La correlazione tra
l’alterazione della flora intestinale e la comparsa di disturbi metabolici quali
obesità, diabete e malattie cardiovascolari è cosa nota. Difetti nella preservazione
dell'integrità della barriera mucosa possono causare endotossiemia sistemica
che contribuisce a un infiammazione cronica di basso grado, la quale promuove
ulteriormente lo sviluppo di sindromi metaboliche. Interleuchina (IL)-22 è una
citochina della famiglia IL-10 espressa prevalentemente da cellule linfoidi innate
(ILC) e T helper (TH) CD4+ ed esercita un ruolo essenziale nell’innescare
l'immunità antimicrobica e mantenere l’integrità della barriera mucosa all'interno
dell'intestino.
In un articolo comparso recentemente su Nature, un gruppo di
ricercatori dell’azienda Genentech,
appartenente al Gruppo Roche e leader nelle biotecnologie e nel settore
dell’immunologia, ha indagato la correlazione tra IL-22 e disturbi metabolici
partendo dall’osservazione che l’obesità nei topi è comunemente associata con
infiammazione cronica e carenza di difese immunitarie a livello della mucosa,
mentre i topi con carente immunità mucosale spesso sviluppano disordini metabolici.
Le loro ricerche
li hanno condotti ad affermare che l’induzione di IL-22 da cellule ILC e TH CD4+
è alterata nei topi obesi sottoposti ad attacchi del sistema immunitario, in
particolare nel colon durante l'infezione con Citrobacter rodentium. Dopo
l'infezione con questo patogeno intestinale si osserva infatti una drastica
riduzione del picco di espressione di IL-22 nel colon di topi obesi indotti da
dieta (DIO), topi leptin-deficient (ob/ob),
e, in misura minore, topi geneticamente obesi leptin-receptor-deficient (db/db).
L'analisi istologica delle
sezioni del colon dei topi db/db e ob/ob infetti ha rivelato una maggiore
infiltrazione dei leucociti, gravi danni epiteliali, necrosi localizzata nella
sottomucosa e un’elevata carica batterica nel fegato e nella milza; mentre i
topi DIO sono sopravvissuti più a lungo, probabilmente a causa della età più avanzata
al momento dell'infezione. Tuttavia, una elevata carica batterica è stata
rilevata anche in questi ultimi, suggerendo un simile difetto della difesa mucosa.
Durante l'infezione, IL-22 è prodotta principalmente da ILC dopo attivazione da parte della citochina IL-23 ed è proprio questo difetto di induzione la causa diretta della riduzione nella produzione di IL-22 e della morbilità dopo l’infezione. La somministrazione esogena di IL-22-Fc è stata infatti in grado di ridurre la mortalità, alleviare il danno epiteliale e l'infiammazione e inibire la diffusione di batteri nel fegato e nella milza nei topi db/db infettati con C. rodentium.
Data la stretta correlazione tra immunità mucosale e obesità, i ricercatori si sono chiesti se la mancanza del signaling di IL-22 potesse contribuire allo sviluppo di sindrome metabolica: topi IL-22- e IL-22R1-deficient sono stati sottoposti ad alimentazione HFD. I topi IL-22R1-deficient hanno mostrato aumento di peso e successivamente sviluppato intolleranza al glucosio e insulino-resistenza, mentre non sono state osservate differenze nella tolleranza al glucosio e peso corporeo tra topi IL-22-deficient e topi controllo. Ciò suggerisce che altri ligandi di IL-22R1 potrebbero svolgere una funzione ridondante nella modulazione del metabolismo.
Per definire ulteriormente
il ruolo del signaling di IL-22 nella patogenesi della sindrome metabolica, gli
autori hanno somministrato IL-22-Fc esogeno in topi obesi. La terapia ha significativamente
ridotto sia il peso corporeo che i livelli di glucosio nel sangue, alleviando l’intolleranza
al glucosio e l’insulino-resistenza. Secondo i ricercatori, il trattamento con
IL-22-Fc non altera il microbioma intestinale ma riduce l’infiammazione cronica
apportando così un effetto terapeutico benefico sull’obesità e sulle altre
sindromi metaboliche.
Infine, la terapia con IL-22-Fc ha un effetto diretto sul
metabolismo: IL-22R1 non è solo espresso sull’epitelio intestinale ma anche su
diversi organi coinvolti nel metabolismo come il fegato. Studi precedenti hanno
dimostrato che l'IL-22 può regolare i geni coinvolti nella lipogenesi e
prevenire la steatosi epatica. Il trattamento con IL-22-Fc agisce direttamente
sugli epatociti attraverso l'attivazione di Stat3 e migliora la steatosi e la funzionalità
epatica. Livelli di trigliceridi e di colesterolo epatico sono risultati
significativamente ridotti sia in topi DIO che db/db trattati con IL-22-Fc.
Questi dati
supportano l’ipotesi che il percorso di IL-22 sia indispensabile per mantenere
l’integrità epiteliale, riducendo l'infiammazione cronica, e per alleviare le
sindromi metaboliche. Perciò, IL-22 può rappresentare un valido approccio
terapeutico per intervenire nella progressione della malattia attraverso
molteplici vie.
Ulteriori ricerche sulle sue funzioni biologiche, incluse la difesa
della mucosa, l'omeostasi del glucosio e il metabolismo dei lipidi, potrà
aiutare ad identificare nuove strategie terapeutiche per il trattamento delle malattie
del metabolismo umano.