fbpx Fritz Khan, il nonno dell’infografica scientifica | Scienza in rete

Fritz Kahn, il nonno dell’infografica scientifica

Primary tabs

Crediti: Internet Archive Book Images/Flickr. Licenza: nessuna limitazione di copyright nota

Tempo di lettura: 4 mins

Chi non ha mai immaginato, da bambino, che la macchina perfetta del nostro corpo fosse controllata da piccoli omini preposti alle più diverse e sofisticate funzioni? Triturare il cibo, comandare a un braccio di alzarsi, sentire il profumo delle rose… E quanti di noi sono rimasti affascinati dai viaggi nel corpo umano, accompagnati da Piero Angela? Fritz Kahn riesce ad appagare le nostre fantasie infantili coniugandole a chiarezza e rigore. Se c’è un padre (o un nonno) della divulgazione scientifica per mezzo dell’infografica, quello è sicuramente lui.

Ebreo tedesco (1888-1968), laureato in medicina a Berlino nel 1907, appassionato di microbiologia e meteorologia, grande lettore di testi filosofici, specializzato in ginecologia, medico nell’esercito durante la prima guerra mondiale (debilitato e denutrito, venne per qualche tempo accudito da una famiglia italiana), organizzatore di spedizioni geologiche in Palestina e al Circolo Polare Artico - dove contrasse una polmonite che curò con un viaggio nel Sahara - vittima dal 1933 della propaganda antisemita nazista, emigrato a Gerusalemme, a Parigi e poi negli Stati Uniti grazie all’intercessione di Einstein, Fritz Kahn scrisse numerosi best-seller (tra l’altro inseriti dai nazisti nelle liste dei libri proibiti) che appagano tutte le nostre curiosità scientifiche senza pedanteria, utilizzando metafore apparentemente naif ma che riproducono in modo ineccepibile il fenomeno naturale che vuole spiegare. 

La sua opera più famosa è sicuramente il poster “Der Mensch als Industriepalast” (L’uomo-fabbrica) del 1926, nel quale, quasi anticipando le atmosfere langhiane di Metropolis (che uscì nel 1927), trasforma graficamente il corpo umano in un’industria con una efficiente struttura organizzativa, dai manager ai colletti bianchi agli operai.

Der Mensch als Industriepalast [Man as Industrial Palace] (da Henning M. Lederer/Vimeo)

Nelle sue numerose opere, i continui rimandi tra natura e tecnologia rendono chiare e divertenti le spiegazioni dei comportamenti del corpo umano. L’uomo-macchina di La Mettrie non è più una semplice metafora, ma una puntuale rappresentazione del funzionamento dell’organismo umano. Le nostre palpebre funzionano come tergicristalli, il sistema nervoso come un sistema elettrico, il sistema visivo come una macchina fotografica. Queste infografiche, ideate da Kahn e commissionate a brillanti disegnatori dell’epoca, sono molto più esplicative di tante immagini realistiche che molti lettori potrebbero trovare disturbanti se non addirittura “splatter”. I rimandi culturali sono molti e il lettore curioso di scienza si divertirà a seguire il viaggio di una cellula nel torrente sanguigno come fosse un nuovo Gulliver se non addirittura un Odisseo alle prese con bizzarre creature e inusitati scenari.

Se poi siete fan di rubriche alla “Forse non tutti sanno che…”, Kahn non vi deluderà. Lo sapevate che la pressione del cuore potrebbe sollevare un montacarichi dal piano terra al quarto piano in un’ora? O che se si facesse confluire in un solo capello la crescita quotidiana di tutti i capelli, questo crescerebbe di un metro ogni 40 minuti? O che in 70 anni di vita un uomo mangia l’equivalente di 1.400 volte il suo peso (forse oggi Kahn dovrebbe rivedere questa informazione…). E se vi ha divertito l’inizio del film di Woody Allen “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere”, l’immagine delle “tribolazioni dello sperma dell’uomo nel corpo femminile” tratte dal libro sulla “Vita sessuale umana” vi daranno nozioni scientificamente corrette con un pizzico di umorismo, così come la fisiologia dell’erezione rappresentata come un sistema di leve e pompe, dove l’erezione viene stimolata dall’immagine di una donna piacente e l’impotenza dall’immagine di una vecchia strega.

Da bravo divulgatore, Kahn si proponeva soprattutto di fornire un’utile educazione scientifica di base, tesa a migliorare la salute e il benessere dei lettori. Spiega così come si cura una ferita, perché è importante il lavaggio delle strade per eliminare le polveri e i batteri, e mostra anche interesse e preoccupazione per chi lavora in ambienti poco salubri, elencando i livelli di nocività nelle diverse professioni. Per approfondire l’opera di Kahn, si può consultare la monografia “Fritz Kahn. Infographics pioneer”, Taschen Bibliotheca Universalis, curata dai fratelli Uta e Thilo von Debschitz, rispettivamente giornalista di salute e designer. Il libro raccoglie 350 illustrazioni corredate da didascalie in tedesco, inglese e francese, oltre a tre testi originali di Kahn ed un saggio sulla vita e le opere dello scienziato. E in questo periodo in cui tanto si parla di cambiamento climatico (senza fare poi molto), è interessante vedere come Kahn prospettasse nel futuro una Berlino sott’acqua.

La TED Talk sul pioniere dell'infografica Fritz Kahn


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Chiudiamo l'anno nel ricordo di Alessandro Liberati

Ritratto fotografico di Alessandro Liberati, epidemiologo

Zadig ha voluto ricordare, nel chiudere questo 2024, l'amico e collega Alessandro Liberati, medico e docente di epidemiologia, che ha impresso un segno importante nella cultura medica del nostro Paese e ha condiviso con Zadig molte iniziative culturali e scientifiche, che hanno profondamente contribuito a improntarne il metodo. Se non ci avesse lasciato troppo presto nel 2012, quest’anno Alessandro avrebbe compiuto 70 anni. Riprendiamo l'editoriale tratto dal sito di Zadig.

Per i collaboratori di Zadig il ricordo di Alessandro è quello di una persona stimolante, attiva, di intelligenza acuta, con un forte senso critico e una carica di energia che lo spingeva a innovare, a lavorare intensamente, ad avere la capacità di prevedere come si sarebbero mosse le cose in futuro e progettare sempre nuove iniziative… da quelle scientifiche fino alla famosa caccia al tesoro annuale, il Liber Trophy, che radunava colleghi e amici sguinzagliati a caccia degli indizi da lui disseminati per le strade di Forte dei Marmi, dove aveva una casa che per il suo compleanno si apriva