climatico è inequivocabile ed è estremamente probabile che le attività umane siano la causa dominante del riscaldamento verificatosi a partire dalla metà del XX secolo. Il continuo riscaldamento del pianeta aumenta i rischi di impatti gravi, pervasivi e irreversibili sul sistema climatico;
- gli impatti dei cambiamenti climatici si stanno già manifestando e interessano sia i Paesi in via di sviluppo che i Paesi più sviluppati. Le comunità più deboli da un punto di vista sociale, economico, culturale, politico, istituzionale sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici;
- dal 1950 ad oggi sono aumentati gli eventi climatici estremi (ad esempio ondate di calore, innalzamento del livello del mare, precipitazioni violente, gravi siccità) e molti di questi sono attribuibili all’influenza delle attività umane;
- l’esposizione e la vulnerabilità ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi, insieme ad eventi pericolosi connessi al clima, costituiscono componenti cruciali per la valutazione e la gestione del rischio di ogni attività economica o sociale
La comunità
internazionale ha incluso i cambiamenti climatici tra i Sustainable Development Goals, l’insieme di obiettivi universalmente
riconosciuti per bilanciare le dimensioni ambientale, sociale ed economica
dello sviluppo sostenibile.
Affrontare i
cambiamenti climatici è quindi uno degli obiettivi definiti dall’Agenda 2030
delle Nazioni Unite in cui si esprime chiaramente l’urgenza di ridurre le
emissioni di gas serra e di affrontare il tema dell’adattamento agli impatti negativi
dei cambiamenti climatici.
Le scelte che adottiamo oggi e nel
prossimo futuro risulteranno decisive: i rischi legati ai cambiamenti climatici
per i sistemi umani e naturali dipendono dalle emissioni complessive di gas
serra, che a loro volta dipendono dalle emissioni annuali dei prossimi decenni.
Maggiori emissioni di gas serra condurranno a un maggior riscaldamento che
amplificherà i rischi esistenti per i sistemi umani e naturali e ne creerà di
nuovi.
Strategie di mitigazione e di adattamento sono necessarie per affrontare gli
impatti negativi dei cambiamenti climatici, e dovranno necessariamente essere
parte di un processo decisionale che prenda in considerazione la percezione del
rischio e i bisogni di specifici territori, bilanciando costi e benefici. Il
coinvolgimento di governi nazionali e regionali, così come dei settori privati,
è indispensabile al fine di sviluppare e implementare politiche climatiche
adeguate.
Le società e le associazioni scientifiche che sottoscrivono questo documento
richiamano:
- i decisori politici, a livello nazionale e internazionale, ad assumere la guida delle iniziative sul clima e ad adottare misure efficaci per limitare le emissioni di gas serra. Le scelte politiche dovrebbero definire e realizzare risposte di mitigazione e di adattamento su scale diverse, necessarie ad affrontare i cambiamenti climatici;
- le istituzioni nazionali e internazionali a sostenere l’impegno della ricerca nell’ambito delle scienze del clima, degli impatti e delle tecnologie, lo sviluppo istituzionale di discipline convergenti sul piano scientifico e tecnologico, e specifici programmi di training e di alta formazione sulle scienze e sull’economia del clima;
- la comunità internazionale a trovare un accordo alla COP21 di Parigi su efficaci ed equi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, sui meccanismi per la misurazione e la verifica dei progressi verso gli obiettivi definiti, sulle risorse finanziarie necessarie a sostenere la transizione dei Paesi in via di sviluppo verso un’economia “zero-carbon”;
- il settore privato a ridurre il consumo di carburanti derivanti da fonti fossili, ad incrementare l’efficienza energetica in tutte le attività e tutti i settori, ad adottare velocemente tecnologie e processi organizzativi a basso contenuto di carbonio;
- i settori finanziari a potenziare il sostegno a investimenti in energie rinnovabili e ad integrare i rischi connessi ai cambiamenti climatici nelle proprie strategie di investimento;
- tutti i cittadini a migliorare la consapevolezza dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici per le nostre società e ad accrescere la pressione sui decisori politici e sugli elettori per una rapida ed efficace azione volta alla riduzione delle emissioni di gas serra e a limitarne gli impatti più disastrosi.
SISC- Società Italiana per le Scienze del Clima, AGI - Associazione Geofisica Italiana, AIAM - Associazione Italiana di AgroMeteorologia, AIEAR- Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse naturali, ATIt – Associazione Teriologica Italiana, CATAP- Coordinamento delle Associazioni Tecnico-scientifiche per l’Ambiente ed il Paesaggio, COI - Commissione Oceanografica Italiana, FLA - Fondazione Lombardia Ambiente, GII - Gruppo italiano di Idraulica, HOS - Historical Oceanography Society, SIDEA - Società Italiana di Economia Agraria, SMI - Società Meteorologica Italiana.