Livelli di diossina nel latte materno come indicatori del livello di inquinamento ambientale: è quanto studiato da un team di esperti tra 100 donne alla prima gravidanza, residenti tra Napoli e Caserta. Lo studio, pubblicato nell’articolo “Dioxins levels in breast milk of women living in Caserta and Naples: Assessment of environmental risk factors” (Chemosphere 2013 Oct 9) è stato condotto per valutare le possibili fonti di questi inquinanti in un territorio in cui c’è un’elevata frequenza di smaltimento illegale dei rifiuti attraverso i roghi.
Con il termine “diossine” si indica un gruppo di composti organici eterociclici di grande rilievo in tossicologia ambientale a causa dei loro effetti cancerogeni, teratogeni, immunologici ed endocrinologici. In particolare, esistono numerosi studi di letteratura sulle conseguenze dell’esposizione acuta realizzati in seguito al disastro ambientale di Seveso e durante la guerra in Vietnam. L’esposizione a basse dosi di diossina è invece correlata ad effetti in utero e alla riduzione della conta spermatozoica negli uomini esposti a queste sostanze durante l’età infantile. Nello studio di questi composti, il latte materno si è rivelato un buon indicatore perché in grado di fornire informazioni sia sull’esposizione materna che su quella nei bambini.
L’area tra Caserta e Napoli è stata scelta perché negli ultimi 30 anni è stata teatro del ripetuto smaltimento illegale dei rifiuti. Inoltre, i dati epidemiologici mostrano un’elevata incidenza di alcuni tumori, probabilmente legati all’esposizione a inquinanti chimici come le diossine. Nel 2001, un’indagine condotta tra le attività del National Residues Surveillance Plan, ha evidenziato livelli di diossina nel latte ovino campano superiori ai limiti imposti dall’Unione europea. Per approfondire, tra l’aprile 2002 e il mese di settembre 2004, è stata condotta un’analisi sul latte e i prodotti caseari di numerose aziende presenti nel territorio compreso tra Napoli e Caserta i cui risultati hanno mostrato forti correlazioni tra i livelli di diossina presenti nel latte di buffala e quelli rinvenuti nei mangimi usati per quegli stessi animali. L’indagine suggeriva inoltre un legame tra la contaminazione del latte e la presenza di roghi incontrollati dei rifiuti.
Questo studio, condotto tra giugno 2007 e novembre 2008, ha evidenziato forti correlazioni tra i livelli di diossina nel latte materno, l’età delle donne e la presenza di roghi illegali dei rifiuti. Dei 100 campionamenti, 5 sono stati esclusi (due per motivi anagrafici e tre perché provenienti da donatrici esterne all’area di studio) e i rimanenti 95 campioni provenivano da 41 municipi dell’area in oggetto. L’indagine si è rivelata un modello di valutazione all’esposizione umana alle diossine, esportabile per studi futuri. Infatti, i risultati sono in linea con quelli ottenuti da precedenti indagini condotte in Italia ed Europa. La differenza principale è lo studio del livello di esposizione secondo una scala continua anziché una scala nominale dicotomica, scelta che ha permesso lo svolgimento di un’analisi statistica più efficace.