Dettaglio dell'illustrazione "The Fin de Siècle Newspaper Proprietor" di Frederick Burr Opper, pubblicata nel 1894 sul magazine Puck. Credit: Library of Congress. Licenza: Public Domain.
Programma e abstract
"Sarà Vero?"Lunedì 18 Dicembre 2017, ore 14:30-18:30
Museo del Fumetto, viale Campania 12, Milano
14:30 Introduzione
Nicola Bellomo, Presidente Gruppo 2003 per la ricerca scientifica
14:40 Ci si può fidare della scienza?
Gianfranco Pacchioni, Università Milano-Bicocca, Pietro Greco, Scienza in Rete
Il ‘900 ha prodotto straordinari sviluppi scientifici con conseguenze profonde sul mondo in cui viviamo. Altre innovazioni sorprendenti ci attendono. Il progresso della scienza si basa su rigorosi meccanismi di verifica interna dei risultati raggiunti. Ma negli ultimi anni il modo di fare scienza è cambiato. Passione, curiosità e rigore faticano sempre di più a trovare spazio, schiacciati come sono da dure leggi di mercato e da una competizione sfrenata. Da vocazione di pochi, fare ricerca è diventato un mestiere di molti. Con conseguenze e rischi, come la comparsa di frodi, plagi, ma soprattutto con una produzione scientifica abnorme e spesso di scarso rilievo. Una scienza che perde di credibilità in un’era di fake news rappresenta un rischio che non possiamo permetterci.
15:00 Social media, informazioni e post verità
Walter Quattrociocchi, Università Ca’ Foscari, Venezia
La fake news sono soltanto la punta dell’iceberg di un cambiamento molto più radicale che riguarda il processo di produzione della conoscenza. Internet ha dato a tutti la possibilità di accedere a una quantità sconfinata di informazioni, indebolendo il ruolo dei corpi intermedi come giornalisti e accademici. Evidenze empiriche forti suggeriscono che tutti, nessuno escluso, tendiamo a selezionare e rafforzare le narrazioni che più si addicono alla nostra visione del mondo, ignorando o combattendo posizioni contrarie. La polarizzazione domina i processi di fruizione dell’informazione, e quando è particolarmente alta il ricorso all’uso strumentale delle informazioni è prerogativa di tutti. Quando queste vengono formulate in maniera strumentale, omettendo dettagli (deliberatamente o non), possiamo avere un effetto di distorsione dell’ecosistema informativo. [slide]
15:20 L'han detto in tv e l'ho visto su internet: Stamina e altre emergenze di salute nei media e a scuola
Eva Benelli, Asset project, Cristina da Rold, Scienza in Rete, Paolo Vitale, Liceo Scientifico Copernico, Brescia
Fare delle scelte sulla propria salute in consapevolezza e autonomia richiede un buon governo delle fonti di informazione. Per esempio, da chi ci arrivano le nostre convinzioni sull'influenza e su come contrastarla? Il ruolo determinante del "mi ha detto mia cugina”. Anche l’immigrazione è stata ed è tuttora un terreno in cui prolifera la disinformazione intenzionale. Si pensi all’uso dell’argomento salute per consolidare pregiudizi e forme più o meno velate di razzismo, dipingendo i migranti come untori di malattie per le quali non è documentata alcuna prevalenza in queste popolazioni. E se sono i giovani a chiedere: sarà vero quello che vedo, sento o leggo in rete? Cosa rispondono gli adulti? Sanno insegnare come distinguere ciò che può essere attendibile da ciò che sicuramente non lo è? I docenti si trovano a dover insegnare ciò che nessuno ha mai spiegato loro: l’uso della rete. Mentre scienza e pseudo scienza si confondono, molti sono disorientati e tra questi anche politici e grandi decisori. Purtroppo per i giovani, disincanto e pessimismo sembrano essere le emozioni dominanti tra gli adulti. [slide Benelli] [slide Da Rold] [slide Vitale]
15:40 Competenze e benessere digitale nel mondo giovanile
Marco Gui, Andrea Cerroni, Università Milano-Bicocca
La “competenza digitale” è una delle difese più importanti contro la cattiva informazione sul web. I dati della diffusione di tale competenza tra i giovani italiani mostrano che essa è distribuita in modo disuguale, specie nella dimensione informativa. Tuttavia, la capacità di valutare le informazioni non è l’unica competenza chiave per una buona dieta informativa: le fake news non sono infatti solo un problema di contenuto ma anche di forma! Esse sono costruite in modo da attirare la nostra attenzione in maniera istantanea e danno luogo spesso a comportamenti di consumo impulsivi. Inoltre, più l’ambiente è ricco di stimoli concorrenti, come avviene nel digitale, più rischiamo di agire impulsivamente nella loro selezione. Il concetto di “clickbait” illustra bene questi meccanismi. Educarsi a un consumo non impulsivo degli stimoli digitali concorre quindi, insieme alla competenza digitale informativa, a difenderci dai tranelli della cattiva informazione. [slide]
16:00 Obbligo o verità? Strumenti e metodi per essere cittadini consapevoli del web
Alessandra Nesti, Loescher Editore - La Ricerca
Loescher Editore dedica l’ultimo numero della sua rivista d’informazione didattica «La ricerca» alle fake news e all’educazione all’uso consapevole del web, nell’epoca in cui si è rotta la barriera tra chi produce informazione e chi la consuma. «La ricerca» è inoltre partner del progetto Social Media School della Regione Toscana, volto a utilizzare alcune prerogative dell’alternanza scuola-lavoro per migliorare la cultura e le competenze digitali degli alunni, rendendoli fruitori consapevoli dell’informazione e dell’industria dei contenuti: in particolare, imparando a produrre e gestire i contenuti digitali facendo una rivista online. [slide Nesti]
16:35 Luigi Bona guida alla mostra: “Il complotto”, di Will Eisner
“Il complotto” è una graphic novel uscita dalla penna di Will Eisner che racconta come negli ultimi anni dello zarismo i servizi segreti russi abbiano commissionato la scrittura di un incredibile falso storico - tratto da un feuilleton francese di metà Ottocento - intitolato “I Protocolli dei Savi di Sion”, teso a identificare negli ebrei un progetto politico di sovvertimento dell’ordine mondiale. Testo di riferimento da allora dell’antisemitismo, l’opera ha conosciuto una fortuna che arriva fino ad oggi, con centinai di ripubblicazioni - in Italia negli anni ’70 anche da parte del movimento fascista Ordine Nuovo, nonostante il libro sia stato smascherato come un falso già negli anni venti del Novecento da una inchiesta del Times di Londra.
16:50: Fisica per cittadini
Lorenzo Magnea, Università di Torino
Come cittadini siamo sempre più spesso chiamati a compiere scelte economiche, politiche e personali su temi che hanno uno sfondo o un contenuto scientifico. Trovare e identificare informazioni corrette e rilevanti è una sfida non facile. All’Università di Torino, da tre anni abbiamo varato il corso di Fisica per Cittadini, aperto al pubblico e gestito a quattro mani da un fisico e da un sociologo dei media, per affrontare questi temi. [slide]
17:10 Storia sociale delle fake news
Olimpia Affuso, Università della Calabria
Le fake, “voci che corrono” nell’epoca di internet, sono l’archetipo, che ritorna, di una comunicazione che da sempre si è nutrita dell’inverosimile, per rispondere a bisogni collettivi di fascinazione ma anche per raggiungere obiettivi strategici di varia natura, dalla delegittimazione degli avversari alla promozione di forme di contropotere. Complice il web (dove, nelle rete dei social, l’informazione è soggetta ad alterazioni continue) con le fake si stanno radicando alcune trasformazioni nelle strutture dell’informazione e nei processi della conoscenza. Tra queste trasformazioni rilevano quelle che riguardano i meccanismi di costruzione della fiducia nelle fonti, che tende a non accordarsi più a strutture e figure autorevoli riconosciute istituzionalmente, ma a nuove forme di autorevolezza, focalizzate e alternative. Ciò induce processi di ridefinizione del sistema dell’informazione e rende spesso opaca la fonte stessa, soprattutto per l’emergere di canali di risonanza delle fake. [silde]
17:30 Il romanzo alle prese con postverità e catastrofi
A colloquio con Bruno Arpaia, scrittore
Cosa c’entrano i romanzi con le fake news? C’entrano eccome se, come nel caso di “Qualcosa là fuori” di Bruno Arpaia, la narrativa prende spunto dal cambiamento climatico, terreno di scontro fra scienza, politica e negazionismo. In questo dialogo-intervista, si affronta il tema di come la fiction - che per definizione vive della sospensione temporanea della verità - può in realtà aiutarci a farci comprendere meglio certe realtà non facili da comprendere (o da accettare), come le conseguenze del cambiamento climatico su di noi e ancora di più sulle prossime generazioni.
18:00 Capire e usare le immagini
Marco Capovilla, Fotografia e informazione, Politecnico di Milano, Milano
Le immagini fotografiche occupano con prepotenza la nostra vita quotidiana e saturano le nostre percezioni visive. Nella maggior parte dei casi esse sono totalmente opache, nel senso che non ne conosciamo provenienza, contesti culturali e sociali di origine, modalità di realizzazione, ragioni della loro divulgazione, attendibilità, verosimiglianza. Ci sfugge cioè, perché non è quasi mai disponibile, chi sta comunicando e con quale scopo lo fa. Se vogliamo che le immagini possano tornare a informarci sul mondo reale dobbiamo imparare a decifrarle, a impadronirci cioè di strumenti che ci permettano di esercitare una critica severa e costante con la quale riconoscere e smascherare eventuali manipolazioni, deformazioni, rimaneggiamenti, messe in scena. Per evitare inoltre di contribuire noi stessi al rilancio e quindi alla diffusione di immagini fuorvianti e inappropriate o addirittura false e offensive, dobbiamo alfabetizzare il nostro sguardo ai linguaggi visivi per riuscire a frenare e gestire il loro fatale potere di attrazione. [slide]
18:20 Conclusioni
Maria Pia Abbracchio, Vice presidente Gruppo 2003, Università degli Studi di Milano
Conducono Anna Piseri e Luca Carra
Sitografia e bibliografia essenziale
Articoli
Le notizie false trattate seriamente, Il Post.
Fake News, Trump’s Obsession, Is Now a Cudgel for Strongmen, New York Times.
Le storie non significano nulla, Scienza in rete.
The genuine problem of fake news, PNAS.
Polarizzazione, bolle ideologiche e quei miti da sfatare sull’informazione digitale, Valigia Blu.
La verità in dubbio, Il Tascabile.
Facebook faces the tragedy of the commons, Financial Times.
Fake news? Meglio information disorder, Scienza in rete.
La rete di disinformazione, NYT, BuzzFeed, Renzi, la propaganda e il caos informativo, Valigia Blu.
Small media, big impact, Science.
Ragazzi a scuola di fake news, La Stampa.
Polarizzazione, bolle ideologiche e quei miti da sfatare sull’informazione digitale, Valigia Blu.
Facile dire fake news. Guida alla disinformazione, Valigia Blu.
Libri
Walter Quattrociocchi, Antonella Vicini,, Misinformation. Guida alla società dell’informazione e della credulità. Franco Angeli Editore, 2016.
Claire Wardle, Hossein Derakhshan, Information disorder: toward an interdisciplinary framework for research and policy making. Council of Europe Report, 2017.
Luca Sofri, Notizie che non lo erano, Rizzoli, 2015.
Giuseppe Veltri e Giuseppe Di Caterino, Fuori dalla bolla. Politica e vita quotidiana nell'era della post-verità, Mimesis, 2017.
Andrea Fontana, Io credo alle sirene. Come vivere (e bene) in un mare di fake news, Hoepli, 2017.
Maurizio Ferraris, Postverità e altri enigmi, il Mulino, 2017.
Relatori
Organizzato da:
Con il sostegno di:
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Loescher Editore divisione Zanichelli editore spa è ente accreditato per la formazione del personale della scuola, ai sensi del DM 170/2016. Agli insegnanti al termine della giornata verrà consegnato l’attestato di partecipazione.
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