Storie di medici spericolati, che hanno sperimentato su di sé le loro ipotesi, a volte con risultati dirompenti. Eroica, folle e visionaria – Storie di medicina spericolata, di Silvia Bencivelli, da poco uscito per Bollati Boringhieri (288 pagine, 19 euro) parla di autoesperimenti e autosperimentatori, medici che hanno deciso di provare le proprie idee direttamente su sé stessi, spesso con un tocco di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e cocciuto coraggio. Talvolta il gesto non ha portato a risultati apprezzabili e si è perso nel nulla, altre volte è stato fatale; in qualche caso ha spianato la strada a un premio Nobel e ha segnato un avanzamento fondamentale delle conoscenze in campo medico. Ma perché sperimentare su di sé? Qual è la molla che ha spinto questi medici e ricercatori? Lo scopriremo discutendone con l’autrice del libro. Eva Benelli intervista l’autrice Silvia Bencivelli, giovedì 25 maggio alle 17 in diretta streaming sul sito di Scienza in rete.
Eroica, folle e visionaria. Storie di medicina spericolata
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Nell’estate del 2024 una donna torinese, E., ha chiesto a un centro medico toscano di ricorrere a un trattamento di procreazione medicalmente assistita (PMA). Il trattamento consiste nel prelevare gli ovuli della paziente, fecondarli in vitro con spermatozoi provenienti da donazioni, e reimpiantare in utero un primissimo stadio di sviluppo dell’embrione. Quando è emerso che E. non aveva un marito né un compagno, a malincuore il centro ha dovuto rigettare la richiesta.
